Secessione neocon

foraggiata dagli Usa




| Mercoledì 8 Marzo 2006 - 14:05 | Cristiano Tinazzi |


 

La magistratura venezuelana ha aperto un’inchiesta su un gruppo secessionista dello Stato di Zulia sospettato dal presidente Hugo Chávez di organizzare una destabilizzazione del Paese con l’appoggio degli Stati Uniti. I magistrati stanno indagando sull’organizzazione ‘Rumbo Proprio’ (questo il nome), per verificare che non “attenti alla sovranità e all’integrità della Nazione”.
Domenica Chávez ha citato il caso secessionista anche all’interno del suo programma ‘Alò presidente’. “Si sta promuovendo un movimento secessionista a Zulia - ha dichiarato - con la partecipazione dell’impero americano”. ‘Rumbo Proprio’ ha indetto un referendum per l’autonomia il prossimo 24 ottobre. Nel referendum si chiede che a Zulia si istalli un governo autonomo retto dal ‘capitalismo liberale’ e che il governatore, Manuel Rosares, uno dei due all’opposizione sui 24 governatori del Venezuela, sia chiamato presidente.
I leader del gruppo, l’economista Néstor Suárez, il professore universitario Alberto Mansueti, l’impresario e militare in pensione Hildemaro Ferrer hanno affermato che non sono un partito politico, ma un movimento politico. La sostanza non cambia. Sempre secessionisti sono. La magistratura aveva incominciato ad interessarsi a questo sedicente movimento politico dallo scorso 2 marzo, giorno nel quale era stato pubblicato un articolo intitolato ‘Separatisti a Zulia’, scritto dal giornalista e direttore del giornale ‘Ultimas Noticias’ di Caracas, Eleazar Díaz Rangel.
“Anche se bisogna aspettare i risultati dell’inchiesta, si può già parlare di essere in presenza di un delitto di tradimento della Patria, che attenta contro la sovranità e la sicurezza della nazione”, ha dichiarato il giudice Isaías Rodríguez, secondo quanto riportato da una nota ufficiale.
Il gruppo ‘Rumbo Proprio para el Zulia’, che si definisce di estrema destra, è “un movimento di protesta contro il governo socialista”, si legge su un sito internet, che godrebbe dei favori del CEO. Il CEO è il ‘centro economia de la oferta’, una associazione che studia da quindici anni le regole del libero mercato e della competitività, supportato di un eterogeneo gruppo di estremisti di destra, ultraliberisti e tradizionalisti cattolici.
Sicuramente tutti bianchi e strizzanti l’occhio al padrone americano. Il gruppo ha una struttura a circoli, dove si discute su testi di autori liberali, conservatori e neoconservatori, cattolici e non. Ma soprattutto si cospira contro il governo.
Nei giorni scorsi il deputato William Lara ha accusato direttamente l’ambasciatore degli Stati Uniti in Venezuela, William Brownfield, di essere dietro la secessione di Zulia, principale bastione petrolifero nell’occidente del Paese e stato con il più alto numero di iscritti al registro elettorale.
Da una intervista rilasciata dallo stesso Suárez, si legge: “il nostro movimento è liberale in economia, conservatore in politica e cristiano nei suoi principi. Cosa significa questo? Che il libero mercato è la base e il fondamento di un ordine economico sano; la democrazia limitata è specchio di un sano sistema politico; e che il matrimonio, la famiglia e la proprietà privata lo sono di un sano ordine sociale”