Cuba, gli intellettuali analizzano

la crisi e condannano le guerre

 

 

04.02.13 di Josè Reinaldo Carvalho (da L'Avana) da www.zereinaldo.blog.br traduzione di Erman Dovis per Marx21.it

 

 

La terza Conferenza Internazionale per l’Equilibrio del mondo, che si è tenuta a partire dallo scorso 28 Gennaio a L’Avana, ha visto la partecipazione di importanti intellettuali di tutti i settori della conoscenza e del sapere.

Dal primo momento dell’inizio dei lavori sono stati affrontati problemi politici, filosofici e culturali che affrontano la realtà storica e contemporanea del mondo, alla luce del Pensiero di Josè Marti’. “La Rivoluzione Cubana ha sempre sostenuto la necessità del Pensiero di Marti’ come riferimento di contenuti ed etica umana”
ha dichiarato Hector Hernandez nel discorso principale di apertura della manifestazione ,a nome del Comitato Organizzatore.


Hernandez ha presentato la figura di Marti’, ricordandolo come “ organizzatore della guerra di resistenza, unificatore dei patrioti, fondatore del Partito Rivoluzionario cubano e poeta capace di rivelare le virtù del popolo d’America Latina”.

Per sottolineare l'importanza di Martí a Cuba, ha detto che "la storia di Cuba non può essere compresa senza il pensiero, il lavoro e il ruolo di Martí, che è la vera genesi del processo rivoluzionario cubano."

Secondo Hernandez, Martí ha ispirato i grandi personaggi in prima linea nelle lotte del popolo cubano per l'emancipazione politica, per l’identità sociale e nazionale, ed ha menzionato Julio Antonio Mella, fondatore del Partito Comunista Cubano, e Fidel Castro, il discepolo più rilevante di Josè Marti’. Ma il grande patriota non appartiene solo a Cuba, egli è patrimonio dei popoli dell’America Latina e di tutto il genere umano, e lo studioso ha ricordato una delle frasi più celebri del grande cubano: “La Patria è l’Umanità”.

A sua volta, Armando Hart Davalos, presidente del Centro di Studi Marti , ha presentato il suo intervento alla Conferenza, svolgendo profonde riflessioni sul mondo contemporaneo.

"L'umanità è gravemente malata e dobbiamo evitare la catastrofe che minaccia la sua esistenza." Hart Davalos ha detto che “ occorre impedire che accada l’inevitabile, in un frangente in cui tutti gli imperialismi minacciano l’uso della forza, si mostrano sempre più aggressivi per saccheggiare le ricchezze dei popoli e distruggere l’ambiente”.

L’intellettuale cubano ha analizzato la crisi mondiale attuale:
“E’ una crisi profonda del sistema capitalista, una crisi di civiltà che colpisce non solo l’economia, ma tutti gli aspetti della vita”.

Hart ha ricordato le guerre d’aggressione e occupazione perpetrate dall’imperialismo in Iraq, Afghanistan e Libia, ed ha richiamato l’attenzione generale sulle minacce di aggressione contro la Siria, l’Iran e la penisola coreana.

Concludendo il suo intervento, Hart Davalos ha lanciato un appello alla lotta generale contro chi sta portando l’umanità in un vicolo cieco, ed ha invocato un impegno unitario per salvare l’umanità.

Il politologo argentino Atilio Borón ha ricordato che Marti disse che la cultura è lo strumento per essere liberi, e che la filosofia è un’arma rivoluzionaria.

Borón ha anche fatto un'analisi acuta della crisi del capitalismo sostenendo che è in corso "il lento, inesorabile crollo della civiltà del capitale", ed ha denunciato che l'imperialismo, "è come una vipera: la pelle può cambiare, ma non cambia la sua essenza."

Eduardo Lorier, Senatore della Repubblica e segretario generale del Partito Comunista dell'Uruguay, ha fatto una ben strutturata analisi dell’opera di Marti’ e delle sue interazioni con quella di Marx.

