BOTTA E RISPOSTA CON USA,

 

NUOVA CRISI DIPLOMATICA

 

TRA CARACAS E WASHINGTON
 

Caracas 4 febbraio 2006 (PL)  


“Sono attacchi irrazionali”: così il vice-presidente venezuelano José Vicente Rangel ha definito le dichiarazioni del segretario alla Difesa Usa Donald Rumsfeld, che ieri aveva paragonato il presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela Hugo Chávez al dittatore nazista Adolf Hitler (1889-1945). “Chávez è una persona che è stata eletta legalmente come lo è stato Adolf Hitler. Poi ha consolidato il suo potere” aveva dichiarato Rumsfeld.

 

“La situazione è complessa e difficile perché Washington è impegnata in un’escalation di aggressioni contro di noi” ha replicato un preoccupato Rangel, aggiungendo poi, riferendosi direttamente alle parole di Rumsfeld, che “è una sfacciataggine quanto detto da questo signore della guerra. È come se avesse parlato di corda nella casa dell'impiccato, poiché se c'e' qualcuno che si può paragonare a Hitler questi è proprio Bush, che invade Paesi, massacra popoli e installa carceri in altre nazioni”.

 

Nella polemica si è anche inserito il presidente Cubano Fidel Castro, amico ed estimatore di Chávez, oggi ospite all’Avana per ricevere un importante premio attribuitogli dall’Unesco: “Rumsfeld ha paragonato Chávez a Hitler, ma il fatto è che questi signori temono chi, agli occhi dell’impero, è l’uomo che con le sue concezioni bolivariane e marxiste ha reso possibile l’apertura di un nuovo capitolo nella storia dell’America Latina” ha detto il ‘líder máximo’.

 

La nuova crisi diplomatica è esplosa un paio di giorni fa, quando il Venezuela ha espulso per spionaggio un addetto dell’ambasciata Usa a Caracas, il capitano di fregata della marina John Correa, proprio nella giornata in cui il capo dell’intelligence della Casa Bianca, John Negroponte, denunciava un presunto incremento dei “rapporti economici, militari e diplomatici” di Chávez con Iran e Corea del Nord, due dei principali nemici della Casa Bianca. Quest’ultimo capitolo si è arricchito ieri di una nuova tappa, poiché in risposta all’espulsione di Correa, Washington ha decretato un’identica misura ai danni della segretaria generale dell’ambasciata venezuelana a Washington, Jeny Figueredo Frías.
[MISNA]