Il Venezuela ha comprato altri Bonus

 

 

del debito estero dell’Argentina

 

 

• Si sta concretando il piano di costruzione del gasdotto del sud

 

1 marzo 2006 (PL)

 


 Il Venezuela ha comperato 308,17 milioni di dollari di Bonus del debito estero argentino. Questa è la seconda transazione di questo genere realizzata nel mese di febbraio, ha informato il Ministero dell’Economia venezuelana. Una risoluzione congiunta delle segreterie delle Finanze e del Fisco, pubblicata il 27 febbraio sulla Gazzetta Ufficiale, ha disposto un nuovo ampliamento dell'emissione di Buoni del Governo Nazionale in Dollari Statunitensi (BODEN 2012), da ammortizzare per il 2012.

 

La collocazione si realizzerà a prezzo di mercato per sottoscrizione diretta della Repubblica Bolivariana del Venezuela, attraverso le entità finanziarie designate.

 

Questa è la seconda transazione con questa serie di titoli: la prima disposizione è stata emessa il 9 febbraio, abilitando un'emissione di BODEN 2012 per 308,36 milioni di dollari.

 

Ufficializzata quest’ultima operazione, gli acquisti di Bonus argentini da parte del governo venezuelano ora sommano circa 2mila 500 milioni di dollari, ha reso noto l'agenzia informativa Telam.

 

Si stima che Caracas ha rivenduto sul mercato circa 600 milioni, facendo una buona differenza tra il prezzo di acquisto e vendita.

 

Con queste collocazioni, Buenos Aires riuscirà ad accumulare le somme per i pagamenti (realizzati alla metà di febbraio) di due scadenze importanti: uno con il Banco Mondiale (BM) per 134,3 milioni di dollari ed un altro con il Banco Interamericano di Sviluppo (BID) per 377 milioni.

Nel 2006 il paese sud-americano dovrà sborsare altri 2 mila 500 milioni di dollari per saldare impegni stipulati col BM ed il BID.

 

 

TRACCIANO LA STRATEGIA COSTRUTTIVA DEL GASDOTTO DEL SUD

 

 

Venezuela, Argentina e Brasile tracceranno le strategie per concretare la costruzione del gasdotto del sud, uno dei progetti più importanti per l’integrazione americana oggi.

 

Il Comitato Multilaterale del Lavoro si è riunito mercoledì 1e giovedì 2 marzo a Caracas per conformare i lineamenti del piano che dovrà essere poi approvato dai ministri dell’energia dei tre paesi.

 

La partecipazione all’incontro ha visto impegnati circa 70 tecnici e specialisti divisi in sei gruppi che hanno analizzato i temi relazionati con il mercato, le risorse, il commercio, il disegno delle tariffe, la pianificazione dell’ingegneria e gli aspetti tecnologici, oltre ai punti ambientali sociali legali e fiscali.

 

In accordo con le statistiche il gasdotto del sud genererà più di un milione di posti di lavoro tra Venezuela, Brasile, Uruguay, Paraguay e Argentina e inoltre questi paesi risparmieranno moneta forte poiché il gas è più economico del petrolio.

 

Il piano prevede che l’interconnessione avrà la capacità di trasportare 150 milioni di metri cubi di gas al giorno.

 

L’opera sarà molto complessa sia per l’ingegneria che per gli spazi geografici che attraverserà la costruzione del gasdotto che fa parte del progetto della Alternativa Bolivariana per l’America, ALBA.

 

Le riserve di gas di Venezuela, Bolivia, Brasile, Perù e Argentina sommano tre bilioni di metri cubi e si pianifica che in futuro i veicoli dell’America del sud useranno quest’energia pulita ed economica.

 

Il risparmio si tradurrà in quattro milioni di barili di petrolio al giorno nel 2020.

 

Le tubature che partiranno dal Venezuela attraverseranno il Brasile e giungeranno sino all’Argentina con un’estensione di 10 mila Km. e un costo di almeno 17 – 20 mila milioni di dollari.

 

La conclusione avverrà tra circa sei anni.