Analizzando le caratteristiche del sistema capitalista oggi, ha detto che questo sistema ha tre divinità: Il mercato dio mercato, il dio degli investitori e quello della speculazione ".

Lo scrittore e giornalista francese Ignacio Ramonet ha tenuto una conferenza dal titolo "Da Martí a Facebook, giornalismo e impegno".

Il direttore di "Le Monde Diplomatique", ha condannato, usando termini veementi, la pubblicazione da parte del quotidiano spagnolo "El Pais" di una foto presumibilmente raffigurante il presidente venezuelano Hugo Chavez intubato. Alcuni giorni dopo la pubblicazione, di fronte all'evidenza che si trattava di una frode, il giornale ha ritrattato, ammettendo la falsificazione. Per Ramonet, la pubblicazione ha dimostrato la pratica di un "giornalismo miserabile."

Il noto intellettuale francese ha riassunto le qualità intellettuali di Martí come giornalista e ha detto che se fosse vissuto in tempi moderni oggi sarebbe stato "un blogger, ed un convinto sostenitore di strumenti come Twitter e Facebook."

Il Premio Il Nobel per la pace, l’argentino Adolfo Perez Esquivel , ha parlato dalla tribuna della Conferenza internazionale per l'equilibrio del mondo in difesa degli sforzi per la pace e i diritti umani, mentre secondo il teologo e scrittore François Houtart “il bene comune dell'umanità si deve cercare in scenari post-capitalisti".

L'insostenibilità del capitalismo è stato invece il tema centrale dell'intervento di Pablo González Casanova, scrittore messicano e coordinatore della Rete delle reti di Intellettuali e Artisti in Difesa dell'Umanità.

Mercoledì 30 Gennaio, l'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha fatto un intervento speciale prima della sessione di chiusura, al quale erano presenti alti funzionari di Stato e di governo di Cuba. Il Consiglio Mondiale del Progetto José Martí per la solidarietà mondiale presenterà una Dichiarazione finale.

 

 

III Conferenza Internazionale per l’Equilibrio

del Mondo, un Martí più universale

 

 

31.01.2013 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

 

Tra i risultati più importanti dell’appuntamento che ha riunito più di 800 delegati bisogna citare la Dichiarazione del Progetto José Martí di Solidarietà Mondiale e l’impegno nato nel Forum Giovanile inserito nell’agenda dell’evento.

 

La Dichiarazione, sottoscritta da celebri intellettuali e letta da Ignacio Ramonet, mette in guardia sui pericoli della guerra nucleare, il cambio climatico e la crisi sociale generata dall’aggravarsi delle disuguaglianze del modello economico dominante, e identifica gli stimoli dei settori che propongono alternative e lottano per la pace e la giustizia, secondo i quali il pensiero di Martí è divenuto un riferimento necessario e deve aprire le porte ad un mondo migliore.

 

I giovani hanno proclamato il loro impegno con la diffusione delle idee martiane, per la fine del blocco degli Stati Uniti contro Cuba e la libertà dei Cinque cubani ingiustamente condannati dall’impero.

 

Durante la serata, alla quale hanno assistito i membri del Burò Politico Esteban Lazo, vicepresidente del Consiglio di Stato, e Ricardo Alarcón de Quesada, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, vari oratori hanno sottolineato l’importanza della Conferenza e l’utilità attuale dell’eredità martiana, oltre ad aver affrontato temi di strettissima attualità come la nuova fase dell’America Latina e dei Caraibi, la solidarietà con il processo bolivariano e l’appoggio al suo leader Hugo Chávez, l’uso di strategie efficaci contro l’egemonia imperiale, il bisogno di promuovere nuove soluzioni ambientali e di proteggere la natura.

 

 

Premi della ALBA ad

Alicia Alonso ed Eduardo Galeano
Yailé Balloqui Bonzón e Marina Menéndez Quintero

 

 

La “prima ballerina assoluta” Alicia Alonso e lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano riceveranno i premi che assegna il Fondo Culturale della ALBA rispettivamente nell’Arte e la Letteratura, un riconoscimento alla loro carriera.

