| Caracas 29 novembre 2006| www.granma.cubaweb.cu |

Il Venezuela sostiene la

 democratizzazione radioelettrica


Il cancelliere del Venezuela, Nicolás Maduro, ha osservato che il governo, non rinnovando la concessione ad operare al canale Radio Caracas Televisión (RCTV), sostiene la democratizzazione del suo spazio radioelettronico .

In dichiarazioni a giornalisti, Maduro ha segnalato che con questa decisione lo Stato fa valere le leggi costituzionali vigenti  ed il loro carattere democratico.

Il presidente Hugo Chávez aveva annunciato che non sarebbe stata rinnovata a RCTV, canale che qualificò come golpista, la concessione, la cui scadenza é prevista per il 27 maggio 2007, ad operare con segnale aperto .

Secondo il cancelliere il Venezuela sta muovendosi per la costruzione di un nuovo modello della comunicazione che porrà termine alla dittatura mediatica dell'oligarchia.

A giudizio di Maduro, i mezzi di comunicazione devono progredire verso il sociale e non verso la bugia, né verso i piccoli gruppi con interessi estranei a quelli della maggioranza.

Ha affermato che ciò che aspetta il Venezuela è una nuova storia nella vita televisiva e delle comunicazioni, segnata da nuovi valori, dalla pace e dal condividere.

Il titolare degli Esteri ha detto che Chávez ha agito sempre in base alla legge e la verità si farà largo davanti alle bugie e manipolazioni di certi gruppi ed interessi.

Il ministro dell' Informazione e Comunicazione, William Lara, ha denunciato una manipolazione mediatica contro il governo, dopo l'annuncio che non sarà rinnovata la concessione a RCTV.

Lara ha osservato una reazione stemperata di certi settori e mezzi di comunicazione che trattano di tergiversare quanto annunciato, al riguardo, dal presidente Hugo Chávez.

A sua volta, ha indicato che si mente al paese ed al mondo quando si pretende voler far credere che il governo vuole revocare o espropriare detto mezzo di comunicazione.

In questo senso, ha chiarito, che "non c'è espropriazione, non c'è revoca di concessione ma si conclude la concessione".

Il ministro ha sottolineato che la decisione del governo parte da una base legale stabilita nella Legge di Responsabilità Sociale della Radio e Televisione.

Lara ha ricordato che, negli ultimi anni, una delle politiche editoriali di RCTV è stata promuovere l'intolleranza e la disubbidienza così come trasmettere messaggi subliminali, sufficienti elementi che giustificano la decisione.