Incontro Internazionale


"Contro il terrorismo, per

la verità e la giustizia"

 

L’Havana , 2-3-4 giugno 2005

relazione di Luciano Vasapollo

 

Oggi a L’Havana in questo gremito Palazzo delle Convenzioni c’è una folta rappresentanza delle organizzazioni italiane della solidarietà con Cuba, dall’Associazione Italia-Cuba, al Comitato 28 giugno e altre, e la presenza del responsabile esteri del Partito dei Comunisti Italiani; è a nome mio e a nome loro che rivolgo un saluto a tutti i partecipanti a questo incontro internazionale "Contro il terrorismo , per la verità e la giustizia". Un saluto a nome di tutti i sinceri amici italiani che non fanno alcuna distinzione fra popolo cubano e Governo di Cuba, perché sanno che un popolo con così grande dignità, può esistere ed avere un futuro perché esiste un grande Governo rivoluzionario che sa guidarlo. Un caro saluto, quindi, al Comandante Fidel Castro, alle autorità del Governo presenti a questo panel, dal Presidente Ricardo Alarcon, al Ministro Abel Priedo , al Ministro Felipe Perez Roque, agli organizzatori, ai partecipanti che arrivano da così tanti e diversi paesi del mondo, ma un saluto affettuoso soprattutto a tutti i familiari delle vittime del terrorismo di Stato e imperialista.

 

Sono onorato di partecipare come relatore ad una grande prova di democrazia reale perchè questo evento supera le frontiere dell’America Latina ed è un grande esempio di rispetto delle regole della legalità internazionale, esempio dal quale dovrebbero imparare gran parte degli intellettuali europei di sinistra che hanno perso la pratica della militanza attiva nel movimento di classe e di quella sinistra europea orami allo sbando, confusa, che ha volutamente abbandonato i riferimenti fondamentali della gloriosa storia del movimento operaio internazionale.

 

Si è molto parlato nel primo giorno di questo incontro del ruolo dei fascisti italiani nel terrorismo internazionale e del loro coinvolgimento nell’"operazione Condor"; il Comandante Fidel ci ha sollecitato a continuare ad indagare in questo campo e io cercherò nella relazione di dare un contributo in tal senso. Prima, però, permettetemi di precisare tre punti sui quali mi pare che in Europa ci sia molta confusione anche nella sinistra radicale non solo in quella moderata.

 

- Bush, il governo statunitense e i paesi più servili agli interessi dell’imperialismo USA, tra cui il governo italiano, che non esito a definire reazionario, stanno realizzando la cosiddetta "guerra preventiva e infinita", affermando con tutti i mezzi della propaganda del terrorismo mediatico, che si tratta di una guerra contro il terrorismo internazionale. I governi che guidano questa guerra d’aggressione non ci dicono però che il terrorismo è creato e finanziato dall’imperialismo per nascondere i veri motivi della guerra contro l’Afghanistan e l’Iraq, si tratta di una guerra classica imperialista d’espansione, per il controllo del petrolio, per definire quale sarà in futuro la valuta di riferimento internazionale fra dollaro ed euro, per definire il ruolo e l’egemonia fra i due poli imperialisti degli USA e della UE, per tentare di risolvere una crisi economica capitalista iniziata già a partire dalla metà degli anni ’70 che si configura chiaramente come crisi strutturale di accumulazione, di sovrapproduzione e di sottoconsumo, che per molti versi assomiglia alla crisi del 1929 per risolvere la quale si è giunti disgraziatamente alla Seconda Guerra Mondiale. Il conflitto fra interessi economici ed espansionistici differenti di USA e UE sta evidenziando il dispiegarsi non di una globalizzazione ma di una competizione globale che può portare a guerre contro tutti quei paesi reputati non compatibili con gli interessi dell’imperialismo. Ma l’accelerazione delle contraddizioni potrà anche portare sciaguratamente ad una competizione globale che si trasforma in guerra interimperialista, che significherebbe distruzione completa dell’umanità.

 

- L’imperialismo utilizza e accompagna la guerra guerreggiata con il terrorismo armato e militare, ma anche con il terrorismo sociale ed economico, ed è esempio di questo il bloqueo contro Cuba e prima della guerra con il bloqueo contro l’Iraq; si tratta di veri e propri crimini contro l’umanità. Ma è terrorismo sociale ed economico anche quello che governi di centro-destra e anche di centro–sinistra applicano nei paesi a cosiddetto capitalismo maturo, dove si usa l’economia di guerra contro il movimento dei lavoratori sferrando, ormai da oltre 25 anni, un attacco senza precedenti al salario, alle condizioni di vita, ai diritti del lavoro e ai diritti sociali, applicando privatizzazioni selvagge, distruggendo lo Stato sociale. In poche parole si ritorna al keynesimo militare per tentare di risolvere la crisi capitalista, aumentando le spese militari e tagliando le spese sociali; questo significa aumentare la disoccupazione, il lavoro precario, aumentare la massa dei poveri e degli emarginati anche nei paesi che continuano a reputarsi sviluppati, a capitalismo "avanzato".

