Cuba respinge e smentisce le

nuove calunnie di Otto Reich

 

Il Cancelliere Felipe Pérez Roque ha chiesto le prove sul  supposto programma cubano di armi biologiche

 

Cuba ha respinto le accuse del sottosegretario di Stato per gli affari dell'Emisfero Occidentale, Otto Reich, sull'esistenza nel  paese caraibico di un programma per la ricerca e lo sviluppo di armi biologiche offensive e lo ha sfidato a provare, davanti all'opinione pubblica, le sue affermazioni. Pérez Roque, citando varie agenzie di stampa,  ha detto che giovedì 31 ottobre  Otto Reich aveva dichiarato, in un discorso davanti alla conservatrice Fondazione Heritage, che Cuba era un paese che patrocinava il terrorismo e voleva dotarsi di armi biologiche. 

 

Inoltre il Cancelliere cubano ha smentito e respinto le accuse che Cuba ostacola gli sforzi degli Stati Uniti nelle sue investigazioni sul tema del terrorismo. 

 

In una conferenza stampa svoltasi  venerdì nella Cancelleria Pérez Roque ha espresso la convinzione di Cuba di essere in presenza di una manovra grossolana e pasticciata, superficiale ed irresponsabile e ha manifestato l'aspirazione che un'alta autorità del Dipartimento di Stato abbia un più elevato senso di responsabilità quando si mette a giocare con un tema di questa importanza.

 

Il capo della diplomazia cubana ha affermato che Otto Reich sta mentendo e che è un uomo preda di un'ossessione incurabile che si chiama Cuba. Lo dimostra, tra gli altri esempi, quello che è avvenuto nel maggio scorso quando Cuba ha presentato una nota diplomatica alla Sezione d'Interessi USA a l'Avana nella quale si faceva riferimento alle dichiarazioni che detto personaggio aveva rilasciato il 6 maggio 2002, alcuni giorni dopo il fallito tentativo di colpo di stato in Venezuela,  sul presunto invio di quattro aeri cubani, il 12 aprile, in quel paese latinoamericano. Il giorno 7 maggio una nota della Cancelleria cubana ha bollato tali affermazioni come una bugia assoluta e, 48 ore dopo, davanti al silenzio della parte nordamericana,  un'altra nota del Ministero degli Esteri cubano reiterava  presso la Sezione di Interessi di Washington la sfida al signore Otto Reich affinché presentasse immediatamente, davanti all'opinione pubblica internazionale, la più piccola prova che un aero cubano fosse atterrato in Venezuela.

 

Il silenzio, ha detto Pérez Roque,  è stata  la risposta.

 

Il titolare del Ministero degli Esteri alla domanda se Cuba mantiene l'invito a che fossero visitati i suoi centri scientifici  ha riaffermato che i centri di ricerca cubani sono aperti agli scienziati e ha puntualizzato che Cuba non ha preoccupazione di nessun tipo. 

 

Ha aggiunto che Cuba può provare che queste ricorrenti e sospette accuse sono incominciate a circolare dall'istante in cui Otto Reich ha assunto la carica di Sottosegretario di Stato.  A tal proposito ha citato cinque esempi che provano come, prima di quella data, il governo nordamericano non avesse mai vincolato Cuba con la produzione di armi biologiche. 

 

Per primo ha riferito che il 5 marzo 1998  fu chiesto al capo del Comando Meridionale USA, in un'udienza davanti al Comitato Servizi Armati del Senato,  circa la presenza di armi di sterminio in Cuba.

 

Egli rispose testualmente: "Noi osserviamo Cuba e conosciamo che ha un programma di investigazione e sviluppo biologico ma non abbiamo visto niente che indichi che questo programma ha fini militari".

 

In secondo luogo ha segnalato che nella relazione del 1997, sulla proliferazione di armi biologiche dell'Agenzia del Governo USA per il Controllo delle Armi, si sono menzionati otto paesi come preoccupanti e tra essi  non è apparso il nome di Cuba. 

 

Di ugual sostanza una relazione del Dipartimento nordamericano della Difesa dell'anno 2000 sulle minacce chimiche e biologiche: anche in questo caso Cuba non appare nella lista delle nazioni accusate. 

 

Neppure si menziona  Cuba in un altro documento della CIA diretto, in quello stesso anno,  al Congresso degli Stati Uniti avente per oggetto l'acquisizione di tecnologie relative ad armi di distruzione di massa ed approvvigionamenti convenzionali avanzati. 

 

Il 21 maggio 2002 si  è conosciuto il contenuto della relazione  presentata dal Dipartimento di Stato intitolata "Sostenitori del terrorismo nel mondo" in cui Washington, senza nessuna giustificazione e dicendo grandi falsità,  incluse Cuba tra gli stati "canaglia" ma non l'accusò di produrre armi biologiche.

 

Il Cancelliere cubano ha infine ricordato, che Otto Reich  si è anche opposto alla firma di accordi bilaterali proposti da Cuba per stabilire una collaborazione nella lotta contro la droga, il traffico di persone e per creare un programma di cooperazione di lotta contro il terrorismo e perfino a che Cuba contribuisse nelle ricerche mediche per rispondere ad una minaccia per l'intero emisfero come è il virus del Nilo.  

 

Il titolare delle Relazioni Estere ha citato tre ragioni che possono spiegare questa costante campagna di bugie contro Cuba.

 

Otto Reich tenta di accattivarsi le simpatie dei gruppi estremista cubani di Miami, del cui appoggio può avere bisogno, davanti al rischio che non sia riconfermato nel suo carico quando comincerà la prossima sessione del Congresso che dovrà esaminare, al trascorrere di un anno, la riconferma della sua designazione provvisoria. 


Il Sottosegretario ha paura del futuro e tratta di aggiungere nuovi elementi di scontro e tensione nelle relazioni tra i due paesi nel momento in cui sono più evidenti e crescenti nella società nordamericana, dagli uomini d'affari, dalla stampa, dalla maggioranza dei cubani che vivono lì, la richiesta di un cambio in senso positivo della politica USA verso Cuba. 


Nell'opinione di Roque, la posizione di Otto Reich è una prova della disperazione dei  gruppi di estremisti minoritari di origine cubana.

 

Per il Cancelliere la gente sa che questi personaggi si sono macchiati di sangue, conoscono che sono responsabili dell'assassinio un giovane turista italiano a l'Avana e di aver collocato esplosivi in installazioni civili in Cuba.