 

La decisione è stata resa nota alla chiusura della III Conferenza Internazionale per l’Equilibrio del Mondo, dove più di 800 intellettuali provenienti da circa 40 paesi hanno analizzato i dilemmi dell’umanità attraverso l’eredità di José Martí, al quale è stato dedicato l’evento in occasione del 160º anniversario del suo natalizio.

 

Alla sessione finale hanno partecipato ed hanno preso la parola gli ex presidenti del Brasile e del Guatemala, Luiz Inacio Lula da Silva e Álvaro Colom, ed i rappresentati di circa dieci paesi.

 

La chiusura doveva essere combattiva come il tutto il resto del forum, che ha dedicato le sue analisi alla ricerca di un mondo migliore e possibile. La dimostrazione di tutto ciò è giunta con la dichiarazione del Consiglio Mondiale del Progetto José Martí di solidarietà internazionale, dove prende vita l’impegno del forum nel promuovere il celebre principio martiano “Con tutti e per il bene di tutti”, e si continua a lottare per un mondo di pace e benessere al quale aspirano gli esseri umani.

 

Eusebio Leal, Historiador de la Ciudad, ritiene che l’elemento più importante è “la stessa essenza della convocazione per l’equilibrio del mondo”.

 

Durante la chiusura dell’evento è stata inoltre comunicata la decisione dei giovani di continuare a difendere un pianeta multipolare e giusto, e l’impegno di rivedersi a L’Avana nel 2016, con Martí e gli uomini e le donne del pianeta sempre al centro del progetto.

 

 

Atilio Borón e il Premio

ALBA di Lettere e Arti 2012

Miguel Fernández Martínez

 

 

“Dovrebbero esistere più premi per fomentare la nostra cultura, le lettere e l’identità artistica e culturale”, ha affermato il politologo argentino Atilio Borón, poche ore prima dell’annuncio del Premio Alba delle Lettere e le Arti del 2012.

 

Borón, che forma parte della Giuria Internazionale costituita dall’ Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América, mediante il suo Progetto ALBA Culturale, per riconoscere con questo omaggio l’opera di tutta la vita di importanti artisti e intellettuali latinoamericani, ha parlato in elusiva con Prensa Latina, pochi minuti prima dell’inizio delle deliberazioni.

 

I premiati sono rivelati ieri durante la chiusura della III Conferenza Internazionale per l’ Equilibrio del Mondo, iniziata a L’Avana lunedì 28.

 

Il noto pensatore argentino ha segnalato che tutto quello che significa promuovere le arti e le lettere in America Latina e nei Caraibi dev’essere appoggiato più che mai ora che la regione è minacciata dall’avanzare fenomenale della cultura di Hollywood e dell’Impero, che ha il progetto di schiacciare tutte queste manifestazioni.

 

“Loro (e l’imperialismo) vogliono rendere uniforme il mondo, renderlo omogeneo, come vogliono rendere omogeneo il cibo con i "fast food", e gli abiti con quel che impone a livello mondiale e vogliono lo stesso con la cultura”, ha affermato Borón.

 

“Quello che ci salva, ha aggiunto, è la cultura e Fidel Castro lo ha già detto tante volte”.

 

Borón che è professore della Facoltà di Scienze Sociali dell’Università di Buenos Aires, ricorda che l’America Latina può essere sottomessa economicamente, politicamente e militarmente, ma noi continuiamo ad avere una cultura distinta nostra e brillante”.

 

“La nostra regione ha dato manifestazioni eccezionali in tutti i terreni delle arti, le lettere, la pittura, la scultura, il cinema, la letteratura, la poesia il teatro... e dobbiamo preservare tutto questo”, ha sottolineato.

 

Coincidendo con il 160º anniversario della nascita dell’Eroe Nazionale cubano José Martí, e la realizzazione a L’Avana di un evento internazionale che riunisce più di 800 partecipanti provenienti da 44 paesi, Borón ha commentato che il Premio ALBA delle Lettere e le Arti è in linea con le idee di Martì.