 

- La sinistra europea deve prendere esempio dal dibattito articolato e completo di questo incontro internazionale dove si discute di questioni di fondo per il futuro dell’intera umanità , dove si condanna completamente il terrorismo senza la logica della doppia morale. Come non esiste alcuna distinzione fra guerra di aggressione e guerra giusta e umanitaria, la guerra è solo morte e distruzione, così non deve esistere alcuna condotta differente e doppia morale nel combattere un assurdamente ipotizzato "terrorismo buono" e "terrorismo cattivo". Il terrorismo anche quando sembra presentarsi come fenomeno autonomo e indipendente è sempre creato , finanziato e funzionale agli interressi imperialisti . Altra cosa è la resistenza dei popoli che anche quando è resistenza armata, come in Palestina, in Iraq, in Colombia , deve essere appoggiata da tutti i sinceri rivoluzionari perché è lotta di massa, è lotta di popolo , è lotta contro l’aggressione imperialista che sceglie le sue forme per affermare in maniera chiara l’indipendenza e l’autodeterminazione dei popoli. In Italia esiste una "Rete per la resistenza globale" che afferma in maniera chiara questi principi, che sa distinguere in maniera netta fra terrorismo che è sempre imperialista e resistenza popolare; una resistenza popolare che va appoggiata, come diciamo in Italia,"senza Se e senza Ma". La sinistra europea deve decidere : o complice dell’imperialismo o al fianco dei popoli che lottano per la loro autodeterminazione.

 

Finiti i tre punti che tenevo particolarmente a segnalare, anche se in modo sintetico, e anche se mi piacerebbe molto continuare a discutere con voi di economia internazionale e di connessione fra economia di guerra e di guerra guerreggiata, devo passare però a parlare dei punti sollecitati più volte dal dibattito in corso.

 

Se il terrorismo è contro i popoli e contro la loro volontà di indipendenza; così anche si è presentato e così è stato utilizzato storicamente anche nei paesi dell’occidente capitalista. In Italia il terrorismo di Stato a volte utilizzando i fascisti , a volte utilizzando la mafia e alcune logge massoniche, ma sempre con l’intervento diretto o indiretto della CIA, dei servizi segreti israeliani e dei servizi segreti, deviati o meno, italiani, si è sviluppato un vero e proprio laboratorio del terrorismo di Stato; un terrorismo sempre indirizzato contro le conquiste democratiche del movimento dei lavoratori, sempre utilizzato contro il movimento operaio e di classe per colpire la volontà popolare di trasformazione radicale della società. L’Italia è stata un vero e proprio laboratorio sperimentale delle diverse forme che dalla fine degli anni ’40 ha assunto il terrorismo di Stato, sempre legato a centrali dei servizi segreti stranieri, in particolare di quelli degli USA. Dalla strage di Portella della Ginestra (1947) effettuato contro un movimento dei contadini che lottava per abolire il latifondo, fino alle stragi di fine degli anni ’60, anni ’70 e ’80 (come ad esempio la strage di Piazza Fontana, la strage di Brescia, la strage dell’Italicus, la strage di Bologna, ecc.) indirizzate contro l’avanzamento di un grande movimento operaio e studentesco , il terrorismo è stato sempre strumento di offensiva anticomunista e contro le lotte dei lavoratori. Si potrebbe parlare anche delle stragi cosiddette di mafia degli anni ’90 o degli omicidi dei tanti militanti comunisti e del movimento di classe italiano, si potrebbe parlare dei tanti misteri che volutamente rimangono insoluti nella storia del terrorismo italiano, o di altri episodi ancora poco chiari come la grande repressione contro il movimento di lotta a Genova del 2001 dove è stato ucciso il giovane Carlo Giuliani; anche la brutale repressione di quel giorno non è chiara e andrebbe maggiormente indagato e approfondito il ruolo dei servizi segreti italiani e statunitensi anche in quella occasione.

 

In Italia dal 1969 al 1989 si sono avute 429 vittime 2000 feriti e le più importanti stragi sono ancora impunite , ma ormai tutte le sentenze della magistratura parlano delle atroci e perverse connessioni fra fascisti, mafia , settori dei servizi segreti italiani, ruolo della CIA, ecc. Ad esempio è documentato in migliaia di pagine scritte da onesti magistrati il ruolo dell’" Internazionale nera" con il ruolo internazionale di organizzazioni fasciste come Ordine Nero, Ordine Nuovo, La Fenice, Avanguardia Nazionale e altre. E’ provato ormai in molti processi per strage il legame tra le organizzazioni fasciste europee (Italia, Spagna, Grecia, Francia, ecc.) e i loro legami con i governi dittatoriali e le forze militari e paramilitari dell’America Latina. E’ provato fin dalla fine della seconda Guerra Mondiale la costituzione di una rete internazionale a cui hanno partecipato ex gerarchi nazisti, fascisti italiani, con interconnessioni non solo con la CIA ma con settori del governo statunitense nei vari periodi. Ci sono ormai decine di sentenze della magistratura e verbali di Commissioni Parlamentari che parlano di tutto questo. Nei prossimi giorni potrò spedire all’ANEC, ai compagni cubani che direttamente si occupano di tali problemi alcuni verbali ormai pubblici, che si trovano su internet per esempio della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi", Ho qui con me per esempio i verbali della 12ª seduta, giovedi’ 20 marzo 1997, Presidenza del Presidente Pellegrino (di seguito Doc. Comm. Parl.) di tale Commissione con l’audizione del giudice Salvini, uno dei magistrati coraggiosi che hanno tentato e stanno continuando ad operare per fare chiarezza sui tanti punti oscuri del terrorismo e dello stragismo in Italia e delle sue connessioni internazionali.

