Avana. 15 Luglio 2003

Un nuovo fatto criminale provocato dalla Legge

assassina di Aggiustamento Cubano


Ieri 14 luglio del 2003, nel porto di La Coloma, a sud ovest di Pinar del Río, alle 09.00 è avvenuto un doloroso fatto che è costato la vita a tre adulti e ha messo in grave pericolo quella di un bambino seriamente ferito con uno sparo alla testa. Gli autori del fatto sono individui con pessimi precedenti penali.

Tre adulti armati, nell’ora indicata, con un revolver calibro 45 e un coltello di 34 cm., accompagnati da una donna con i suoi due figli di 17 e 10 anni, dopo aver neutralizzato un custode del molo minacciandolo con la pistola – lo hanno colpito e ferito con il coltello – gli hanno rubato l’arma regolamentare, un revolver calibro 38 e sono saliti su un’imbarcazione da pesca, la Ferrocemento No. 18 per mettere in atto le proprie intenzioni.

Gli assaltanti però non sapevano come mettere in moto l’imbarcazione e quindi hanno sequestrato un uomo per obbligarlo a far partire la nave.

Questi però è riuscito a gettarsi in acqua scappando. Notando la situazione anormale, l’imbarcazione è stata circondata dai pescatori di La Coloma e da vari agenti dell’autorità per impedirne la partenza.

I sequestratori hanno minacciato di uccidere gli ostaggi anche se più tardi si è scoperto che la madre era complice degli autori del sequestro e usava i due figli per fingerli ostaggi. Non si sa ancora cosa è successo tra gli assaltanti e quale problema è stato la causa degli avvenimenti successivi.

Un’ora dopo l’assalto si è sentito uno sparo isolato provenire dall’interno dell’imbarcazione e poco dopo altri spari intermittenti. Poi si è visto un giovane di 17 anni circa uscire correndo dalla nave con il fratellino di 10 anni tra le braccia, gravemente ferito alla testa da un proiettile che si era fermato nella parte posteriore sinistra del cranio, tra l’orecchio e la cervicale. La madre li seguiva correndo. I tre sono stati portati immediatamente all’ospedale provinciale di Pinar del Rio con un’ambulanza senza perdere un attimo in indagini. Poi per un’ora non si sono più sentiti spari o rumori di sorta così le autorità hanno deciso di eseguire un’esplorazione con cautela. In questo modo sono stati scoperti i tre uomini immobili, due morti e uno incosciente per uno sparo alla testa, che è stato portato con urgenza all’ospedale.

Si è riusciti a stabilire che il primo sparo sentito alle 10 di mattina circa ha colpito il bambino, completamente innocente di qualsiasi fatto. Poi il fratello ha detto che dopo aver sparato contro il bambino i sequestratori avevano cercato di uccidere anche lui con un altro colpo, ma l’arma aveva fatto cilecca. Poi era avvenuta la sparatoria tra i tre uomini.

Nonostante gli sforzi dei medici, il terzo sequestratore è morto nella notte.

La madre non ha ancora testimoniato perché si trova a lato del bambino che, anche se soffre di una grave paralisi facciale, forse si salverà. Già conversa in maniera cosciente e può mangiare qualche alimento.

Gli assaltanti erano individui con pessimi precedenti penali.

Francisco Lamas Carón di 19 anni: furto con violenza nel 1991 e condannato per questo sino al 1992, di nuovo per lo stesso reato dal febbraio del 1998 sino al giugno del 2000; condannato per lesioni nel 2002, processato e condannato per furto e sacrifico di bovini nel 2002 e per lesioni sempre nello stesso anno.

Luis Alberto Suárez Acosta di 22 anni, processato per furto con violenza nel 1998, processato per 7 denunce per furto e sacrificio di bovini nel 1998, richiuso per furto e sacrifico di bovini nel 1998, nel 2001 per lesioni e poi di nuovo per furto e sacrifico di bovini nel 2001, per furto con violenza nel 2000, di nuovo per furto e sacrifico di bovini nel 2003. Non ha mai voluto migliorare la sua condotta ed è stato sanzionato molte volte.

Yosvani Martínez Acosta di 17 anni, processato per lesioni nel 1996, per furto di cavalli nel 1996, per furto e sacrifico di bovini nel 1998, rinchiuso per furto e sacrifico di bovini di nuovo nel giugno dal 1998 sino all’aprile del 2003.