 

“È una felice coincidenza che questo Premio si assegni precisamente quando si stanno celebrando i 160 anni di un cubano universale ed io direi un latinoamericano universale, un uomo che ha pochi paralleli, perchè non ci sono molti Martí in America Latina” ha detto.

 

Hanno ottenuto il Premio ALBA alle Lettere Mario Benedetti (Uruguay), nel 2007; Roberto Fernández Retamar (Cuba), nel 2008; Frei Betto (Brasil), nel 2009; Luis Britto García (Venezuela), nel 2010, e George Lamming (Barbados), nel 2011.

 

Il Premio ALBA alle Arti è stato assegnato a Oscar Niemeyer (Brasil), nel 2007; Jorge Sanjinés (Bolivia), nel 2008; León Ferrari (Argentina), nel 2009; Silvio Rodríguez (Cuba), nel 2010, e Santiago García (Colombia), nel 2011. Quest’anno sono stati proclamati vincitori Alicia Alonso e Eduardo Galeano.

 

 

Il socialismo, una soluzione percorribile

dinnanzi alla crisi mondiale

 

 

30.01.2013 - Nubia Piqueras Grosso www.granma.cu

 

 

Il socialismo risulta essere una soluzione percorribile dinnanzi alla crisi che affronta il mondo, e come affermò Marx, rappresenta la ricostruzione dell’equilibrio del pianeta, ha dichiarato il teologo belga Francois Houtart.

 

Durante il suo intervento speciale nel III Incontro Internazionale per l’Equilibrio del Mondo, che si svolge nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana, il sociologo ha precisato che la situazione attuale costituisce un problema politico e sociale che risponde alla logica del sistema capitalista.

 

Su questo argomento ha ricordato che attualmente l’84% della ricchezza mondiale viene assorbita dal 20% della popolazione, e nello stesso tempo continua a crescere la disuguaglianza nell’accesso alla ricchezza ed al potere economico, politico e militare.

 

In questo contesto, ha aggiunto, gli Stati Uniti provano a controllare la situazione attraverso l’incremento delle spese militari con lo scopo di non perdere il potere.

 

Cuba, al contrario, rappresenta un’eccezione in questa realtà nella quale molto spesso non esiste un’adeguata corrispondenza tra le strategie ambientali e la pratica sociale, ha assicurato Houtart.

 

Questo si deve, ha spiegato, alla coscienza del leader cubano Fidel Castro, il quale più di 20 anni fa parlò e avvertì il mondo su queste problematiche nel suo discorso nel Vertice della Terra di Rio de Janeiro nel 1992, ed alla sua storia economica.

 

Riferendosi al sistema di consumo promosso attualmente dal capitalismo, Houtart non ha esitato nel dire che ci troviamo di fronte ad una doppia tempesta: ambientale ed economica, che accelera l’esaurimento delle risorse e di conseguenza la distruzione del pianeta.

 

In tal senso ha parlato della crisi alimentare esplosa nel 2008 in concomitanza con la crisi finanziaria, generando un aumento dei prezzi degli alimenti, perché la speculazione su questi prodotti è divenuta una fonte di guadagno per il capitale.

 

Però questa situazione non ha solo generato una crescita del numero di persone che vivono sotto lo spettro della povertà, ma anche un ulteriore consumo ed esaurimento delle risorse non rinnovabili ed il degrado delle fonti rinnovabili, senza contare gli ingenti danni ecologici ed ambientali, ha sottolineato.

 

Ha puntualizzato che l’implementazione di soluzioni di corto periodo, come lo sviluppo dei biocombustibili, ha trasformato l’economia di molti paesi in Africa ed Asia, dove si soffre a causa dell’impatto della distruzione delle loro foreste per favorire le monocolture in funzione della logica dell’accumulo di capitale.

 

Houtart ha segnalato che come conseguenza dei nuovi affari, ogni giorno navigano nei mari 24 mila imbarcazioni, un movimento che si traduce in un enorme spesa e nella fuoriuscita di tre milioni di barili di greggio, infatti secondo molti specialisti più del 60% della produzione attuale utilizza il trasporto marittimo.