 

Metto a disposizione questo documento e passo alla lettura solo di alcune piccole parti che mi sembrano le più significative tra le risposte fornite alla Commissione dal giudice Salvini. Ad esempio leggo virgolettato :

 

"SALVINI (pag. 3 di 28 del Doc. Comm. Parl)… Vi segnalo l'importanza di questo insieme di atti perché essi delineano qualcosa che storicamente è veramente molto significativo. Dalle convergenti dichiarazioni di Carlo Digilio e del maggiore Karl Hass e dai documenti forniti dal Sismi, risulta che nell'immediato dopoguerra le medesime persone fisiche - intendo ufficiali italo-americani che operavano in Italia dopo la fine della guerra e che erano inquadrati nei servizi di informazione militari americani - ebbero da un lato a reclutare il maggiore Karl Hass, recuperandolo dalla detenzione, istruendolo opportunamente e attivandolo - come sappiamo - per la campagna in funzione anticomunista nel primi anni cinquanta. Lo reclutarono quindi ufficialmente per la struttura americana che operava in quegli anni cruciali nel nostro paese. Le stesse persone hanno in quegli anni reclutato la struttura che faceva riferimento a Minetto e a Digilio, cioè la struttura ordinovista che doveva poi essere un elemento di raccordo con una certa strategia nel nostro paese. Le stesse persone fisiche, cioè, sono i reclutatori del maggiore Karl Hass e di reclutatori degli uomini di Minetto e Carlo Digilio. Si tratta di due soggetti italo-americani, funzionari di un servizio di quel paese, i quali sono stati indicati separatamente e in modo coincidente dai due testimoni, Digilio ed Hass. Sono state trovate le foto ed entrambi sono stati riconosciuti. Purtroppo questi due soggetti sono morti, perché sono passati molti anni, ma è molto importante che questa rete, questa struttura americana abbia reclutato nei medesimi anni, con un medesimo obiettivo geostrategico, due aree: ufficiali tedeschi, da un lato; ordinovisti per controllarli ed eventualmente dirigerli, dall'altro. Questo poi lo vedrete dagli atti che vi produco oggi al termine dell'audizione…. (pag. 4 di 28 di Doc. Comm. Parl) …A questo punto Carlo Digilio inizia una serie di attività in una delle due reti che gravitano all'interno della base Ftase di Verona. Esattamente Digilio lavora prevalentemente nella rete informativa, poi c'è una rete operativa, con due diverse catene di comando, due diversi gruppi di collaboratori e, tanto per capirsi a livello estremamente pratico, il livello di Digilio è quello in cui suo diretto superiore è ancora un italiano, il diretto superiore di quest'ultimo è invece un ufficiale americano. Quindi si tratta di un livello non bassissimo ma direi medio nella struttura….. (pag.5 di 28 di Doc. Comm. Parl)… Noi non abbiamo nessuna traccia del fatto che la struttura americana abbia informato la nostra struttura informativa o di polizia giudiziaria di quanto stava avvenendo, con il contributo che sappiamo, nemmeno è stato accertato che vi sia stato questo primo passaggio, ma lo ritengo improbabile proprio perché c'è un contributo di spinta, un contributo attivo. Ma non abbiamo nemmeno la prova che i nostri servizi abbiano eventualmente informato la nostra autorità giudiziaria o comunque, al limite, la polizia giudiziaria. Per cui ci troviamo in una situazione, in questo caso in modo estremamente netto, di gravissima illegalità…."

 

E poi nelle pagine successive: (pag. 6 di 28 di Doc. Comm. Parl)

"GUALTIERI. Poiché tra gli otto casi che ha trattenuto lei ha detto che c'è la parte che riguarda la Cia, e poiché questo è l'oggetto principale di quanto le voglio chiedere, vorrei sapere se questo trattenimento di atti che riguarda la CIA la mette in condizione di rispondere alle domande che sulla CIA le farò. Parliamo allora della CIA come regista attiva di tutta la strategia della tensione e dello stragismo. Lei poco fa ha detto che c'è una ripetitività delle azioni Cia che vanno da prima di piazza Fontana fino a anche dopo. Quindi, c'è una continuità dell'azione della Cia in Italia per lungo periodo di anni. E’ esatto?

 

SALVINI. Sì.

 

GUALTIERI. Nella sua passata audizione lei ha fatto dichiarazioni in questo senso. Ora, vorrei verificare a fondo questa sua costruzione giudiziaria. Per non sbagliare, vorrei citare la frase che il presidente Pellegrino ha utilizzato per riassumere la sua dichiarazione in questo senso. Egli ha detto che secondo recenti costruzioni giudiziarie sarebbe stata accertata l'esistenza di una rete CIA nell'Italia settentrionale, a stretto contatto con la rete eversiva costituita da alcuni elementi di Ordine nuovo; è sembrato che quest'attività si esplicasse, in una prima fase, in un controllo senza repressione. Invece ulteriori avanzamenti delle indagini starebbero facendo ipotizzare addirittura un apporto operativo da parte della rete statunitense a favore del gruppo Ordine nuovo e alla domanda se ne era a conoscenza lei ha risposto in senso affermativo. Questa è la sintesi, corretta, di quello che lei ha dichiarato. A tal proposito le vorrei chiedere innanzi tutto che cosa lei intende per Cia.

 

SALVINI. Lei mi fa una domanda molto importante per rispondere alla quale vorrei chiedere al Presidente di passare in seduta segreta…."