Continuano le investigazioni per scoprire tutti i dettagli.

L’obiettivo dei delinquenti era quello di raggiungere gli Stati Uniti.

Questi fatti ripugnanti sono frutto della infame e assassina Legge di Aggiustamento Cubana che da circa 40 anni offre eccezionali privilegi come la residenza, l’accoglienza e il diritto immediato al lavoro a personaggi di questo genere che giungono illegalmente negli Stati Uniti.

Ministero degli Interni

 

 

L'Avana. 16 Luglio 2003

 

Sequestrata un’altra imbarcazione cubana per colpa della legge assassina di aggiustamento cubano


Alle 03.50 della mattina del 15 luglio dal posto di frontiera di Boca de Nuevitas, in provincia di Camagüey è giunta l’informazione che un’imbarcazione di proprietà dell’impresa Geocuba era partita senza permessi di transito.

È stato detto immediatamente dal servizio dei guardacoste che si trattava di un caso di sequestro di imbarcazione con un numero non precisato di persone a bordo.

Alle 7.50 di mattina un aereo delle Forze Armate Rivoluzionarie è partito per realizzare un’esplorazione

Alle 8.45 di mattina un motoscafo di pattuglia delle truppe guarda frontiera ha avvistato l’imbarcazione sequestrata a 18 miglia da Boca de Nuevitas, già quasi nel canale delle Bahamas. L’equipaggio del motoscafo ha detto che si osservavano 7 uomini sulla coperta dell’imbarcazione sequestrata e all’interno circa 20 persone.

La nave viaggiava a 3 – 8 nodi e si stava dirigendo verso Cayo Confites.

Alle 8 .50 il servizio dei guardacosta cubani ha avvisato quello degli Stati Uniti all’Avana e gli ha comunicato che avrebbero inviato sul luogo un aereo e una nave dello stesso servizio.

Le autorità cubane continuavano intanto a seguire l’imbarcazione sequestrata.

Alle 10.30 un nuovo comunicato inviato dalle autorità nordamericane diceva che "dal settimo distretto era giunta una comunicazione con la quale si sosteneva che un gruppo di avvocati consultati sosteneva che la nave di proprietà cubana si trovava nella zona chiamata - il passaggio innocente - cioè il canale delle Bahamas e che il governo degli Usa non avrebbe quindi intercettato né agito in alcun modo per la presenza dell’imbarcazione e quindi il governo di Cuba poteva decidere come meglio credeva.

Una lancia Griffin delle truppe guarda frontiera in quel momento si trovava a circa 3 – 5 miglia marine dalla nave sequestrata, seguendola nella sua rotta.

La risposta immediata data ai nordamericani dalle autorità cubane è stata questa:

"Non è politica del Governo di Cuba assaltare le imbarcazioni sequestrate con persone a bordo e in alto mare per i gravi pericoli di accidenti e di perdite di vite in cui si potrebbe incorrere. Noi seguiremo l’imbarcazione per informare i guarda costa sulla rotta seguita, come abbiamo fatto sempre. Si sa che l’obiettivo dei sequestratori è raggiungere gli Stati Uniti attratti dalla possibilità e dai privilegi che il governo di questo paese offre loro. Consideriamo che non esistano possibilità che i sequestratori disobbediscano agli ordini delle autorità degli USA che dovranno però procedere rispettando gli obblighi contenuti negli accordi sull’emigrazione firmati dai due paesi."

Alle 11.30 l’imbarcazione sequestrata si è diretta a nord, entrando nelle acque della giurisdizione delle Bahamas, rendendo così impossibile l’inseguimento. Il servizio guarda costa degli USA è stato così informato dell’impossibilità di continuare l’inseguimento perché la nave era già in acqua delle Bahamas, le cui autorità sono state ugualmente avvisate.

Ora saranno le autorità delle Bahamas o degli Stati Uniti che dovranno decidere il destino dei sequestratori dell’imbarcazione, considerando l’esistenza della legge assassina di aggiustamento cubano, rispettando i legittimi accordi sull’emigrazione firmati dai governi di Cuba e degli USA, partendo dai quali dovrebbero rendere a Cuba sia la nave che tutti i personaggi coinvolti nel fatto di sequestro.

Ministero degli Interni