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Dichiarazione della FMC  


Di condanna della manovra contro
 

Cuba del Parlamento Europeo 

 

25 marzo 2010 -  www.granma.cu

 

Le Donne cubane denunciamo indignate che nuovamente il tema dei diritti umani è stato manipolato, per attaccare la nostra Rivoluzione della quale siamo parte indissolubile. In questa occasione l’Unione Europea, con una manovra ipocrita, ha approvato una Risoluzione che condanna il nostro paese con un’azione che viola totalmente il diritto internazionale ed incita le istituzioni europee “a dare appoggio senza condizioni e stimolare senza riserva i gruppuscoli mercenari”, che servono gli appetiti imperialisti.

 

Noi Federate esprimiamo il nostro profondo disprezzo per tali azioni  d’ingerenza con la morale e la forza che nascono dal vivere, lavorare e far crescere i nostri figli in una società dove il rispetto dell’essere umano è al centro di tutte le politiche. Sono molti gli esempi che illustrano queste affermazioni e che beneficiano in modo speciale le donne, ma segnaliamo solo il più recente: la creazione di servizi speciali per l’attenzione alle donne in gravidanza con malattie respiratorie acute, ossia il virus dell’influenza AH1N1, in tutta l’Isola.

 

Il Parlamento Europeo dovrebbe guardare al suo interno dove le manifestazioni di discriminazione per motivi di genere, violano i più elementari principi della Convenzione su tutte le forme di discriminazione contro la donna (CEDAW) approvata dalle Nazioni Unite, e che Cuba ha firmato per prima ed ha ratificato come secondo paese.

 

Dei 490 milioni di abitanti dell’Unione Europea, 80 sono vittime della povertà e dell’esclusione sociale: sono le donne, gli immigranti e le persone di altre etnie che ingrossano in maggioranza questa cifra.

 

Mentre cubane e cubani festeggiamo l’8 marzo con l’allegria di tutto quello che abbiamo realizzato nel cammino di una vera cultura dell’uguaglianza e perfezionando  le vie per risolvere le sfide che ci restano, centinaia di migliaia di donne reclamano, nel Vecchio Continente, il diritto alla protezione sul lavoro, di fronte alla disoccupazione crescente ed ai contratti precari. 

 

Le europee ricevono il 7% e sino al 20 % meno del salario, per impieghi di uguale valore degli uomini che svolgono lo stesso  lavoro.

 

Numerose Organizzazioni non Governative hanno denunciato la situazione delle donne rumene, le gitane, uno dei popoli più antichi che vive in Europa, che sono oggetto di discriminazione molteplice e per le quali sono stati riportati casi di sterilizzazioni forzate.

 

Le immigranti sono sfruttate in molti casi da parte delle mafie che si dedicano al commercio sessuale in modalità definite schiavitù moderna.

 

Di fronte a questa realtà, noi cubane esigiamo dall’Unione Europea che rispetti la decisione del nostro popolo d’affrontare tutte le vicissitudini, di vivere affrontando un ingiusto ed illegale blocco, sfidando il terrorismo di Stato, le aggressioni biologiche, la guerra mediatica e la penuria, invece di vivere in ginocchio.

 

Federazione delle Donne Cubane