 

Continuando nella pagina successiva (pag. 7 di 28 di Doc. Comm. Parl.)

"PRESIDENTE.(Pellegrino) La domanda posta dal senatore Gualtieri può sintetizzarsi nei seguenti termini. Nel momento in cui lei dice "rete CIA" o comunque individua apparati che erano riferibili ai servizi segreti americani, ha individuato una catena di comando che porta fino al vertice, sì da poter determinare una responsabilità addirittura del Governo americano? Oppure ha potuto individuare catene di comando che ad un certo momento si interrompevano? Tra l'altro, abbiamo visto moltissimi di questi esempi nel complesso del materiale, anche con riferimento alla situazione italiana, che la Commissione ha acquisito negli anni.

 

SALVINI. Senatore Gualtieri, desidero anzitutto premettere che prima che lei facesse la domanda, sulla quale ho già dato una parte di risposta, stavo dicendo e pensando la stessa cosa. Esistono due catene informative e non è una cosa molto nota.

 

PRESIDENTE. Siamo in seduta pubblica.

 

SALVINI. In seguito chiederà la seduta segreta. Non è una cosa molto nota perché per il pubblico, per un lettore mediamente acculturato, esiste la CIA e basta. Lei sicuramente, così come tutti i presenti, lo sa. Il sottoscritto ha dovuto farsi questa cultura e ben sa, e ha intuito, che sono due le strutture informative, tanto è vero che anche lei ha parlato - io l'ho prevenuta in questo e ci saremmo prevenuti l'un l'altro -una rete che fa capo alle strutture diplomatiche e di una che fa capo alle strutture militari.

 

Sospendo un attimo la distinzione di quale delle due sia la possibile responsabile; farò un breve inciso e poi passeremo in seduta segreta per la risposta a questa domanda".

 

E poi ancora nelle pagine successive (pag. 10 di 28 di Doc. Comm. Parl)

"PRESIDENTE (Pellegrino). Penso che questo aspetto lo possiamo concludere in tal modo. Il dottor Salvini ci ha spiegato come nelle fasi della sua indagine siano state individuate responsabilità di agenti stranieri e statunitensi, che in una prima fase vi sono sembrati appartenenti alla CIA, mentre in una seconda fase stanno invece assumendo le indagini una direzione diversa; nella prima e nella seconda ipotesi la catena di comando e delle responsabilità si interrompe ad un certo punto. Non possiamo pertanto chiedergli chi ci fosse al di là, perché non ce l'ha mai detto e processualmente non ce lo può dire.

 

GUALTIERI. Mi scusi, signor Presidente, la domanda ha una conclusione. Quando si fa l'inchiesta e si accertano delle presenze straniere così rilevanti, tanto da far dire che sono addirittura i registi dello stragismo e gli acceleratori dello stragismo, noi abbiamo una parte sulla quale si chiedono le informazioni.. Abbiamo i nostri servizi, come la polizia, i Ministri; ma che cosa è stato attivato per chiedere al nostro controspionaggio che cosa sapevano in quel periodo delle reti americane?"

 

E ancora nelle pagine successive: (pag.12 di 28 di Doc. Comm. Parl)

 

Salvini :"… Secondo me l'audizione è stata molto importante perché ha tolto un pochino quella sorta di possibile ritenuta antinomia tra quelli che seguono la pista internazionale e quelli che seguono la pista interna. Questa differenziazione non esiste, sono le stesse parole del generale Maletti che ce lo dimostrano quando ci parla della dipendenza assoluta, della collaborazione e della sudditanza da parte dei Servizi italiani all'epoca rispetto a quelli degli Stati Uniti d'America…"

 

E ultima cosa che vorrei evidenziare: (pag. 18 di 28)

 

"SALVINI. I traffici, gli esplosivi continuano abbondantemente e senza ritegno. Abbiamo il 1979, il 1980, il 1981 e il 1982, con un Digilio che, rendendosi latitante per l'indagine cosiddetta del "Poligono" (questa indagine a Venezia, evidenzia solo pochissimi fatti, ma proprio la punta dell’iceberg. fatti che oggi sono modesti, vista la complessità delle azioni criminose) e fugge. Resta latitante in Italia per tre anni, si reca a Santo Domingo e lì inizia ad entrare in una rete che è finalizzata a selezionare tra i fuggiaschi cubani che giungono a Santo Domingo i possibili infiltrati del Governo cubano. Per cui è stato arrestato ad attività ancora pienamente..."

 

