Bush è "l’uomo della guerra" e il Vertice delle

 

Americhe è "quello del fallimento del TLC"

 

Ha detto Fidel durante la Tavola Rotonda alla quale ha partecipato la stella del calcio

argentino Diego Armando Maradona.

Il "Pibe de oro" sarà in prima fila nella marcia di protesta indetta in Argentina contro la

riunione continentale alla quale parteciperà il Presidente statunitense

28 ottobre 2005

 

"Vertice del fallimento" del Trattato di Libero Commercio per le Americhe. Così ha definito Fidel Castro durante la Tavola Rotonda di giovedì il Vertice delle Americhe che si svolgerà nei prossimi giorni in Argentina e al quale il presidente USA George W. Bush parteciperà, in un clima di forte ripudio popolare ed accuratamente scortato.

 

Questa volta Fidel ha partecipato al programma televisivo assieme al calciatore argentino e grande amico di Cuba e della sua Rivoluzione Diego Armando Maradona, che si trova nell’isola per intervistare il Presidente cubano per il suo popolare programma La sera del Dieci, trasmesso dal Canale 13 di Buenos Aires.

 

Il presidente Fidel Castro ha reso noto che Maradona sarà in prima fila insieme a sua figlia nella marcia gigante che si sta preparando contro la presenza di Bush nel Vertice.

 

Facendo riferimento alla riunione emisferica che gli USA hanno organizzato per difendere i loro interessi in America Latina, Fidel ha ricordato che in Canada, durante la penultima edizione di questo foro, migliaia di cittadini hanno protestato e denunciato il Trattato di Libero Commercio. "Adesso si riuniranno niente meno che nel Sud, in Argentina", ha ironizzato alludendo allo stato di depauperamento nel quale si trovano oggi il paese australe e la regione, come conseguenza delle politiche neoliberiste imposte dagli USA.

 

"In Argentina c’è gente contraria alla visita di Bush. Io sono il primo. Ci ha fatto molto male. Per me è un assassino, ci disprezza e ci calpesta. Sarò in prima fila con mia figlia in questa marcia" ha confermato Maradona.

 

"Questo è un paese con una storia, sottoposto ad aggressioni, spoliazioni, saccheggi, con un popolo che ha sofferto molto", ha detto Fidel facendo riferimento all’Argentina. E ha aggiunto che molti dei suoi cittadini hanno già criticato la visita del Presidente yankee e il suo arrivo a bordo di una portaerei. Ma lì nessuno utilizzerà la forza, bensì la dignità e il rifiuto dell’ALCA, ha detto.

 

Bush è "l’uomo della guerra", quello della dottrina post-hitleriana, ma più esplicita quando parla degli attacchi a sorpresa a qualsiasi paese. È stato il suo Governo ad avere influenza sul terrorismo, praticato per decenni contro Cuba, ha sottolineato il Leader cubano.

 

Chi è stato ad addestrare i torturatori che provocarono tra 15.000 e 30.000 morti e altre decine di migliaia di "desaparecidos" in Argentina? Chi è stato ad insegnare ai torturatori a mettere topi nelle viscere dei giovani argentini? ha chiesto.

 

Il Capo della Rivoluzione ha aggiunto che quelle sono le uniche credenziali – quelle del terrorismo che ha praticato e contro il quale dice di lottare – che può presentare il Governo degli USA al mondo e a all’Argentina del ‘Che’ e di tanti altri grandi uomini.

 

Adesso – ha precisato Fidel – (Bush) pretende di venire ricevuto con ovazioni e applausi. Ma le idee in quel paese hanno così tanta forza che gli argentini non si umilieranno. Non ricorreranno alla violenza e daranno vita ad un’importante manifestazione per esprimere il loro ripudio.

 

In un altro momento delle sue riflessioni Fidel ha sentenziato che la coscienza dei popoli latinoamericani e dei Caraibi si sta ergendo e si può affermare che il cosiddetto Accordo di Libero Commercio per le Americhe (ALCA) che propongono gli USA è già un "sogno di mezza estate".

 

Per quanto riguarda Cuba, il Presidente dell’Isola ha segnalato che l’impero non è riuscito a distruggere la Rivoluzione e adesso ha un piano di "transizione" che parla di alfabetizzazione e vaccinazioni nel nostro paese, ignorando che a Cuba i bambini vengono gratuitamente vaccinati contro 13 malattie e che la mortalità infantile è inferiore a quella degli USA.

 

La transizione della quale dovrebbero preoccuparsi è quella da compiere nel loro paese e nel modo di agire del loro Governo di fronte alle catastrofi naturali, risultato dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento dell’ambiente, ha aggiunto.

 

Bush - ha detto Fidel - ha offeso e oltraggiato il mondo ignorando gli impegni del Protocollo di Kyoto per impedire i disastri naturali attuali e quelli che attendono l’umanità se questo atteggiamento testardo degli USA continua.

