| Caracas 19 novembre 2006| www.granma.cu

Washington non vuole convivere col

Venezuela socialista, dice Golinger


L'avvocato ed investigatrice statunitense Eva Golinger ha affermato che Washington non ha intenzione di convivere col Venezuela socialista e ha messo in dubbio la sincerità delle dichiarazioni di Washington su un riavvicinamento.


Nonostante le dichiarazioni sull'intenzione di migliorare le relazioni, ha assicurato la Golinger, Washington continuerà ad aumentare il suo finanziamento all'opposizione e la guerra psicologica contro il popolo venezuelano ed il suo governo, a livello nazionale ed internazionale.


"Non bisogna mai abbassare la guardia, nonostante i visi sorridenti ed i toni soavi. Washington non ha alcuna intenzione di convivere col Venezuela rivoluzionario e socialista. Questa è la semplice verità" ha detto l'investigatrice.


L'autrice di "Il codice Chávez" e "Bush vs Chávez", due libri sulle ingerenze degli Stati Uniti nel paese sud-americano, ha richiamato l'attenzione, in questo senso, sulle recenti dichiarazioni dell'ambasciatore nordamericano, William Brownfield.


In un articolo edito nella stampa locale, l'esperta espone elementi che smentiscono le affermazioni di Brownfield che recentemente ha detto che, in Venezuela dall'interruzione, di un accordo con gli Stati Uniti si registra un aumento del narcotraffico .


Golinger ha assicurato che i fatti dimostrano il contrario e già nel luglio 2005, il generale Frank Morgado, ex-capo del Comando Antidroga, compilò un voluminoso dossier di azioni illegali degli agenti antidroga statunitensi nel paese.


I fatti, ha aggiunto, dimostravano che l'attività dell'Agenzia Antidroga degli Stati Uniti (DEA sigla in inglese) ostacolavano la capacità del Venezuela di portare avanti, con successo, la lotta contro la droga.


Secondo Golinger, la partecipazione di questa agenzia in attività irregolari in Venezuela data dagli inizi del 90, quando esplosero attriti tra le squadre antidroga venezuelane e la DEA, su operazioni e procedimenti usati nella cattura di narcotrafficanti.


Nel 2005 il conflitto arrivò al suo apice ed il generale Morgado rivelò casi specifici sulla partecipazione di agenti statunitensi in attività illegali in Venezuela, raccolti nel libro della Golinger Bush vs. Chávez: La Guerra di Washington Contro il Venezuela. 


Ha precisato che le statistiche dimostrano che, dalla sospensione della collaborazione con la DEA, i corpi venezuelani incrementarono del 58% i sequestri di droga.


Durante il primo trimestre del 2005 sequestrarono 10464,960 chili di droga; mentre durante il primo trimestre 2006, la cifra fu di 13335,88 chili.


Le dichiarazioni di Brownfield, respinte dal governo venezuelano, ruppero l'abbozzo di avvicinamento dopo le dichiarazioni del sottosegretario di stato degli Stati Uniti, Thomas Shannon, sull'interesse nel miglioramento delle relazioni.


Successivamente proprio Brownfield ha ripetuto una posizione simile al cancelliere venezuelano, Nicolás Maturo, che il governo del Venezuela ha ricevuto con cautela, dato il curriculum d'ingerenze di Wahington, compresa la sua partecipazione ad un colpo di stato nel 2002.