Su questo ultimo punto riguardante più direttamente le infiltrazioni in America Latina e le attività contro Cuba mi pare che bisogna saper andare avanti , indagare e approfondire perché si può fortemente supporre che i fascisti italiani, l’Internazionale Nera possano essere coinvolti nell’ "operazione Condor". Penso che i compagni italiani ed europei in genere possano dare un valido aiuto in tal senso costruendo una rete di controinformazione che a partire dalle migliaia di pagine scritte da sentenze della magistratura e da Commissioni parlamentari di inchiesta in tutta Europa e inviando tale materiale ufficiale e pubblico ai compagni cubani, si possa tentare di chiarire meglio, di far luce sulle connessioni sui servizi segreti più o meno deviati europei e CIA, organizzazioni fasciste e loro eventuale coinvolgimento nell’"operazione Condor", fino ad arrivare anche a capire e approfondire il ruolo e le responsabilità, se ci sono, dei governi europei per meglio analizzare anche le responsabilità del governo statunitense. Rimangono comunque i fatti e la ultima assoluzione nel procedimento penale contro noti fascisti per la strage di Piazza Fontana è un fatto drammatico che colpisce e offende non solo i comunisti , ma l’intero popolo italiano e tutti i sinceri democratici nel mondo. E’ora della verità e della giustizia! E’ ora che il governo italiano la finisca con la logica della doppia morale, della condotta differente, perché da una parte il governo reazionario italiano completamente servile agli interessi USA utilizza la minaccia del terrorismo internazionale per giustificare il proprio ruolo in una guerra di aggressione contro il popolo dell’Iraq, dall’altra non chiede giustizia per la morte di Fabio Di Celmo, applica e appoggia il bloqueo degli USA contro Cuba, vero e proprio terrorismo economico. Il governo italiano insieme agli USA chiama "Stati terroristi e canaglia" quei paesi come l’Iraq, l’Iran, la Siria che si sottraggono all’accettazione supina della logica dell’imperialismo, come Cuba e il Venezuela che hanno la sola colpa di mettere in discussione la proprietà dei mezzi di produzione e che scelgono la strada del socialismo in opposizione alla barbarie del capitalismo e dell’imperialismo. Governi italiani , non solo il governo Berlusconi ma prima il governo di centro-sinistra, che continuano nella logica della doppia morale non indagando fino in fondo sul ruolo internazionale del terrorismo fascista italiano e che non si adoperano fino in fondo per chiedere giustizia per l’assassinio di Fabio di Celmo. Ma su questo ultimo punto bisogna fare chiarezza anche nei confronti di una parte della sinistra italiana. La richiesta di giustizia per l’assassinio di Di Celmo deve mettere in atto anche in Italia, una grande campagna per la richiesta di estradizione di Posada Carriles, estradizione però in Venezuela, tenendo fuori completamente l’ipotesi di una estradizione in Italia perché un governo come quello italiano così compromesso con gli interessi statunitensi, così coinvolto con gli USA nella guerra di aggressione contro l’Iraq , non capace neppure di mettere sotto accusa il governo USA per la morte di Calipari , dimostra una completa subalternità agli interessi USA. Il governo italiano non ha l’autorità morale e non ha l’indipendenza politica dagli USA per poter chiedere , qualora mai lo volesse, l’estradizione del terrorista Carriles.

 

Ma l’Italia non è solo questa; c’è un’Italia che lotta , c’è l’Italia del movimento di solidarietà con Cuba, l’Italia della solidarietà internazionalista , l’Italia del movimento contro la guerra ,l’Italia delle lotte del sindacalismo di base. Un’Italia di resistenti a cui il governo e la magistratura italiana rispondono ancora oggi con migliaia di procedimenti penali per reati di opinione , per reati connessi alle quotidiane lotte sociali.

 

E’ questa l’Italia che vuole verità e che vuole giustizia, è questa l’Italia che appoggia Cuba in una grande battaglia contro il terrorismo internazionale.

 

Permettetemi alla fine di ricordare tra le tante attività di solidarietà con Cuba una mozione approvata dal Congresso Nazionale delle Rappresentanze sindacali di Base (RdB) - Pubblico Impiego contro le continue provocazioni che Cuba quotidianamente subisce e di piena solidarietà al processo rivoluzionario cubano.

 

Sono orgoglioso di appartenere a questa parte dell’Italia , all’Italia che lotta per la pace, la libertà, la verità e la giustizia.

 

Queste sono le parole scritte nella storia del movimento operaio e socialista italiano e internazionale.

 

Perché se un altro mondo è possibile lo sarà solo se costruito secondo le linee guida e i principi del socialismo.

 

Viva il socialismo! Viva Cuba! Viva Fidel!
 


articoli tratti da http://www.ambasciatacuba.com/

La patata bollente

 

Riflessioni di Jacopo Venier sull'incontro internazionale
"Contro il terrorismo, per la verità e la giustizia"
che si è tenuto a Cuba dal 2 al 4 giugno 2005



8.6 Chi è il vero terrorista? Questa domanda è fondamentale in un momento in cui gli USA hanno dichiarato guerra al mondo in nome della guerra al terrorismo.

 

Il terrorista è colui che per perseguire il proprio disegno di dominio pianifica atti di violenza al fine di terrorizzare la popolazione, di indurla a cedere al proprio ricatto, di spingerla a modificare il proprio regime politico e sociale.

 

Ora accade che il Pentagono pubblica una parte della documentazione segreta sulla attività della CIA negli anni ’70 in America Latina e da questa documentazione risulta ufficialmente ciò che tutti sapevano e cioè che sono stati proprio gli USA ad organizzare la più grande e terrificante operazione di terrorismo di Stato della storia moderna che ha preso il nome di “Piano Condor”.

 

Pur di impedire lo sviluppo di regimi politici progressisti e l’avanzata delle idee della sinistra nel continente gli Stati Uniti non hanno esitato ad organizzare i golpe militari, ad addestrare i torturatori, a coprire politicamente quello che è stato il genocidio di una generazione.