 

 

CUBA NON CHIUDE LA PORTA MA PROPONE LA

COOPERAZIONE NEI CASI DI DISASTRO

 

 

Fidel ha reso noto durante la Tavola Rotonda che martedì 25 ottobre il Capo dell’Ufficio di Interesse degli USA all’Avana ha consegnato una nota verbale nella quale lamentava i danni causati dall’uragano Wilma e offriva la visita a Cuba di specialisti del suo paese per una valutazione dei danni e un possibile aiuto. Mercoledì 26 il Ministero degli Esteri (MINREX) ha risposto che la nazione dei Caraibi non ha chiesto aiuto internazionale, ma accetta la visita di queste persone perché ritiene che gli USA, Messico, Cuba e altri paesi dell’area si debbano aiutare reciprocamente in situazioni di questo tipo.

 

La risposta del MINREX sottolinea che questa cooperazione si deve estendere a tutta l’area dei Caraibi e del Centroamerica, quindi non c’è nessuna obiezione alla visita dei tre specialisti per conoscere le loro valutazioni e scambiare punti di vista su questi temi.

 

"Noi non chiudiamo la porta" ha segnalato Fidel, reiterando l’invito agli esperti per scambiare idee su questi temi e in particolar modo sugli uragani, sempre più frequenti e violenti.

 

Il Presidente ha confrontato quel che succede a Cuba di fronte agli effetti di un disastro naturale com’è un uragano alle critiche, riportate dalla stampa locale, ricevute da Bush in Florida dopo il passaggio dell’uragano Wilma su quella penisola per il suo atteggiamento elettoralista. Qui invece, ha detto Fidel, si è lavorato per risolvere i danni provocati da Wilma e aiutare le persone.

 

Ha sottolineato di non essersi recato al malecón e di non essere andato lì a salutare le persone, perchè ha dovuto effettuare indispensabili riunioni con i dirigenti del Partito e del Governo, con quelli della Riserva Statale, con i lavoratori sociali e altre forze e organismi per assegnare i compiti e valutare ciò che è necessario fare di fronte a questa situazione di disastro.

 

Quando il nostro paese deve affrontare situazioni simili, ha sottolineato, è fondamentale non perdere tempo, riparare i danni quando ci sono e soprattutto preservare la vita delle persone.

 

 

I MEDICI CUBANI NEL MONDO

 

 

Fidel ha sottolineato la disposizione di Cuba di offrire assistenza medica, particolarmente oftalmologica, a tutti i latinoamericani e altri cittadini del mondo che non possono pagare, per esempio, un’operazione di cataratta.

Dopo aver affermato che riusciremo ad avere in tutte le province centri con le condizioni che oggi presenta l’ospedale Ramon Pando Ferrer, Fidel ha ricordato che il presidente Chávez, durante la sua recente visita nel quartiere del Bronx (New York), ha offerto la possibilità agli statunitensi poveri di operarsi in Venezuela.

 

E ha aggiunto: se arriverà gente umile dagli USA, la riceveremo volentieri, perché sono persone che soffrono le conseguenze di un sistema atroce che li dimentica, di un Governo che ha declinato la nobile offerta cubana che avrebbe potuto salvare molte di quelle vite perse a causa del passaggio dell’uragano Katrina.

 

Il leader della Rivoluzione ha spiegato che attualmente ci sono molti medici cubani che lavorano in molti paesi del mondo. In Guatemala, dopo l’uragano Stan sono state inviate 7 brigate con 687 medici e lavoratori specializzati in vettori. La cifra, sommata ai 243 che già vi lavoravano, si avvicina ai 1.000.

 

Si dovrebbe chiedere agli USA e agli europei quanti medici hanno inviato in Guatemala prima del terribile disastro - ha sostenuto Fidel - perché 50.000 dollari non salvano nessuno. Invece i medici cubani arrivano rapidamente con i loro zaini e salvano molte vite.

 

Il Presidente dell’Isola ha sfidato gli europei a cercare volontari e a inviarli in Centroamerica. Quell’Europa che osa di parlare di diritti umani e ci condanna obbedendo agli ordini degli USA, dovrebbe tacere e non dire così tante stupidaggini, ha assicurato.

 

Ha aggiunto che prossimamente Cuba, che ha il più basso tasso di SIDA (AIDS) d’America, invierà nello Zimbabwe una brigata del contingente Henry Reeve per combattere i rischi rappresentati da quella mortale malattia.

 

Per quanto riguarda la critica situazione in Pakistan, ha informato che il nostro paese ha offerto al Governo di Islamabad 800 professionisti della Salute e ne offrirà altri se sarà necessario, oltre allo spostamento in quella nazione di 3 ospedali da campagna abilitati per lavorare nelle condizioni del forte inverno che si avvicina.

 

 

MARADONA: UN UOMO NOBILE, SEMPLICE, DEL POPOLO

 

 

Con Maradona – ha detto Fidel - è nata una grande amicizia perché è sempre stato molto generoso e affettuoso con Cuba, ha difeso il nostro paese, il nostro popolo e i nostri sportivi, mantenendo questo atteggiamento contro ogni ostacolo. Il suo successo si deve al suo talento, alla sua purezza e alle sue capacità, perché è un uomo nobile, semplice, che viene dal popolo e continua a sentirsi come tale.

