27novembre 2006 - www.radiocittaperta.it

 

Chavez e Rolases chiudono

 

la campagna elettorale

 

 

 

“In Venezuela non c’è spazio per alcun altro progetto che non sia la rivoluzione bolivariana...più potere al popolo, alle comunità, ai poveri, alla grande patria che piange, lavora e studia”: con queste parole in un comizio di oltre due ore il presidente uscente Hugo Chávez ha chiuso la sua campagna per le elezioni di domenica prossima radunando al centro di Caracas migliaia di sostenitori.

 

Chávez ha annunciato che se sarà rieletto per un altro mandato di sei anni domenica prossima aprirà un’altra “era rivoluzionaria” del progetto socialista che porta il nome del ‘libertador’ Simón Bolívar: “È appena terminata la transizione del Venezuela del XX secolo al Venezuela del XXI secolo, sono stati otto anni di dura battaglia” ha detto ancora Chávez; una “battaglia” dedicata ai 50 anni dello sbarco di Fidel Castro a Cuba il 2 dicembre 1956 a bordo del ‘Granma’, “che non è contro l’opposizione, ma contro l’impero e i suoi lacché”.

 

Eletto per la prima volta il 6 dicembre 1998 con 3,6 milioni di voti, una vittoria che interruppe dopo 40 anni l’egemonia dei due partiti tradizionali Ad e Copei, confermato al potere il 30 luglio 2000 nelle elezioni generali necessarie ad adattare le cariche pubbliche alla nuova Costituzione del 1999, Chávez, 52 anni, si avvia alle prossime presidenziali con un vantaggio che oscilla tra i 15 e i 20 punti percentuali (che si riducono a 6 in alcune inchieste di istituti USA) sul diretto rivale Manuel Rosales, ex-governatore dello Stato petrolifero di Zúlia.

 

Anche Rosales ha chiuso la campagna nella capitale promettendo una “democrazia nuova” contro il “castro- comunismo” di Chávez e annunciando una redistribuzione dei proventi del greggio e la sospensione della vendita di petrolio a prezzi preferenziali ad alcuni paesi caraibici e latinoamericani.