La firma dell’ALBA ha compiuto
 

un anno di successi  
 


| Avana 24 aprile 2006 | J.Rodriguez PL |
 



 

È passato un anno da quando i presidenti di Cuba e Venezuela hanno firmato, nella capitale dell’Isola, 49 accordi per consolidare il processo d’integrazione dell’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA).

 

Il 29 aprile del 2005 i Presidenti Fidel Castro, di Cuba e Hugo Chávez, del Venezuela, hanno sottoscritto a L’Avana questi documenti, che hanno dato un importante contributo a rendere più stretti i rapporti bilaterali.

 

Il contenuto dei principali accordi economici e politico-sociali formalizzati un anno fa e la loro successiva messa in pratica sono una dimostrazione del senso di cooperazione autentica implicito nei documenti firmati e del loro significato per la sub-regione.

 

Cuba ha esentato i prodotti venezuelani acquistati nell’ambito dell’ALBA dal pagamento dei dazi doganali e dalle imposte, mentre Caracas ha concesso agevolazioni daziarie a 104 articoli d’origine cubana e ha deciso di ridurre gradualmente i gravami fiscali sulle importazioni dall’Isola.

 

L’Avana ha sottoscritto contratti d’acquisto per 414 milioni di dollari con imprese venezuelane fabbricanti dagli alimenti ai pneumatici e con una succursale dell’impresa Petroleos de Venezuela (PDVSA).

 

In quest’ultimo caso i due paesi si sono accordati per esplorare, sfruttare, raffinare e immagazzinare gli idrocarburi e i loro derivati in territorio cubano, proposito materializzatosi con la successiva creazione di un’impresa mista che potenzierà la raffineria di Cienfuegos, situata in questa centrale provincia della nazione antillana.

 

Si è anche proceduto all’inaugurazione della succursale della Banca Industriale del Venezuela a L’Avana e di una filiale a Caracas della Banca Centrale di Cuba per finanziare importazioni ed esportazioni, con capitale iniziale di 400 milioni di dollari annuali.

 

Le due nazioni hanno deciso la costruzione a Cuba di un cantiere navale binazionale e la concessione del libero transito e dell’esenzione impositiva alle navi battenti bandiera venezuelana che trasportano passeggeri e merci nell’Isola.

 

Un aspetto di rilievo contemplato lo scorso anno negli storici documenti fa riferimento alla già esistente assistenza cubana al Venezuela nei campi della salute, dell’educazione, ecc., una collaborazione inedita tra nazioni latinoamericane.

 

Gli specialisti dell’Isola caraibica hanno sostenuto l’inaugurazione nello Stato sudamericano di centinaia di centri di diagnosi medica integrale, sale di riabilitazione e fisioterapia, nonché centri ad alta tecnologia adibiti all’offerta di servizi gratuiti alla popolazione.

 

Negli accordi è contemplata la consulenza per formare in Venezuela 40 mila medici e 5 mila specialisti in tecnologia della salute in meno di un decennio e 10 mila diplomati di Liceo venezuelani diverranno medici e infermieri dopo aver studiato a Cuba.

 

Molte case di famiglie cubane in tutto il paese hanno aperto fraternamente le loro porte a questi studenti che, parallelamente, stanno studiando le loro materie nei policlinici e negli ospedali di tutto il paese.

 

Un’emozionante ed effettiva dimostrazione di solidarietà, ufficializzata negli accordi, è stata la decisione di praticare interventi chirurgici gratuiti a Cuba a 100.000 pazienti venezuelani con affezioni oftalmologiche, nell’ambito dell’Operazione Miracolo.

 

Il recupero o la preservazione della vista da parte di un così alto numero di persone ammalate, servizio che Cuba ha successivamente esteso ai cittadini di molti altri paesi, costituisce una bellissima pagina scritta anche come dimostrazione del significato umano dell’ALBA.

 

In questo stesso scenario si inscrive l’assistenza medica prestata annualmente negli ospedali cubani ad altre migliaia di cittadini venezuelani che ricevono dai trapianti di organi fino ai trattamenti ortopedici e neurologici.

 

Il presidente Chávez ha definito quell’atto di firma come un passo importante nell’integrazione dell’America Latina e dei Caraibi, "non come vuole Washington, ma per la libertà e la dignità delle nostre nazioni".

 

Sono trascorsi due giorni estremamente felici e fecondi, ha affermato Fidel Castro dopo le 48 ore di conversazioni e d’adozione delle decisioni, divenute autentica dimostrazione di quel che gli altri popoli possono aspettarsi dall’ALBA in contrapposizione al nordamericano Accordo di Libero Commercio per le Americhe (ALCA).

 

Quanto avvenuto nei 12 mesi successivi ha confermato i pronostici dei due statisti e le previsioni stabilite negli accordi di quel 29 aprile, con l’aumento a miliardi di dollari dei reciprocamente vantaggiosi scambi commerciali cubano-venezuelani.

 

L’ALCA di George Bush sta languendo e quasi nessuno la difende più, mentre la bolivariana ALBA coinvolge già, a distinti livelli di collaborazione, numerosi Stati latinoamericani e caraibici, a dimostrazione che i sogni possono divenire realtà.