 

Parlando di sé stesso e della sua squadra da sempre - la Bocca Junior - la stella del calcio ha dichiarato che è la cosa più bella del mondo, una passione. Bocca mi ha dato tutto: la fama, l’affetto della gente. Ha anche riferito che va dai giocatori e dai tecnici, dà loro dei suggerimenti e cerca di fare in modo di sgombrare loro la strada. Per quanto riguarda la proposta di occupare una carica nella rappresentanza argentina, Maradona ha detto di non sapere cosa possa fare, ma ascolterà la proposta e sarà determinato.

 

Per quanto riguarda il calcio diventato bussines, ha argomentato che un giocatore guadagna molto meno di certi dirigenti, che bisognerebbe vedere quanto percepisce la FIFA grazie agli eventi che realizza. E’ determinata da questo – ha aggiunto - la mia resistenza a tutto quanto essa offre. Lo sport dev’essere il più pulito possibile.

 

Il ‘Pibe’ ha definito lo sport cubano "purezza totale" e ha detto che il vero impegno di uno sportivo dev’essere con la gente che gli vuole bene, è quello di rendere felici i connazionali, dare loro una medaglia. E questo lo ha imparato dallo sport cubano e dai suoi atleti.

 

 

E’ UN ONORE ESSERE QUI CON FIDEL

 

 

Diego Armando ha detto che è un onore trovarsi alla Tavola Rotonda insieme a Fidel e a un gruppo di atleti cubani. Ha anche ringraziato il nostro popolo per la buona accoglienza che gli ha dato sin dai primi momenti del suo soggiorno qui.

 

Ha spiegato che sta lavorando molto intensamente nel programma televisivo La sera del Dieci, dove realizza interviste a celebri personalità internazionali, a noti cantanti, sportivi famosi di differenti nazioni e ha pensato che gli mancava un’intervista essenziale: quella con Fidel.

 

Quando Randy Alonso, presentatore della Tavola Rotonda, gli ha chiesto perché si era deciso a intervistare Fidel, Maradona ha segnalato che prima di aver firmato il contratto con il Canal 13 ha chiesto che gli concedessero questa opportunita, perché ritiene il Leader della Rivoluzione "l’uomo più grande tra tutti quelli che parlano e dicono cose nel mondo. Gli altri sono a chilometri di distanza e nessuno ha dato così tanto per il suo popolo come lui".

 

Maradona ha assicurato di essersi assunto la responsabilità di questo programma televisivo con molta serietà. Non è lo stesso venire intervistato dopo una partita che condurre come anfitrione questo progetto "dove non sono nel mio mondo, ma metto tutta la mia volontà per migliorare ogni giorno. Una volta concluso il contratto per un anno con il Canal 13 voglio ritornare a Cuba insieme alla mia famiglia", ha assicurato.

 

Dopo le immagini di un suo incontro con Fidel nel 1995, durante il quale Maradona era accompagnato da moglie e figlie, è venuta un’altra domanda di Randy Alonso: Cosa ha fatto l’ex stella del calcio a riprendere un così bell’aspetto?

 

"La vita cambia. Uno può cadere, ma può anche alzarsi. Ho amici, le mie figlie e uno spirito di lotta molto grande che mi riconforta quando ho di fronte un’altra opportunità. In questo cammino la famiglia mi ha aiutato molto. Adesso mi sveglio ogni mattina e ho le stesse aspirazioni che avevo tempo fa", ha sottolineato.

 

Il ‘Pibe’ ha ammesso che nella sua natale Villa Fiorito nulla è cambiato, a causa ai problemi affrontati dal suo paese. Ha detto di sentirsi bene quando parla con giovani come i Lavoratori Sociali cubani, perché questo è necessario, che la gente trovi aiuto per risolvere i suoi problemi in questo mondo così materialista.

 

Quando gli hanno chiesto qual è stato il suo migliore momento nello sport, ha risposto che fu senza dubbio il Mondiale del 1986 nel Messico. Fu la consacrazione di una rappresentanza argentina che aveva avuto molti problemi e riuscimmo ad avere la sorpresa di vincere lì la medaglia d’oro, ha detto. Poi si è riferito al suo passaggio per il calcio italiano e ha espresso la sua soddisfazione per la qualità dell’attuale squadra dell’Argentina, che si è classificata per il Campionato Mondiale dell’anno prossimo, in Germania.

 

Alla fine della Tavola Rotonda, il tre volte campione olimpionico di pugilato Teofilo Stevenson ha regalato a Maradona, con motivo del suo compleanno (domenica prossima), un paio di guanti, uno dei quali è stato firmato anche da Fidel. "È un regalo meraviglioso, sarà per il mio museo", ha detto emozionato l’ex calciatore.

 

Oltre a Stevenson erano presenti altre glorie dello sport cubano come Ana Fidelia Quirot, Tomas Herrera, Javier Sotomayor e Driulis Gonzalez, insieme a Christian Jimenez, presidente dell’INDER (Istituto Nazionale di Sport, Educazione Fisica e Ricreazione), Ernesto Lopez, presidente dell’ICRT (Istituto Cubano di Cinema, Radio e TV) e un gruppo di Lavoratori Sociali.