 

Per tale ragione il pianeta ha bisogno urgentemente di un nuovo paradigma di vita collettiva che permetta di ottenere il bene comune dell’umanità, che significa vivere in armonia con la madre terra, ha concluso.

 

 

Denunciata a Cuba la scalata militare

degli USA in America Latina
Yeanny González Peña

 

 

La presidentessa del Consiglio Mondiale per la Pace, María Do Socorro, ha considerato che la scalata nucleare promossa dagli Stati Uniti costituisce il principale fattore di squilibrio ed aggressione ai popoli dell’America Latina.

 

Nel suo intervento nella III Conferenza Internazionale per l’Equilibrio del Mondo, con sede a L’Avana, la funzionaria brasiliana ha affermato che la superpotenza nordamericana ha la pretesa di esercitare il suo potere bellico nel continente attraverso l’installazione di basi militari e della Quarta Flotta.

 

Ha spiegato che le spese militari dei paesi membri dell’Organizzazione dell’Atlantico Nord (NATO) rappresentano il 2,6% del PIL mondiale; mentre la somma delle spese di questa “macchina da guerra” e degli Stati Uniti costituisce il 76% delle spese militari del pianeta.

 

Nonostante questo, Washington demonizza i presidenti regionali legalmente eletti e bombarda viarie città del mondo colpendo le popolazioni civili, ha denunciato Do Socorro.

 

Al riguardo ha segnalato che una delle aspirazioni del Consiglio Mondiale per la Pace è di rafforzare la lotta dei popoli contro le guerre e lo sfruttamento.

 

“La nostra sfida è di moltiplicare gli sforzi per rafforzare la lotta per la pace, aumentando le denunce e la lotta contro la politica degli armamenti, ed in favore dello smantellamento della NATO e delle basi militari installate nei paesi latinoamericani”, ha aggiunto.

 

La presidentessa dell’organismo internazionale ritiene che solo il dialogo, il rispetto e la buona convivenza, uniti alla mobilitazione ed alla lotta dei popoli, apriranno la strada che porterà alla pace.

 

L’intellettuale partecipa a questo evento di tre giorni che quest’anno è dedicato all’Eroe Nazionale Cubano, José Martí, in occasione dei 160 anni dalla sua nascita.

 

Alla conferenza partecipano più di 800 delegati provenienti da circa 40 paesi dell’America Latina, Europa, Asia ed Oceania, per promuovere lo scambio di idee tra i sostenitori del pensiero dell’Apostolo cubano.

 

 

La dominazione comincia dalla cultura,

ha assicurato Pérez Esquivel

 

 

30.01.2013 - www.granma.cu

 

 

Il Premio Nobel per la Pace, l’argentino Adolfo Pérez Esquivel, ha affermato che per raggiungere l’equilibrio del mondo è necessario che i popoli si conoscano profondamente per proseguire sul cammino della liberazione.

 

Durante un intervento speciale nella III Conferenza Internazionale Per l’Equilibrio del Mondo, evento che riunisce a L’Avana più di 800 delegati provenienti da circa 40 paesi, l’intellettuale ha sottolineato l’importanza di preservare la cultura, l’identità ed il pensiero proprio delle nazioni.

 

La dominazione non comincia dal punto di vista economico ma da quello culturale, ha segnalato, ed oggi ci viene imposta la monocoltura delle menti come sistema per far perdere l’identità ed i valori dei nostri popoli, il tutto mediante la massificazione.

 

Per affrontare questa situazione Pérez Esquivel ha fatto riferimento all’importanza della memoria storica “non per restare nel passato ma per illuminare il presente, in un momento in cui dobbiamo continuare a seminare lungo il nostro percorso”.

 

Ha inoltre parlato del bisogno di rafforzare l’unità per far fronte al crollo della ricolonizzazione che si abbatte sui paesi poveri, afferma il difensore dei diritti umani, che aggiunge: “sono popoli ridotti alla povertà a causa del saccheggio al quale sono stati sottoposti”.

