| 15 giugno 2006 |www.prensalatina.it

 

 

Il Venezuela rinforza

 

sistema difensivo

 

civico-militare

 

 

 

 

Con la consegna formale di fucili di fabbricazione russa alla Forza Armata Nazionale, il Venezuela fa un passo avanti nella sua politica di rinnovazione militare che il presidente Hugo Chávez considera di carattere assolutamente difensivo.

Secondo fonti militari si trovano già nel paese i primi 30mila AK-47 di un lotto di 100mila, acquisiti per sostituire i vecchi fucili belga FAL, di quasi mezzo secolo di uso. Quest'anno si spera anche di ricevere 17 elicotteri russi MI-17, MI-26 e MI-35, destinati alle zone confinanti, particolarmente la linea di più di duemila chilometri con la Colombia, dove operano gruppi di paramilitari e narcotrafficanti.

Il processo di rinnovazione si aggiunge ad una nuova dottrina militare promossa dal governo di Chavez, il cui centro è l'articolazione delle forze regolari con la popolazione nella difesa della sovranità nazionale.

Con la maggiore riserva di idrocarburi del mondo (se si aggiunge il greggio pesante e super-pesante in processo di certificazione), le autorità hanno notato l'intenzione degli Stati Uniti di controllare questa risorsa strategica in costante diminuzione.

Le autorità respingono che la rinnovazione sia parte di una corsa militarista. Il paese è un territorio di pace, assicurò il Comandante Generale dell'Esercito, Raúl Baduel, durante l'inaugurazione martedì della mostra Expo-esercito 2006.

In questa esposizione si mostrano per la prima volta le armi russe appena acquisite insieme al resto dell'equipaggiamento e della tecnologia utilizzati dai componenti della Forza Armata Nazionale.

La rinnovazione delle forze militari venezuelane include l'acquisto dalla Spagna di otto imbarcazioni da ricognizione e 12 aeroplani e la possibile acquisizione di un numero non determinato di aeroplani russi Sukhoi.

L'acquisizione delle aeronavi russe si aggiunge nel contesto di pressioni degli Stati Uniti, denunciate dalle autorità venezuelane, per ostacolare il mantenimento degli aeroplani F-16 di fabbricazione nordamericana sui quali conta il paese.

Secondo alcune versioni, le autorità statunitensi non solo interruppero la consegna dei pezzi di ricambio per gli aeroplani, ma ostacolano il mantenimento fondamentale alle imbarcazioni, perfino in paesi alleati agli Stati Uniti.

Nel corso di un processo di recupero della sovranità nazionale e di impulso alla tendenza integrazionista regionale, il presidente Chavez ha denunciato l'esistenza di piani statunitensi contro il paese.

Davanti a questa prospettiva le autorità venezuelane considerano imprescindibile raggiungere un alto livello difensivo, capace di dissuadere un nemico esterno da attaccare la nazione, davanti alle enormi perdite che implicherebbe un'azione di questo tipo per l'aggressore.

Chavez, che spinge la nuova politica difensiva di carattere civico militare, ricorda a Washington che un attacco significherebbe una sconfitta costosa per l'invasore, anche se fosse necessario sviluppare una guerra in tutto il paese per 100 anni.

Per il vicepresidente José Vicente Rangel, la congiunzione Forza Armata-Popolo Venezuelano è un rango caratteristico di quello che è oggigiorno lo sviluppo istituzionale della Repubblica. Secondo la sua opinione, anche la strategia concorda con una caratteristica di molti paesi, dove i limiti tra uniformati e la società civile sono spariti.

Ig/ml