Il Venezuela verso la rottura

delle relazioni con gli Usa


 www.resistenze.org - popoli resistenti -  05-03-06 da Resumen Latinoamericano

 

 

Parla Eva Golinger, l’avvocato statunitense che aveva denunciato l’infiltrazione delle truppe speciali yankee in Venezuela

In piena guerra del Vietnam, suo papà, Ronald Golinger, medico di professione, era stato richiamato come maggiore dell’aviazione ed era in una base militare in Virginia. Elizabeth Calderón, sua mamma, nata in USA ma di genitori venezuelani, allora infermiera ed ora avvocato, la partorì lì. Nessuno sapeva quello che il destino avrebbe preparato a quella bambina…

 

Il suo primo contatto con la rivoluzione?

Ho scritto dei saggi, delle relazioni quando stavo finendo il mio dottorato, perchè mi interessò molto il processo costituente. Io ero sposata con un venezuelano e venivo sempre a Merida a passare le vacanze di natale.

 

Come nasce la relazione col Governo?

Dopo il golpe. Ebbi il mio primo contatto col Governo attraverso il consolato.

Mi invitarono ad un incontro in solidarietà con la rivoluzione, nel 2003, nel primo anniversario del golpe. Quando ritornai, conobbi Andrés Izarra. Feci per loro gratis alcuni lavori di traduzione, curai delle questioni legali. Quindi iniziai l’indagine.

 

Come le capitò di fare ricerche sul finanziamento USA all'opposizione?

Non solo sul finanziamento. L'idea era di scoprire prove concrete sul ruolo statunitense nel golpe utilizzando la Legge d’Accesso all'Informazione. Io sapevo, in quanto avvocato che ha studiato bene l'ingerenza USA nel mondo, che con quella legge erano già state scoperte molte cose.

 

L’ingerenza USA nel golpe è stata dimostrata o ancora no?

Certo. Generalmente si vuole che spieghi tutto in due parole, ma io con il mio libro ho fatto l’analisi di un contesto. Nel libro c’è il finanziamento dei gruppi dell'opposizione ancora prima di quel golpe, c’è la relazione tra i militari statunitensi e i golpisti, la CIA e la sua complicità con tutto ciò

che stava succedendo. Si dimostra tutto con evidenza.

 

C'è gente che non si fida di lei. Alcuni dicono che potrebbe persino essere un agente della CIA

Non so. Molti lo hanno detto per via delle informazioni che ottengo, ma è assurdo perché ci arrivo attraverso la Legge d’Accesso all'Informazione.

 

Lo potrebbe fare un'altra persona e arrivarci allo stesso modo?

Forse non allo stesso modo, perché io lavoro quanto è necessario ed ho un mio giornalista.

Conosciamo bene il sistema. Ma non c’è niente di segreto. Sono loro che lo permettono, declassificando le informazioni.

 

Gli USA hanno declassificato tutti i documenti sul Venezuela?

No. Mi hanno negato molte informazioni, infatti sto facendo ricorso.

 

A che cosa si sta dedicando ora?

Scrivo un nuovo libro. Proseguo lo stesso lavoro. Non avrei mai pensato di diventare una persona tanto conosciuta, tanto cara e tanto odiata. Ho molte dubbi e preoccupazioni circa un eventuale mio ritorno negli USA.

 

Ha paura di ritornare?

Non mi piace la parola paura, perché non sono paurosa, ma preoccupata sì, lo sono

per molte ragioni. Tre settimane fa, una coppia di statunitensi della Florida, di sessanta anni, sono stati arrestati e sono ancora in carcere.

 

Spionaggio?

No, li accusano di essere agenti di Cuba. Cuba dice che è falso, che non hanno passato nessuna informazione. Non è spionaggio se non si forniscono informazioni segrete ad un governo straniero. Per quello che so, viaggiavano solo per scambi accademici con Cuba.

 

Teme che Bush decida che i nordamericani che sono in contatto con il governo di Chávez siano considerati nemici degli USA?

 

Non credo che tutte le persone che hanno contatti col governo venezuelano siano trattate così. Il mio caso è molto particolare. In primo luogo, stanno peggiorando le relazioni ad un punto di quasi rottura. Quando verrà pubblicato questo articolo può essere che non ci siano più relazioni diplomatiche. Si stanno deteriorando molto rapidamente. Il Pentagono mi ha definito una causa

di problemi ufficiali. Il Dipartimento di Stato mi ha accusato di peggiorare le relazioni.

