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Campagna mediatica,

sequestri, assassini

 

ed orrore

 

Martín Guédez

 

Il paese è commosso a livello di massa. In questo momento la frase più ascoltata in tutti gli ambiti è siamo al limite! Ho paura che quello è proprio ciò che vogliono!
Il sequestro e il seguente assassinio a sangue freddo dell’impresario Sindoni e dei fratelli Fallou hanno fatto raggiungere il colmo. Ne capiteranno di peggio! L’escalation di violenza criminale, ignorata nella maggioranza dei casi dai media, ha ottenuto inusitata risonanza trattandosi di famiglie economicamente e socialmente rilevanti. Una società sana dovrebbe reagire in uguale misura davanti al sequestro o assassinio di chiunque dei suoi concittadini, siano questi cittadini preminenti o umili contadini, il cui unico delitto è rivendicare i loro diritti su un pezzo di terra. Che la malavita abbia dichiarato guerra alla società venezuelana da molti anni, o invece sia parte di un’azione con fini destabilizzatori, il fatto è che in Venezuela si sta inaugurando una tappa d’orrore che - organizzata o no -, può essere un fattore che tasterà il polso al governo bolivariano.

Non posso affermare - per adesso - che industriali, mezzi di disinformazione e la Cia stiano dietro questi ultimi atti di orrore. Però ci sono nonostante molti indizi. Posso confermare che colombiani membri delle unità di Autodifesa Unite della Colombia, paramilitari, parzialmente smobilitati sono in Venezuela. Sono nel cuore della capitale e non solo negli Stati confinanti, dove stanno agendo da anni. Che cosa ci si può aspettare da questa presenza? Chi ce li ha portati e con che fine? Naturalmente bisogna essere più che ingenuo, idiota, per non notare il senso di questa presenza.

La stampa colombiana (1999) raccolse dichiarazioni di Carlos Castano, leader dei paramilitari, in cui affermava di essersi riunito con 140 impresari ed allevatori degli stati Zulia, Táchira e Barinas per negoziare la “semina” di paramilitari in territorio venezuelano. Allora, il generale Medina Gómez - lo stesso di piazza Altamira -, si affrettò a rassicurare dichiarando che non ci sono paramilitari in Venezuela. Ma pochi giorni dopo, dei paramilitari furono catturati con armi da guerra, mappe della zona ed una lista di nomi di leader contadini. Nell’interrogatorio, questi paramilitari dichiararono di essere stato contrattati dal generale Enrique Medina Gómez per l’importo di 75 milioni di pesos col fine di portare a termine azioni di sicariato.

Una videocassetta del giugno del 2002, dimostrò che le AUC operano negli stati confinanti e contando nelle loro fila più di 2.000 unità. Lo stesso maggiore Antonio riconosceva questa presenza e dichiarava al governo bolivariano ed al presidente Chávez che si trattava di un Obiettivo Militare. Per il momento - secondo le dichiarazioni del leader contadino Braulio Barreto - sono più di 180 i contadini assassinati.

Il senatore colombiano Gustavo Petrom in possesso d’informazioni che divulgò attraverso i media colombiani nel febbraio di 2003, dice: “Gli assassini e l’orrore in Venezuela sono il prodotto dei paramilitari che stanno controllando la frontiera colombo-venezuelana e che penetrano sempre di più profondamente nel paese. Questa è la verità. La tattica paramilitare è agglutinare forze, concentrare uomini e risorse per fare la guerra del terrore quando potenti estremisti dell’opposizione ed impresari venezuelani hanno dato l’ordine di fare la guerra in Venezuela secondo lo stile dei Contras nicaraguensi.”

E quale fu il piano di Reagan contro la rivoluzione sandinista? Sommergere la popolazione del paese in un stato totale di angoscia e disperazione segnalando - mezzi di disinformazione e manipolazione asserviti - il governo sandinista come la causa fondamentale di quella violenza.

Al popolo nicaraguense fu offerta la scelta tra orrore, sangue e morte = sandinismo, e la pace rappresentata da quell’icona ben selezionata della vedova Chamorro.

Questa opposizione impazzita, immorale ed assassina ci ha abituati a vedere nelle sue azioni quanto di più ignobile ed apolide. Richiama l’attenzione il fatto che i padroni dei mezzi di disinformazione abbiano trasformato in notizia centrale delle ultime settimane il tema dell’insicurezza. Abbiamo tutta la ragione del mondo se uniamo i vari elementi di quanto sta accadendo, e ci allarmiamo. Vediamo:

A) Paramilitari nel centro della repubblica;

B) Campagna mediatica tendente a formare un’opinione pubblica sull’insicurezza e la malavita;

C) Onda di sequestri ed assassini secondo lo stile di questi paramilitari.

Solo il popolo salva il popolo. Ogni quartiere deve fare quello che un settore popolare sta già facendo: realizzare un censimento di chi sono, dove stanno e che fanno. Ogni movimento strano deve essere annotato, comunicato e vagliato. Questa guerra non la vinceranno le istituzioni regolari. Questa guerra è del popolo e la  vincerà il popolo. L’Assemblea Nazionale ha la parola. Il popolo non può affrontare questi assassini senza appoggio legale. Domani può essere tardi!

 

 

Traduzione dallo spagnolo del Ccdp