23 giugno 2007 -  www.granma.cubaweb.cu

Documenti della CIA lo confermano
 

 

I tentativi di assassinare Fidel

 

furono ordinati dalla Casa Bianca

 

 

 

 

ROBERT KENNEDY DIRESSE UN PIANO DI ASSASSINIO CONTRO FIDEL CASTRO

 

PL – L’ex procuratore generale degli USA, Robert Kennedy, fratello dell’assassinato presidente John F. Kennedy, diresse personalmente un piano per attentare contro la vita del presidente di Cuba, Fidel Castro, si legge oggi in un memorandum della Casa Bianca.

Il documento, divulgato dagli Archivi della Sicurezza Nazionale dell’Università George Washington, riporta una conversazione tra l’ex presidente Gerald Ford e il suo segretario di Stato, Henry Kissinger, sostenuta il 4 gennaio del 1975.

Parlando,  Kissinger assicurava a Ford che il precedente direttore della CIA –

Agenzia Centrale d’Intelligenza – Richard Helms, aveva confermato che Robert Kennedy guidava il piano per attentare contro il capo dello Stato cubano.

"Helms dice che tutte queste storie sono solo la punta di un iceberg: se saliranno a galla vedremo scorrere il sangue”.

“Robert Kennedy, personalmente, ha diretto l’operazione per assassinare Fidel Castro”, aveva commentato l’allora segretario di Stato a Ford.

Il memorandum è parte di una serie di documenti declassificati dalla CIA, che pongono in evidenza un quarto di secolo di violazioni della stessa Costituzione nordamericana.

Gli archivi dimostrano le azioni arbitrarie di vigilanza domestica, i sequestri, i piani per assassinare governanti stranieri e gli esperimenti chimici su esseri  umani, con altre rivelazioni scioccanti.

L’attuale direttore della CIA, Michael Hayden, ha precisato che la totalità dei documenti sarà resa pubblica nei prossimi giorni, anche se alcuni dati sono già stati diffusi nel sito Web degli Archivi di Sicurezza Nazionale.

I documenti segreti rivelano dettagli sull’infiltrazione in gruppi di sinistra in America Latina e altre regioni del mondo per almeno 60 anni del secolo appena terminato.

inoltre si conoscerà come la CIA organizzava lo spionaggio in Cina, a Cuba e nell’Unione Sovietica e manteneva il controllo di molti giornalisti statunitensi.

 

Per ordini della Casa Bianca, l'Agenzia Centrale di Intelligence cercò di assassinare il presidente Fidel Castro ed altre personalità e leader stranieri. Quello che già si presumeva e denunciava sarà corroborato da documenti che, dalla prossima settimana, verranno declassificati.

Centinaia di documenti segreti dell'Agenzia Centrale di Intelligence degli Stati Uniti (CIA), sul suo agire tra il 1953 e il 1973, saranno declassificati a partire da lunedì con le prove dei piani di assassinio.

Il direttore della CIA, Michael Hayden, ha riconosciuto che "la maggior parte di essi (i documenti) sono poco favorevoli".

La declassificazione e pubblicazione dei documenti potrebbe apportare nuovi dettagli alle attività illegali dell'agenzia intorno ad eventi come la guerra del Vietnam o lo scandalo Watergate.

Secondo la BBC lo stesso giorno dell'annuncio, nella pagina internet del suo Archivio di Sicurezza Nazionale, l'Università George Washington ha pubblicato documenti, del gennaio 1975, in cui l'allora direttore della CIA, William Colby, parla dei tentativi di assassinio di Fidel Castro.

In un discorso di fronte ad un gruppo di storiografi che, negli USA, hanno fatto pressioni per una maggiore divulgazione dei testi classificati dell'Agenzia, Hayden ha descritto i documenti come i "gioielli di famiglia" e come "un'occhiata ad un'epoca molto differente ed ad un'agenzia molto differente".

Tuttavia, quello che si respira nell'ambiente della Casa Bianca, i suoi scandali, guerre preventive, l'ordine di catturare "vivo o morto" in nome della lotta antiterrorista, non sembra essere molto diverso dal curriculum anteriore della CIA.