 

In tal senso ci sono segnali di speranza nel continente, ha dichiarato, con meccanismi di integrazione come la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), della quale Cuba ha appena assunto la presidenza pro tempore, ed altre organizzazioni regionali che lavorano per l’unità del continente.

 

Il Premio Nobel per la Pace si è pronunciato su argomenti che contribuirebbero alla pace ed all’equilibrio del continente americano, come l’eliminazione del blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti applicano contro Cuba da oltre mezzo secolo.

 

Ha citato i negoziati per porre fine al conflitto armato in Colombia tra il governo del paese e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo.

 

Un altro tema del quale ha parlato l’attivista sociale è la distruzione dell’ambiente, che considera un’enorme minaccia per l’equilibrio del pianeta.

 

Pérez Esquivel ha inoltre menzionato il cattivo utilizzo delle risorse naturali, riferendosi in particolare all’uso di coltivazioni alimentari per la produzione di biocombustibili, mentre nel mondo ci sono 870 milioni di persone che soffrono la fame, ovvero il 12,5% della popolazione mondiale, secondo i dati della FAO per il 2012.

 

 

Frei Betto: un mondo senza egoismo

necessita un’etica basata nella ragione
 

Gli elementi sui quali sedimentare l’Equilibrio del Mondo

 

 

30.01.2013 - L.M.Gonzalez www.granma.cu

 

 

Forgiare un mondo distinto e libere dall’egoismo capitalista implica la costruzione di un’etica sedimentata nella ragione e di una soggettività radicata nella capacità di vivere le virtù come abiti, ha dichiarato Frei Betto.

 

Il noto intellettuale e teologo brasiliano ha parlato ai partecipanti alla III Conferenza Internazionale “Per l’Equilibrio del Mondo”, para segnalare la necessità di articolare un’ etica che permetta di superare le disuguaglianze e i conflitti del pianeta.

 

Betto ha dato l’allerta sull’esistenza delle minacce che attentano contro l’ottenimento di un mondo equilibrato, come le armi di distruzione di massa, la preponderanza dell’interesse per il capitale a livello internazionale e l’esistenza di mezzi di comunicazione che non tentano di formare cittadini informati, ma di generare consumatori.

 

“Di fronte a tutto questo, nel momento attuale si avvertono anche congiunture che fanno sperare, come l’esistenza in America Latina di governi che si dedicano ai loro popoli”, ha segnalato il vincitore del Premio Internazionale José Martí della UNESCO, consegnato ieri durante l’inaugurazione della Conferenza.

 

“I popoli del nostro continente, ha aggiunto, hanno sofferto per le dittature militari negli ultimi decenni del secolo scorso e sono stati traditi dai governi neoliberisti, e adesso esigono dirigenti che governino a favore delle maggioranze, difendano la sovranità e neghino alle potenze straniere di dettare regole nella regione.

 

In questa situazione di aspetti promettenti e negativi, il teologo ha chiamato a prendere coscienza che il mondo capitalista è divenuto impossibile ed è quindi necessario cercare altri mondi possibili nei quali si sradichino le armi nucleari e si preservi la specie umana.

 

“Dobbiamo apprendere dai popoli originari, ha detto, negli aspetti come le relazioni con la natura e il senso comunitario, per condividere beni e ricchezze.

 

La Rivoluzione cubana è un esempio, guidata dal pensiero di José Martí, ed ha saputo preservare la sua originalità senza farsi invadere da concetti che hanno avuto nefaste conseguenze in altri luoghi del mondo. La Rivoluzione ha detto basta all’espansione dell’imperialismo, ha svegliato la coscienza critica della nostra gente, ha fomentato movimenti di liberazione, ha dato prova che l’utopia può diventare realtà e che la speranza non è mai vana”.

 

Betto ha anche fatto riferimento alla tradizione di lotta libertaria nel continente, alla quale hanno partecipato uomini donne, ed anche i gruppi indigeni come un altro elemento positivo sul quale sedimentare l’Equilibrio del Mondo.

