Il vento che soffia in questa

piazza è il vento bolivariano

 

1 maggio 2006

 

“Il vento che soffia in questa Piazza è il vento bolivariano, il vento dell’ALBA, il vento del ‘Che’ Guevara che torna, il vento che viene dalla Sierra Maestra, il vento di José Martí, è il vento che trae lo spirito di Tupac Amaru, Tupac Katari. Oggi è un giorno speciale”, ha detto Hugo Chávez Frías, presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, nella cerimonia per l’integrazione latinoamericana che si è effettuata sabato nella Piazza della Rivoluzione, nella capitale cubana. Il Presidente venezuelano ha ribadito i suoi auguri al leader della Rivoluzione Cubana per i suoi 80 compleanni e al popolo di Cuba, “a questa patria, che è anche la nostra, alla patria grande, un saluto infinito e profondo”. Ha salutato il popolo boliviano e i popoli dell’America Latina nella persona di Evo Morales, nonchè Daniel Ortega, leader della Rivoluzione Sandinista e aspirante alla presidenza del Nicaragua che in questo momento significa, ha detto, un arduo impegno.

 

Ha ricordato che, esattamente un anno dopo la firma dei primi accordi dell’ALBA tra Cuba e Venezuela, stiamo celebrando la presenza di Evo come presidente e nuovo firmatario degli accordi dell’ALBA.

 

Chávez si è rivolto alla massa di giovani presente all’atto, composta da studenti cubani e latinoamericani dei diversi programmi che Cuba spstiene e li ha definiti il grande esercito della luce di cui parlava José Martí, il grande Apostolo cubano, l’Apostolo di tutti noi, ha sottolineato.

 

Il Presidente venezuelano ha messo in risalto l’importanza dell’integrazione della Bolivia nell’ALBA e ha citato alcuni fatti storici boliviani. Ha ricordato come Francisco de Miranda, questo grande Caracas, giocò un ruolo di primaria importanza nelle gesta dell’indipendenza latinoamericana e di come, essendo un soldato dell’esercito spagnolo, disertò qui a L’Avana per andarsene a combattere a fianco dell’esercito di George Washington per l’indipendenza delle tredici colonie. Ha passato in rassegna la vita dell’eroe latinoamericano che, dopo tanti sacrifici, ha potuto infine intraprendere la liberazione del continente, con il sostegno della nascente Repubblica di Haiti.

 

Ha approfittato dell’occasione per inviare un caloroso saluto al presidente haitiano René Preval ed ha segnalato che questi può contare sul sostegno di Bolivia, Cuba e Venezuela. Poco dopo ha ricordato alcuni aspetti della vita di Simón Bolívar, Il Liberatore d’America e si è soffermato su quanta dedicazione e passione questi mise nella messa in marcia della grande opera della libertà continentale.

 

Chávez, parlando di Manuela Sáenz (la Quiteña), compagna del Libertador, ha reso omaggio alla donna latinoamericana che è sempre stata, è e sarà con noi.