 

Il “Piano Condor” è stato la sistematizzazione scientifica di tutto questo. Si tratta della collaborazione tra le polizie segrete delle dittature, sotto la super visione della CIA, al fine di perseguitare “i terroristi sovversivi” in qualunque nazione essi avessero trovato rifugio; per scambiarsi informazioni ottenute con la tortura sistematica eseguita con i metodi appresi alla “Scuola delle americhe” dove i torturatori facevano esperienza sulla base dei manuali forniti dalla CIA; allo scopo di pianificare la sistematica sparizione di centinaia di migliaia di persone e la distruzione delle prove di questo genocidio perpetuato in tutto il continente senza che nessuna delle rappresentanze diplomatiche degli USA “si sia mai accorta di nulla”.

 

Ma non solo. Oltre alla parte “ufficiale” affidata ai governi oggi la documentazione conferma senza ombra di dubbio che gli USA hanno foraggiato ed utilizzato consapevolmente quella che altro non è che una organizzazione di terroristi e cioè la Fondazione Cubana-Americana per mettere in pratica le operazioni che dovevano restare ancora più segrete.

 

Gli esuli anti-castristi sono stati la manovalanza per i lavori più sporchi, quelli che nemmeno i feroci regimi militari si prestavano a mettere in pratica direttamente. Una catena lunghissima di attacchi terroristici contro dirigenti politici e sindacali e contro installazioni civili fu organizzata da una rete internazionale del terrore. Si tratta di persone ben identificate, non solo per gli atti giudiziari che ne dimostrano la colpevolezza, ma perché hanno avuto loro stessi la sfrontatezza di proclamare orgogliosamente le loro responsabilità. Uno di loro, Orlando Bosh, colui che ha orgogliosamente rivendicato di aver organizzato l’attentato contro un di linea cubano provocando la morte di 73 (“tra cui 5 negrette” così Bosh descrive la squadra di schema femminile di Cuba) è stato graziato da Bush padre (per cui lavorò quando quest’ultimo questo era a capo della CIA) e vive tranquillo a Miami. Ora accade che il suo braccio destro, l’uomo che fu il perno di tutta questa organizzazione, colui che ha messo di persona la bomba sull’aereo, quello che ha organizzato una catena di attentati a Cuba a causa dei quali è morto l’italiano Fabio di Celmo, Posada Carrilles, da un mese è arrivato negli USA e, dopo aver chiesto “asilo politico” per i meriti nella lotta al comunismo, è stato alla fine “fermato” con l’accusa di immigrazione clandestina. Il Venezuela, dove Posada è stato condannato ed è evaso, ne ha chiesto l’immediata consegna ma tutti i funzionari USA sono immediatamente divenuti “muti”.
Questo personaggio è infatti oggi una “patata bollente”, scomoda e pericolosa, che il governo di Bush non sa a chi scaricare e certo non intende consegnare al Venezuela bolivariano. Così prima che Carrilles sparisca nel nulla o prima che sia spedito per esempio in Salvador dove lo aspetta una multa (!) e la scarcerazione Cuba ha assestato il suo colpo. In tre giorni ha organizzato un grande ed importantissimo incontro internazionale “ contro il terrorismo, per la verità e la giustizia” che ha visto la partecipazione di oltre 600 invitati da tutto il mondo. Tra questi di una serie impressionante di studiosi, di intellettuali, di ricercatori che costituiscono l’asse di questa memoria negata, della coscienza collettiva che ciò che è accaduto sta ancora accadendo, della denuncia di come il Condor non ha mai smesso di volare ma ha solo cambiato il colore delle proprie piume.

 

Questi studiosi sono stati chiamati ad un’opera minuziosa di ricostruzione delle tappe storiche ma anche degli ultimi terrificanti avvenimenti di questa incredibile trama oscura che mette insieme servizi segreti, gruppi terroristi (compresi noti neofascisti italiani), organizzazioni mafiose e narcotrafficanti. Ne è emerso un quadro dettagliato, e provato, di come ancora oggi l’attività di questi gruppi di pseudo-oppositori cubani sia in realtà la copertura di un progetto di destabilizzazione continentale che, se nel passato ha avuto come obiettivo ad esempio il Cile di Allende e poi il Nicaragua sandinista, oggi, con le stesse modalità, è puntato contro il Venezuela di Chavez e, come sempre, la Cuba di Castro.

 

Il PdCI ha avuto l’onore di essere l’unico partito italiano invitato in quanto tale a queste giornate storiche. Partecipare è stato come veder scorrere davanti ai propri occhi la storia di una immensa lotta tra la giustizia e la barbarie. Come ha giustamente notato Fidel (in perfetta forma) è stato un onore ed un privilegio non solo poter rafforzare con le prove le proprie profonde convinzioni ma al contempo vedere come in questa lotta drammatica le madri (quello di Plaza de Majo) hanno preso il posto dei propri figli ed i figli (come Manuel Guerriero figlio di un desparecidos cileno) hanno sostituito i propri padri. Sentire che l’ansia di verità e giustizia non trova pace e non si placa nemmeno di fronte alle nuove forme di terrore e disinformazione della nostra epoca. Emozionarsi di fronte alla rabbia ed al dolore che diventano determinazione e sfida negli occhi lucidi ma nella voce ferma di chi ha perso un fratello ( giornalista ucciso dagli USA in Iraq per impedire che informasse sulla strage Felluja) o un padre (incarcerato negli USA con altri quattro cubani per aver denunciato le attività terroriste contro Cuba).

 

L’informazione italiana ed internazionale questa volta, guarda caso, a Cuba non c’era. Nessun visto turistico o giornalistico è stato chiesto per seguire un evento che in se era una notizia. Questa è la miglior prova di come oggi una delle principali rotte del Condor passa proprio per “la congiura dei Media” che maschera la verità e cancella la memoria perché il pensiero e l’intelligenza siano sterilizzati.