 

 

 

La Conferenza “Per Equilibrio del Mondo”
 

nel 160º anniversario della nascita di José Martí

 

 

26.01.2013 - L.M.Gonzalez www.granma.cu

 

 

Colui che incontra Martí, non lo abbandona mai più

 

29.01 - “Colui che incontra Martí, non lo abbandona mai più”, ha affermato l’ex presidente dominicano Leonel Fernández giungendo a L’Avana per partecipare alla III Conferenza Internazionale per l’Equilibrio del Mondo, inaugurata lunedì 28 gennaio in occasione del 160º anniversario della nascita dell’Apostolo dell’indipendenza di Cuba.

Poche ore prima erano giunti l’ex presidente del Guatemala, Álvaro Colom, e la dottoressa Pilar Álvarez Laso, sottodirettrice generale della UNESCO per l’area delle Scienze Sociali e Umanistiche, entrambi invitati speciali alla Conferenza.

Colom ha dichiarato che Martí è stata una presenza viva in Guatemala, e nel “mio caso sono portatore di un’eredità familiare, infatti la generazione dei miei genitori ci ha trasmesso il culto per le idee martiane”.

Álvarez Laso, messicana, giornalista di professione e con una carriera legata all’uso dei mezzi d’informazione come veicoli educativi, ha il compito di partecipare alla proclamazione del religioso e scrittore brasiliano Frei Betto come vincitore del Premio Internazionale José Martí della UNESCO. “Assegniamo questo riconoscimento per le affinità del pensiero martiano con gli obiettivi della nostra organizzazione”, ha dichiarato.

 

L’ex presidente brasiliano Luiz Inácio

Lula da Silva è a L’Avana

 

 

L’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, è giunto nel pomeriggio di ieri, lunedì 28, a L’Avana, per partecipare alla  III Conferenza Internazionale per l’Equilibrio del Mondo,che si svolge in questa capitale.

L’ex presidente brasiliano disserterà su diversi temi d’interesse durante la Conferenza, nella quale si analizzano le prospettive del pensiero di José Martí, e le attuali sfide che l’umanità deve affrontare.

Lula è stato ricevuto nel terminal aereo dalla viceministra delle Relazioni Estere, Ana Teresita González.

Circa 600 delegati di 43 paesi hanno confermato la loro partecipazione alla III Conferenza “Per l’Equilibrio del Mondo”, dedicata al 160º anniversario della nascita dell’Eroe Nazionale cubano, José Martí, hanno informato gli organizzatori.

 

Il vicepresidente del Comitato Organizzatore, Héctor Hernández Pardo, ha considerato che la numerosa partecipazione è un modo per rivendicare il valore delle idee e del pensiero in un mondo marcato da un’acuta crisi economica.

 

Il Foro, che si svolgerà dal 28 al 30 gennaio, nl Palazzo delle Convenzioni, vuole riunire persone di differenti correnti di pensiero per scambiare criteri su temi contemporanei dall’ottica del legato di Martí.

 

Hernández Pardo, vice direttore generale dell’Ufficio del Programma Martiano ha sottolineato che il pensiero del Maestro - così i cubani chiamano José Martí - ha una sempre maggiore risonanza in tutto il mondo.

 

“Un esempio di questo sono le 54 catedre José Martí nelle università di altri paesi, i 92 clubs martiani nel mondo e l’esistenza del Progetto José Martí di Solidarietà Mondiale, auspicato dalla UNESCO, con personalità nel suo consiglio dirigente come Ignacio Ramonet, Adolfo Pérez Esquivel e Frei Betto”, ha aggiunto.

 

Questi tre noti intellettuali sono alcuni dei partecipanti all’appuntamento.

 

La direttrice del Centro di Studii Martiani, Ana Sánchez, ha detto che il programma accademico del foro include otto conferenze magistrali, sei interventi speciali, due tavole rotonde e sei dibattiti tra le varie attività.

