Chavez non è antisemita
 


| Venerdi 13 Gennaio 2006 - 13:12 | Cristiano Tinazzi |
 

 

I rappresentanti della comunità ebraica venezuelana e diverse tra le maggiori associazioni ebraiche americane hanno accusato il Centro Simon Wiesenthal di aver emesso un giudizio avventato e non veritiero accusando il presidente del Venezuela, Ugo Chávez, di antisemitismo.
I responsabili della comunità ebraica venezuelana hanno preparato in settimana una lettera che verrà inviata a breve al centro Wiesenthal. In sintesi, la lettera riferisce che le parole di Chávez sono state male interpretate e che il centro Wiesenthal avrebbe dovuto consultarsi prima con la comunità ebraica venezuelana prima di fare affermazioni del genere e attaccare il presidente. “Avete interferito nelle questioni politiche, nella sicurezza e nel benessere della nostra Comunità. Avete fatto di testa vostra, senza consultarci, basandovi su notizie che non avete capito o non conoscete”, recita un pezzo della lettera. Copie della lettera sono state mandate ai responsabili del World Jewish Congress e dell’American Jewish Committee. “Noi crediamo che il presidente non stava parlando degli ebrei e che il mondo ebraico dovrebbe imparare a lavorare insieme”, ha detto Fred Pressner, presidente della confederazione delle associazioni ebraiche del Venezuela. La confederazione è conosciuta sotto l’acronimo spagnolo CAIV. Pressner ha aggiunto che è la terza volta negli ultimi anni che il centro Wiesenthal ha pubblicamente criticato Chávez senza prima consultarsi con la locale comunità. La scorsa settimana il centro Wiesenthal ha scritto a Chávez, chiedendogli di scusarsi per quello che avrebbe detto durante il comizio natalizio. Il centro chiese anche ai governi di Argentina, Paraguay, Brasile e Uruguay di congelare il processo di integrazione del Venezuela nel Mercosur fino a quando il presidente venezuelano non si fosse scusato. Ma la realtà dei fatti è ben diversa. Nel suo discorso, Chávez si lamentava che il mondo aveva abbastanza ricchezze per tutti, ma fino a che ci sarebbe stata una minoranza di “discendenti di quelli che cacciarono Bolivar da qui, crocifiggendolo alla sua maniera, a Santa Marta... in Colombia. Una minoranza che poi si è tenuta le ricchezze del mondo per se. Oro, argento, minerali, la terra, il petrolio, tutte le ricchezze concentrate in poche mani”, non ci sarebbe stata giustizia. Il Centro Wiesenthal ha volutamente omesso dal testo il riferimento a Bolivar, facendo credere così che Chávez si riferisse ad una minoranza identificabile con quella ebraica, mentre in realtà il presidente si riferiva alla minoranza creola e agli Stati Uniti. Sia l’American Jewish Congress che l’AJ Committee sono d’accordo nell’affermare, insieme alla comunità ebraica del Venezuela, che i commenti del presidente non si riferivano agli ebrei. Il governo venezuelano non ha reagito pubblicamente, e l’ambasciata venezuelana di Washington ha rifiutato di fare qualsiasi commento. Ad ogni modo, alcuni rappresentanti del governo hanno incontrato questa settimana diplomatici israeliani a Caracas, i quali hanno anch’essi riferito che il presidente venezuelano non aveva fatto nessun riferimento antisemita nei suoi discorsi, come ha rimarcato Livia Link dell’ambasciata israeliana.
Alcuni gruppi ebrei americani sembrano riflettere troppo la politica di aggressione del governo Bush. Ma le critiche nei loro confronti piovono proprio da altre associazioni ebraiche che non vogliono fare il gioco dell’amministrazione americana e attaccare il marchio dell’antisemitismo senza motivo e solo un uso strumentale. “E’ chiaro che Chávez non ha fatto nessun tipo di riferimento agli ebrei nel suo discorso” dice David Twersky, direttore dell’American Jewish Congress. “Non penso che si debba spiegare la bandiera dell’antisemitismo quando non è necessario” Il Centro Wiesenthal non è nuovo a sparate di questo tipo. Le accuse gratuite di antisemitismo erano anche piovute qualche tempo addietro anche a Jose Maria Aznar, paragonato a Hitler per alcune sue affermazioni. Anche qui l’etichetta antisemita era stata attaccata all’uomo politico spagnolo senza motivo.