| 10 novembre 2006 | M.Menendez Quintero www.granma.cu

Creata la prima brigata internazionalista

 

del Venezuela

 

• I brigatisti sono in Bolivia, per estendere la solidarietà ricevuta da Cuba

 

La presenza in Bolivia della prima Brigata Internazionalista del

LA GIOVENTÙ VOTERÀ PER CHÁVEZ

 

Ramos ha confermato che la gioventù che è stata all’Avana per discutere a nome del suo governo, è la stessa che si è svegliata e non partecipa solo agli incontri, ma è parte viva dei momenti più cruciali, come sarà durante le elezioni presidenziali del mese di dicembre.

Questa gioventù si trova nei quartieri, per le strade, nelle università e sta difendendo la candidatura del presidente Chávez.

"Siamo chiari: sono passati molti governi e nessuno ha amai chiamato i giovani. Solo con l’arrivo del governo bolivariano è apparso il tema della gioventù riflesso nella nuova Costituzione, per la prima volta nella storia repubblicana del Venezuela".

Nel maggio del 2002 è stata approvata la Legge Nazionale della Gioventù, come Ente Rettore delle politiche per i giovani.

Questo si traduce nel sostegno che ricevono oggi questi giovani: il rispetto dei loro diritti con le nuove università, l’accesso allo sport... sono beneficiari nelle comunità di missioni sociali come Barrio Adentro.

La gioventù del Venezuela non si lascerà rubare tutto quello che ha ottenuto con la Rivoluzione Bolivariana e lo vedremo riflesso in dicembre, quando la candidatura di Chávez riceverà una grande quantità di voti, tra i quali quelli dei cittadini giovani del nostro paese.

 

Venezuela dimostra la disposizione dei giovani di questa nazione di estendere la solidarietà ricevuta da Cuba, grazie alla quale il Venezuela è già una nazione libera dall’analfabetismo.

 

Con giustificato orgoglio, Enrique Ramos, presidente dell’Istituto Nazionale della Gioventù della Repubblica Bolivariana, parla dei 18 ragazzi e ragazze del suo paese coinvolti in questo compito.

 

"Da sei mesi sono in Bolivia assieme ai cubani e sono giovani che giungono da una patria dove sino a ieri c’era il capitalismo; in un tempo davvero corto e rapido abbiamo imparato molto dal popolo dell’Isola", ha commentato.

 

Ramos ha partecipato alla XIII Conferenza dei Ministri e degli alti responsabili della gioventù ispano-americana, che si è svolta all’Avana.

 

Ramos considera molto importante il fatto che nell’incontro non si è analizzato solo il compimento delle Mete del Millennio – tra le quali c’è il diritto all’educazione primaria – ma si sia proposta soprattutto la solidarietà tra i popoli. "Inoltre è molto soddisfacente la forma molto seria con la quale il governo del Venezuela ha fatto propri gli obiettivi", ha detto.

 

"In Venezuela abbiamo visto come i cubani aiutavano a sradicare i principali problemi e all’Avana abbiamo imparato, ascoltando quello che è motivo di discussione, abbiamo detto quello che stiamo facendo e proposto la solidarietà con gli altri paesi. Credo che la nostra riunione si stata davvero necessaria, perchè i governi e le Nazioni Unite pianificano, ma poi rimangono indifferenti. È molto bello che siano proprio i giovani a portare avanti tutto questo, a far sì che non resti solo un’idea sulla carta, che si sia noi a fomentare le agende alternative. I capi di stato del mondo devono stare all’erta, perchè la gioventù sta esigendo un mondo più giusto, più umano e più solidale.