 

Le conferenze magistrali saranno offerte, tra le altre da Frei Betto, con “José Martí e l’ Equilibrio del Mondo” e dal francese Ignacio Ramonet: “Da José Martí a Facebook”.

 

Inoltre è previsto un intervento speciale del presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (il parlamento) di Cuba, Ricardo Alarcón, sul caso dei Cinque cubani antiterroristi condannati negli Stati Uniti.

 

Conosciuti nel mondo come i Cinque, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Fernando González, sono detenuti dal 1998 per aver controllato i gruppi terroristi radicati a Miami che organizzano azioni violente contro Cuba.

 

La Conferenza sarà anche uno spazio per realizzare attività culturali, con la partecipazione non solo dei delegati, ma anche del popolo cubano in generale, ha dichiarato il primo vicepresidente della Società Culturale José Martí, Erasmo Lazcano, aggiungendo che la pianificazione include esposizioni di dipinti, presentazioni di libri e concerti, tra le varie attività.

 

 

Leader del Consiglio per la Pace sottolinea

l’importanza del Forum de L’Avana

21.01.2013 - Leovani Garcia Olivarez www.granma.cu

La presidentessa del Consiglio Mondiale per la Pace, María do Socorro, ha affermato che la III Conferenza Internazionale sull’Equilibrio del Mondo sarà uno spazio di unità delle forze rivoluzionarie e progressiste latinoamericane e caraibiche.

 

Questo incontro, che si svolgerà a L’Avana dal 28 al 30 di gennaio, sarà l’opportunità per approfondire le conoscenze sulla vita e l’opera di José Martí, che dedicò la sua esistenza alla difesa dei nobili valori umanisti, di giustizia e libertà, ha evidenziato Socorro in un’intervista a PL.

 

Le idee di Martí, artefice dell’indipendenza cubana, e la sua lotta per la liberazione dei popoli d’America, sono un riferimento per tutti i rivoluzionari e i militante che vogliono la pace e l’integrazione regionale, ha sottolineato.

 

La funzionaria brasiliana ritiene che il pensiero di Martí, che ha definito un internazionalista per i suoi ideali di difesa di una patria latinoamericana senza oppressione e dominazione imperiale, è presente nei rivoluzionari di oggi, che sotto la guida di Fidel Castro, hanno portato la solidarietà in tutto il pianeta, diffondendo salute, educazione e la convinzione che ”Patria è Umanità”.

 

Questa idee hanno guidato la lotta contro il colonialismo nel continente africano, e sono presenti ad Haiti, con il silenzioso aiuto umanitario, dove migliaia di medici salvano vite umane, ha aggiunto.

 

Riferendosi ai processi in atto in America Latina, ha considerato molto importante l’integrazione dei popoli della regione per consolidare la piena indipendenza e sovranità del continente.

 

Ci sono stati progressi in tal senso, ha segnalato riconoscendo i passi fatti dal Venezuela, guidato da Hugo Chávez, il quale, ha affermato, è un leader che gode della simpatia dei popoli della regione.

 

Socorro ha ricordato che Cuba assumerà nei prossimi giorni la presidenza della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac), della quale non fanno parte gli Stati Uniti.

 

La Celac, ha spiegato, costituisce una vittoria del pensiero dell’Apostolo José Martí, infatti unisce le repubbliche dell’America Latina per resistere all’espansione degli Stati Uniti nel continente.

 

La presidentessa del Consiglio Mondiale per la Pace ha condannato il processo giudiziario e la condanna imposta ai Cinque cubani detenuti ingiustamente negli Stati Uniti per aver evitato che dal territorio nordamericano si preparassero azioni terroriste contro l’Isola.

 

Il processo contro questi patrioti è stata un’espressione dell’odio contro Cuba ed il suo spirito indomabile, ha aggiunto, spiegando che l’impero non si rassegna al coraggio di un popolo deciso a difendere il proprio diritto di essere libero.

 

Le ingiuste condanne contro Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González dimostrano chiaramente che il governo statunitense non apprezza in nessun modo la giustizia, ha concluso.