 

L'hanno accusata?

Mi hanno chiamato agente del governo di Chávez. Sono una  figura pubblica conosciuta per aver denunciato e declassificato informazioni sulle azioni degli USA in Venezuela. Essi sanno che ho una relazione molto stretta con questo Governo.

 

L'hanno disturbata quando è andata in USA?

Non mi hanno disturbato, ma le cose stanno cambiando. In primo luogo, quello è il governo più repressivo che abbiamo mai avuto. Perfino mia mamma mi ha chiamato per dirmi di non ritornare fino al 2008.

 

Fino a che Bush se ne vada?

Esatto, questo Bush è il peggiore che abbiamo vissuto dall'epoca di Mac´Carthy.

 

Andiamo verso una rottura delle relazioni diplomatiche con gli USA?

Credo di si.

 

Perché?

Guarda, l’ho detto all'inizio del 2005: gli USA si stanno facendo molto più aggressivi verso il Venezuela. Si sono resi conto, dopo il referendum revocatorio, che questo processo è appoggio della maggioranza del popolo, e che l'unica maniera di abbatterlo è con la violenza o l’infiltrazione del chavismo per autodistruggerlo, infiltrare e sabotare i suoi gruppi, dividerli.

Quello lavoro lo stanno facendo da tempo. Nel 2005 Condolezza Rice ha definito Chávez una forza negativa nella regione.

 

.. ed ora Rumsfeld lo paragona ad Hitler.

 

Proprio così, dopo un anno si è passati da un discorso diplomatico ad uno bellico, dove Chávez ha smesso di essere una forza negativa nella regione ed è diventato un Hitler, con un Venezuela che, come ha detto John Negroponte, ha vincoli con Iran e Corea del Nord.

 

Stiamo per essere invasi?

Non so se ci sarà un'invasione come in Iraq, ma l’ingresso di forze speciali senza dubbio.

Quelle ci sono già.

 

Dove?

Ci sono forze speciali clandestine, che agiscono in modo coperto.

 

Che cosa fanno qui?

Sono pronte per un sabotaggio forte, un altro golpe, per l’infiltrazione di settori che appoggiano il Governo, perché hanno aumentato già due volte il finanziamento ai settori dell'opposizione.

 

Che prove ha?

Le ho. L’aver pubblicato quel libro mi è stato possibile avendo molte fonti, diverse da quelle del Governo statunitense.

 

Soldati? Spie?

Militari allenati per operazioni speciali, operazioni psicologiche.

 

La Marina Militare?

C'è un commando di poche persone che sta realizzando operazioni psicologiche, con

strategie militari calcolate, per avere influenza sulla percezione dell’opinione pubblica in Venezuela.

 

Sono nei media o nelle caserme?

Da tutte le parti. Ci sono forze speciali che stanno lavorando con paramilitari colombiani che contrattano per fare operazioni qui.. sabotaggi, l’assassinio del Presidente o un altro membro del governo.

 

Chi perde se si rompono relazioni?

Tutti e due. Ma non ci sono alternative, perché con Bush nessun paese può avere delle buone relazioni.

 

Che ne pensa dell'espulsione dell'addetto militare e della diplomatica venezuelana?

È prima volta che un paese formalmente amico degli USA espelle un diplomatico per ragioni di spionaggio. Credo che per gli USA il fatto che sia un paese del Terzo Mondo che si ribella sia molto irritante. A nessun padrone piace quando il suo schiavo è ribelle e reagisce. Jenny Figueredo credo sia stato espulso senza cause concrete. Per lo meno nel caso di John Correa ci sono delle prove. Io

le ho viste. Ho ascoltato registrazioni di suoi incontri con militari venezuelani.

 

E che cosa diceva in quelle conversazioni?

Stava cercando informazione sulle strategie dell'esercito venezuelano, su persone dell’esercito,

per avvicinarsi a certi ufficiali. Ma John Correa non è l’unico, ce ne sono altri che fanno spionaggio, cercando di reclutare traditori nelle FAN. Cercano le linee strategiche per la campagna elettorale.

 

Come ha avuto accesso a quelle registrazioni?

Non posso dirlo. Sembra un film di Hollywood, ma è la realtà.

Brownfield in quell’occasione disse che la risposta sarà seria, massiccia ed asimmetrica.

 

 

Traduzione a cura del Ccdp