| Caracas 9 ottobre 2006| www.granma.cu |

 

 

Grande mobilitazione dei

 

 

sostenitori di Chávez

 

• Resa opaca la manifestazione dell’opposizione

 

 

 

I sostenitori del presidente venezuelano, Hugo Chávez, hanno dato una

 

EX CENTRO DI TORTURA DEL VENEZUELA TRASFORMATO IN UNA SEDE CULTURALE

 

La caserma San Carlos, prigione  politica venezuelana, diverrà per il prossimo mese di novembre, uno spazio per esposizioni, seminari e altre espressioni culturali, ha informato il ministero della cultura del paese.

Il vice ministro culturale Iván Padilla ha precisato in una conferenza stampa che si sta ristrutturando il luogo, recuperato dall’Istituto del Patrimonio Culturale e che i lavori comprendono anche degli scavi archeologici.

La prima esposizione si chiamerà “San Carlos; recinto di lotta” e denuncerà la realtà di questa ex prigione politica d’alta sicurezza, usata per torturare i combattenti sociali e politici.

Padilla ha ricordato che il presidente Hugo Chávez, che è stato recluso a sua volta in questa prigione, ha deciso di trasformare l’installazione in uno spazio di sviluppo della cultura.

Il funzionario ha informato che come parte delle azioni ufficiali è già ìnziato un diplomato ufficiale di Gestione Culturale Comunitaria e Sviluppo Locale, per sostenere la promozione delle espressioni culturali dei municipi.

 

 

schiacciante dimostrazione di forza all’opposizione con una carovana che ha mobilitato decine di migliaia di persone a sostegno della rielezione dell’attuale Capo dello Stato. 

 

Con le magliette rosse e gridando  "Uh, ah, Chávez no se va" e slogan  di elogio ai programmi sociali ufficiali, la carovana ha percorso per più di sette ore molti chilometri delle più importanti strade della capitale.

 

La mobilitazione si è svolta dopo una concentrazione organizzata dal candidato dell’opposizione, Manuel Rosales, che pur essendo la più grande nell’attuale campagna elettorale effettuata da questo settore, è stata minima, se paragonata con la dimostrazione d’appoggio a Chávez.

 

Il presidente venezuelano è in testa in tutti i sondaggi per le elezioni del prossimo 3 dicembre, con più del 50% delle intenzioni di voto, mentre Rosales tocca appena il 17%  e gli altri candidati raggiungono cifre insignificanti.

 

La dimostrazione a favore di Chávez è stata marcata da un’atmosfera di festa con 10 piattaforme dove suonavano gruppo musicali disposti per tutto il percorso.

 

Il sindaco di Caracas, Juan Barreto, ha detto che la carovana pro Chávez ha superato in grandissima misura la concentrazione di Rosales,  realizzata nella centrale Avenida Libertador.

 

Chávez propone per il prossimo mandato l’ampliamento dei suoi programmi sociali, includendo i servizi di salute e d’educazione gratuiti e l’approfondimento del carattere socialista dei cambiamenti di cui e alla guida dal 1999.

 

Rosales, presentato come candidato oppositore unitario per vari settori, offre un avvicinamento agli Stati Uniti e la ripartizione di parte dei rediti derivati dal petrolio con una carta di credito.

 

Il Capo dello Stato, che accusa gli oppositori d’essere candidati dell’impero nordamericano, ha indicato che la scelta che si presenta a 16 milioni di venezuelani è l’alternativa tra socialismo e capitalismo.

 

Chávez ha detto che solo il socialismo potrà eliminare i mali della società venezuelana, come la disoccupazione e la miseria e garantire case, salute, educazione a 26 milioni di abitanti del paese sudamericano.