 

Ma Cuba è una piccola Stalingrado, una Rivoluzione che ha resistito quando tutto sembrava perduto, perché non si è mai fermata, perché non si è mai rassegnata ai rapporti di forza, perché ha sempre ribaltato il gioco.

 

Oggi la battaglia per l’estradizione di Posada Carrilles in Venezuela (da dove è evaso) diviene una campagna internazionale per la verità, la giustizia e contro il terrorismo. Questo criminale deve essere estradato in Venezuela e deve pagare per atti di terrorismo che egli ha dichiarato di aver compiuto per ordine della CIA. Ma con Posada Carrilles devono essere processati anche i suoi mandanti che ovviamente sono, come lui, veri e propri terroristi.

 

Questo è l’impegno di tutti dopo tre giorni lotta, di combattimento delle idee, di coraggio contro il terrore, per sfidare l’impero più grande, per inchiodarlo alle proprie responsabilità, per impedirgli ogni via di fuga che non sia quella di ammettere la propria sudicia ipocrisia, la doppia morale che rende i proclami della guerra preventiva niente di più che moneta falsa.

 


 

600 DESAPARECIDOS ALL'AVANA

 Convegno Internazionale sul Terrorismo

MA IN EUROPA NON LO SA NESSUNO.

 

Come é possibile che un grande convegno internazionale sul terrorismo, che riunisce 680 studiosi, giornalisti, ricercatori, giuristi di 67 paesi venga completamente censurato dalla stampa italiana ed europea?

6 giugno 2005

 

E´ un'omertà possibile se il convegno si svolge a Cuba e migliaia di documenti prodotti sono così scomodi da incolpare gli Stati Uniti di quello che la saggista argentino-messicana Stella Calloni -colei che per prima mise le mani sugli archivi del terrore del Piano Condor- definisce oramai "terrorismo di stato mondiale".

 

Sono verità così scomode da fare ritenere preferibile ignorarle facendosi scudo dietro lo sfondo cubano del congresso. Sono verità diffcile da
accetare come quella palesata in un documento del governo statunitense del 1962. In piena epoca dorata dell'alleanza per il progresso kennediana, tale documento, firmato dal Generale L. Lemnitzer, capo di stato maggiore degli Stati Uniti, suggerisce al ministro della difesa quella di fare saltare in aria un aereo civile con a bordo un'intera scolaresca statunitense per poterne incolpare Cuba e creare un incidente di tale gravità da creare consenso intorno all'invasione dell'isola.

 

Quella volta il progetto non si concretizzò, anche se in altri casi dal Maine al Golfo del Tonchino gli Stati Uniti costruirono ad arte incidenti tesi a legittimare conflitti. Quattordici anni dopo però, un aereo fu effettivamente abbattuto da un attentato terroristico dello stesso stampo. Autore del crimine fu un gruppo facente capo ai terroristi cubano-statunitensi Orlando Bosch e Luís Posada Carriles, inoppugnabilmente protetto e controllato -centinaia di documenti lo dimostrano- dalla CIA diretta all`epoca da George Bush padre. Nell`attentato contro un volo della Cubana de Aviaciòn diretto alle isole Barbados furono assassinate 73 persone, in massima parte giovanissimi atleti cubani.

 

Proprio Posada Carriles era già all'epoca non solo un terrorista affermato ma anche il capo dei servizi segreti venezuelani "denazionalizzati" dall'allora presidente filostatunitense Carlos Andrés Pérez. E in quel paese, da capo dei servizi segreti, aveva compiuto decine di attentati fino ad essere arrestato e condannato e poi riuscire a fuggire con complicità ai massimi livelli dello stato. Dopo essere stato tra i gestori per conto di Washington della guerra sporca in centramerica, che ha causato decine di migliaia di vittime, tra le quali il Vescovo di San Salvador, Oscar Romero, Posada Carriles fu riarrestato e ricondannato a Panama. Qui, nell'autunno 2004 fu indultato come ultimo atto pubblico della presidente uscente Mireya Moscoso. Oggi Posada Carriles, dopo un arresto farsa per immigrazione illegale negli SU è una patata bollente
per la famiglia Bush verso la quale vanterebbe una grande capacità di ricatto. La magistratura venezuelana ne chiede con forza l'estradizione incontrando silenzi ed imbarazzi da parte dell'amministrazione statunitense.

 

Il convegno dell'Avana in quattro giorni di intensi lavori ha ripercorso il filo rosso che lega la quasi totalità delle violazioni dei diritti umani e dei colpi di stato che hanno insanguinato la storia dell'America Latina contemporanea al governo degli Stati Uniti. Studiosi di tutti i continenti hanno presentato dati e documentazioni che in molti casi provengono dagli stessi archivi statunitensi. Tanto il giurista paraguaiano Martín Almada come il giornalista uruguayano Samuel Blixen hanno ricostruito i nessi tra il Piano Condor e i governi degli Stati Uniti e tra questo e i piani di sterminio e guerra sporca in centro-america. Oggi si hanno informazioni tali da individuare un unico disegno, che unisce tutti i progetti di destabilizzazione, quello di Cuba, quello del Cono Sud con il Piano Condor e quello centroamericano e nel quale proprio i cubano-statunitensi di Miami svolgono da una parte un ruolo di manovalanza criminale come autori materiali degli attentati e dall'altro di istruttori e organizzatori dell'internazionale del terrore che nell'ultimo mezzo secolo ha assassinato almeno mezzo milione di latinoamericani 200.000 dei quali nel solo Guatemala dopo il rovesciamento del governo socialdemocratico di Jacobo Arbenz.

