| Buenos Aires 7 dicembre 2006 | www.granma.cu |

Chávez si pronuncia a favore dell’approfondimento

 

dei rapporti con l’Argentina

 

Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha ribadito giovedì in questa capitale la decisione del suo Governo di approfondire i rapporti con l’Argentina e di consolidare il processo d’integrazione in America Latina.

 

Il rieletto presidente bolivariano, dopo la sua schiacciante vittoria di domenica scorsa, è arrivato giovedì a Buenos Aires proveniente da Brasilia, dove si è riunito con il suo omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva.

 

Chávez, che si è incontrato con il presidente argentino Néstor Kirchner nella residenza presidenziale di Olivos, ha anticipato ai giornalisti nell’Aeroparco metropolitano la sua volontà di dare impulso alle relazioni con questo paese sudamericano.

 

Lo statista, dopo essersi detto compiaciuto di trovarsi in Argentina, ha sostenuto che “daremo nuova forza al processo d’integrazione latinoamericano”, alludendo ovviamente alla sua attuale serie di visite che si estenderà ad Uruguay e Bolivia.

 

Durante la sua improvvisata conferenza stampa ha fatto riferimento alla designazione di un nuovo ambasciatore di Caracas a Buenos Aires, in sostituzione di Roger Capella.

 

Lo stesso Capo dello Stato, annunciando la sostituzione del suo rappresentante diplomatico, ha segnalato martedì che Capella ha fatto un buon lavoro ma, ha puntualizzato, ci sono state cose che hanno generato malessere nel Governo argentino e in alcuni settori alleati.

 

Verrà nominato presto un altro ambasciatore. Ancora non ho il nome, ma ci sono diversi candidati, ha puntualizzato Chávez dopo aver smentito presunti attriti nei rapporti bilaterali per questo motivo.

 

Ha attribuito queste congetture alle pretese di settori della destra argentina di scatenare una tempesta in un bicchier d’acqua.

 

C’è gente interessata a deteriorare i nostri rapporti, ha insistito e ha aggiunto che “le vedove di quei tempi” stanno cercando di danneggiare l’associazione tra i due paesi ma, ha asserito, non ce la faranno.

 

Chávez ha alluso con questa frase all’”epoca menemista” degli anni ’90, quando questa nazione australe era governata dal controverso Carlos Menem (1989-1999).

 

Ha sottolineato al rispetto che “oggi l’Argentina è libera grazie a Néstor Kirchner” e ha lasciato alle sue spalle l’era dei rapporti carnali, come vennero denominati negli anni ’90 gli stretti legami con gli USA.

 

Il leader bolivariano, in un’altra parte del suo dialogo con i corrispondenti, ha confermato l’approvazione da parte di Caracas di un credito di 80 milioni di dollari per la cooperativa locale Sancor, allo scopo di alleggerire il suo debito e rafforzare la detta impresa.

 

I tecnici e una delegazione della Sancor sono riuniti in Venezuela per risolvere la situazione di “una grande cooperativa di tradizione operaia che ha resistito all’urto del neoliberismo selvaggio”, ha sottolineato.

 

Ha inoltre anticipato che con Kirchner verrà ripreso il tema del Grande Gasdotto del Sud, per trasportare gas dalla Repubblica Bolivariana a Buenos Aires e “garantire l’energia per il futuro sviluppo della grande patria argentina”.

 

Questo megaprogetto, secondo gli studi preliminari, richiederebbe un investimento calcolato approssimativamente in 20 miliardi di dollari e avrebbe un’estensione di 8.000 km nella sua parte principale, arrivando a 12.000 km con le sue diramazioni.

 

Il Capo dello Stato venezuelano, dopo essersi riunito con Kirchner ed aver pernottato in questa capitale, si recherà oggi a Montevideo, dove si incontrerà con il suo omologo uruguayano Tabaré Vázquez.

 

Dalla capitale della Repubblica Orientale dell’Uruguay partirà verso la Bolivia, dove parteciperà al II Vertice Sudamericano delle Nazioni.