Cuba esorta a riformare il sistema

economico mondiale 

 

 19 febbraio 2006 PL

 


Il ministro degli Esteri di Cuba, Felipe Pérez Roque, ha esortato a riformare l'ONU e l'attuale ordine economico mondiale, responsabile dell'esclusione, la povertà e la disuguaglianza.

“Il sistema imperante nel pianeta non garantisce una vita degna ai suoi abitanti” ha affermato il cancelliere intervenendo al V Congresso Internazionale di Educazione Superiore Università 2006.

“Neanche permette lo sviluppo per la maggioranza dei paesi, dove vivono i tre quarti della popolazione dell'orbe”, ha puntualizzato. A dispetto dello sviluppo raggiunto dall'uomo,
convivono, contemporaneamente , pandemie del secolo XVII come la fame e l'analfabetismo.

“L'attuale ordine economico distrugge l'ecosistema, condanna alla povertà milioni di cittadini e nega lo sviluppo della maggioranza delle nazioni”ha osservato il capo della diplomazia cubana. Ha poi citato dati dell'ONU, secondo i quali, 2600000000 di persone vivono con meno di due dollari giornalieri, e tra 11 e 13 milioni di bambini muoiono all'anno per malattie curabili.

“Come è possibile che in questo momento, nel quale l'uomo si prepara ad andare sul pianeta Marte, muoiano questa quantità di minori?” Pérez Roque ha evidenziato che 900 milioni di esseri umani, tra essi 300 milioni di bambini, soffrono la fame, mentre 600 mila donne muoiono, ogni 12 mesi, durante il parto.

“Non può esserci democrazia senza giustizia sociale, senza cultura ed educazione non vi è libertà, senza equità ed uguaglianza non vi sono diritti umani”. Il cancelliere ha anche criticato  il consumismo irrazionale e sfrenato che esaurisce le risorse naturali e distrugge l'ecosistema.

“Un milione di milioni di dollari sono utilizzati ogni anno per produrre armi nel mondo, la metà spesa dagli Stati Uniti, ed una cifra simile è usata nella pubblicità che stimola lo spreco ed il consumo”ha  segnalato il Ministro. Inoltre ha denunciato il furto di cervelli dei paesi sviluppati, una perdita inarrestabile per le nazioni povere.

Pérez Roque ha criticato la politica di attacchi preventivi difesa dal presidente statunitense, George W. Bush, che ha commentato “viola in forma flagrante i trattati internazionali e la carta della Nazioni Unite”.

“Questa strategia seppellisce i pilastri coi quali si organizzò la comunità internazionale negli ultimi 50 anni”. “Bush quale imperatore moderno, si arroga il diritto di cambiare i governi, per questo motivo ha  invaso l'Iraq ed ignorato il Consiglio di Sicurezza dell'ONU”.

“Ora Washington tenta di ostacolare il programma nucleare sviluppato dall'Iran per fini pacifici, nonostante gli Stati Uniti siano il paese con il maggiore arsenale di questo tipo nel mondo”.

“È una doppia morale ipocrita da parte della Casa Bianca, reclamiamo l'ampliamento del Consiglio di Sicurezza, la trasparenza di questo organo ed la fine del diritto al veto che è irritante”.