 

Venendo ad eventi più recenti, la giurista statunitense Eva Golinger ha presentato circa 5000 documenti, l'80% dei quali di provenienza ufficiale
statunitense. Rivelano il finanziamento con almeno 27 milioni di dollari da parte del governo degli Stati Uniti dei gruppi golpisti venezuelani dell'11 di aprile 2002. Non solo: gli Stati Uniti - è nelle carte di Washington presentate da Golinger nel saggio "Il codice Chávez"- sapevano perfettamente che i gruppi golpisti da loro appoggiati fossero gli autori materiali degli assassini delle decine di vittime dell'11 e 12 aprile a Caracas. Eppure continuarono a fornire false prove che attribuivano quelle morti ad elementi fedeli al governo legittimo che intanto stava riprendendo il controllo della situazione.

 

Lo storico italiano Piero Gleijeses, della John Hopkins University negli Stati Uniti ha studiato il colpo di stato in Guatemala del 1954. Forse il dato più interessante che presenta è che all'epoca tutta la stampa europea, anche di destra e con la sola eccezione della Spagna franchista, mise immediatamente in relazione il governo statunitense, la United Fruit e il colpo di stato. Al contrario la stampa statunitense, che pure deteneva
sicuramente quelle informazioni, per almeno sei anni tenne un comportamento omertoso censurando completamente ogni informazione sul caso che dà inizio alla lunga tragedia guatemalteca.

 

Il professor Gleijeses ha concluso il suo intervento facendo iniziare la politica di doppia morale statunitense -che oggi produce la lotta al terrorismo e il contemporaneo appoggio di questo- nel lontano 1806. In quell'anno l'antischiavista e allo stesso tempo grande proprietario di schiavi Thomas Jefferson "con l'annessione della Florida, sottratta
illegalmente alla Spagna, fu abilissimo nel presentare quest'ultima, aggredita, come aggressore.
Fino dall'epoca quindi gli Stati Uniti avrebbero, secondo Gleijeses, istituzionalizzato una politica di manipolazione costante dei fatti tesa a trasformare la pecora in lupo e presentare loro stessi, in genere
aggressori, come vittime".

 

Cuba, è la denuncia, in questi anni ha avuto 3478 vittime in centinaia di atti terroristici documentati, organizzati, finanziati e protetti dal paese paladino della lotta al terrorismo e che accusa Cuba di violazioni dei diritti umani. Tra queste vittime c'è il giovane turista italiano Fabio di Celmo per la morte del quale Posada Carriles è reo confesso e per la quale afferma di dormire sonni tranquilli. Il governo italiano non richiede e non richiederà l'estradizione del terrorista. L'opposizione -evidentemente la doppia morale non è un'esclusiva degli Stati Uniti- non ha presentato neanche uno straccio di interrogazione parlamentare in merito.

   


 

"L’Italia è stata un laboratorio molto

importante per il terrorismo"

 

8.9 L’economista italiano Luciano Vasapollo, dirigente della Rete dei Comunisti, ha affermato che "l’Italia è stata un laboratorio molto importante per il terrorismo".

 

Presente nel Foro Antiterrorista che si è svolto nel Palazzo delle Convenzioni dell’Avana, Vasapollo ha ricordato che: "Quando la sinistra italiana era molto forte, i servizi segreti nordamericani e italiani dirigevano e guidavano il terrorismo in Italia. È stato un terrorismo contro le conquiste della classe operaia", ha sottolineato precisando che: "Se si legge la storia Italiana, ci si rende conto che quando il movimento operaio avanza per una trasformazione della società, si manifesta il terrorismo, utilizzato dai fascisti e dalla mafia, ma totalmente controllato dai servizi segreti italiani e yankee".

 

"Questo terrorismo non è stato solo interno, nella penisola italiana", ha sostenuto il professore di economia, "i servizi segreti italiani e statunitensi hanno utilizzato i fascisti del mio paese in America Latina. Negli anni ’60 e ’70 i terroristi italiani sono diventati braccia armate contro i gruppi popolari e contro i movimenti di classe argentini. Cuba rappresenta un punto di vista nuovo per il movimento progressista dell’America Latina. Oggi esiste un fronte rivoluzionario, con Fidel Castro e Hugo Chávez e c’è nell’America Latina un fronte progressista, non rivoluzionario ma progressista, formato da Uruguay, Argentina e Brasile. E si deve osservare come si sta sviluppando la situazione in Boliva, Ecuador e Messico. Gli USA temono che il loro cortile dietro casa possa diventare completamente incontrollabile! Si dice in Italia che quando uno deve ammazzare un serpente gli deve schiacciare la testa. Cuba rappresenta la testa di tutto il movimento progressista dell’America Latina", ha commentato l’economista italiano.

 

"Gli USA parlano degli "Stati criminali" ma l’unico Stato criminale è l’Unione statunitense che fa una guerra contro l’Umanità. Nell’Isola di Cuba, il terrorismo si trova nella base nordamericana di Guantánamo dove esiste una situazione che fa ricordare i campi di concentramento dei nazisti", ha concluso Luciano Vasapollo.