ll governo venezuelano

 

denuncia Washington

 

per la crisi Andina

 

 


6 aprile 2006 - PL -


Il governo del Venezuela ha denunciato la responsabilità degli Stati Uniti nella crisi della Comunità Andina, con le Firme dei Trattati di Libero Commercio con Colombia e Perù e i negoziati per un accordo simile con l'Ecuador.

 

Il ministro d’Integrazione e Commercio Estero, Gustavo Márquez, ha precisato che quanto accade nella Comunità Andina delle Nazioni (CAN) non è un fatto isolato, ma un processo a cui ha partecipato attivamente l'impero.

 

Intervistato nel programma "Con fiducia" della televisione venezuelana, il ministro ha osservato che Washington ricatta le Nazioni Andine ed ha minacciato di annullare delle concessioni doganali se queste non firmeranno i trattati di libero commercio.

 

Il ministro ha ricordato che dal 1995 le autorità statunitensi hanno concesso ai paesi andini, ad eccezione del Venezuela, facilità doganali che hanno permesso una crescita delle loro esportazioni verso gli Stati Uniti.

 

Márquez ha considerato che si tratta d’una manovra che segue il fallimento dell'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) e include il tentativo di creare divisioni nel il Mercato del Sud (MERCOSUR) per ostacolare il suo consolidamento; ha sottolineato che gli accordi colpiscono tutte le normative andine e danno privilegi al 64% dei prodotti degli Stati Uniti, che vengono importati da Colombia e Perù e sono molto sensibili anche per il resto dei membri (Bolivia,Ecuador e Venezuela).

 

Il caso venezuelano include settori molto delicati, come laminati d’acciaio e prodotti dell'industria petrolchimica; per la Bolivia è la soia, che verrà sostituita da quella nordamericana nel mercato colombiano senza pagare imposte.

 

Márquez ha detto che gli accordi privilegiano la relazione col Nord che non è favorevole per gli andini, perché il Venezuela compra dalla Colombia prodotti elaborati che creano posti di lavoro, mentre con gli Stati Uniti si tratta soprattutto di materie prime.

 

I negoziati con gli statunitensi violano una disposizione del CAN che proibisce di firmare accordi con terzi paesi, se sono negativi per un membro di questa comunità.

 

"I trattati di libero commercio danneggiano gli operai venezuelani e colombiani e i contadini boliviani, generano fame, sottosviluppo e una maggior dipendenza", ha assicurato.

 

 

INVESTIGAZIONI IN VENEZUELA SUI VOLI NON AUTORIZZATI DELLA AMERICAN AIRLINES

 

 

Le autorità dell’aeronautica del Venezuela hanno constatato che l'impresa statunitense American Airlines non ha l’autorizzazione per due nuovi voli che sta già ponendo in commercio.

 

Una nota ufficiale dell'Istituto Nazionale dell’Aeronautica Civile ha precisato che inizierà un'investigazione amministrativa per determinare le responsabilità di fronte alla situazione irregolare dei voli 902 e 903 che coprono la rotta Miami-Caracas e Caracas-Miami.

 

Inoltre informa che il 30 marzo è stato comunicato all'impresa che sino al 25 aprile del 2006 le operazioni aeree da e verso il Venezuela si dovranno svolgere nelle stesse condizioni attuali.

 

La American Airlines non può mettere in commercio i biglietti per i nuovi voli, perché la situazione ha già danneggiato gli utenti che in buona fede hanno scelto questa offerta.

 

La linea aerea degli USA opera attualmente con tre voli Miami-Caracas-Miami che non subiranno alterazioni.

 

Il Venezuela sta negoziando con gli Stati Uniti una controversia provocata dalla discriminazione fatte alle linee aeree venezuelane in questo paese, alle quali è stato proibito di volare sul territorio nordamericano con presunti argomenti di insicurezza.

 

Le autorità aeronautiche del Venezuela hanno annunciato che la misura è ingiusta, perché il Venezuela ha ricevuto buone valutazioni in tutte le ispezioni internazionali e valutando le restrizioni sospenderà anche i voli delle imprese nordamericane nel territorio nazionale.

 

La sospensione era stata fissata inizialmente per il 30 marzo ma poi è stata aggiornata al 25 aprile per la disposizione espressa dall'agenzia aeronautica statunitense di negoziare la controversia.