8 agosto 2006  - www.prensalatina.it

 

Il vantaggio di Chávez è la principale

 

certezza delle elezioni venezuelane

 

 

Il Venezuela avanza verso le elezioni presidenziali del prossimo dicembre con molte incognite e la gran certezza dell’appoggio popolare maggioritario per il presidente Hugo Chávez.

L'appoggio del Capo di Stato, che secondo le inchieste è del 55% e d’accordo con la direzione della sua campagna elettorale può arrivare al 70-80%, contrasta con l'incertezza che esiste su coloro che saranno i candidati oppositori.

Il tentativo di realizzare elezioni primarie, allo stile dei partiti statunitensi, per determinare una candidatura unica, sfumò in un contesto oppositore di dissapori ed inconsistenze.

Il tentativo di scegliere un solo aspirante si basa ora sulla decisione che devono prendere Manuel Rosales, governatore di Zulia e dirigente del partito Un Nuovo Tempo, e Julio Borges, del partito Prima Giustizia, autodefinitosi di centro-destra.

L'incognita deve essere rivelata questa settimana, di fronte alla vicinanza dei comizi ed il principio della campagna dei sostenitori di Chávez, che appoggiano il suo Movimiento V Republica ed i partiti Patria per Tutti, Possiamo e Comunista.

All'enigma si somma la figura di Benjamin Rausseo, un umorista ed imprenditore conosciuto come Il Conte del Guacharo che presentò la sua candidatura e dice di avere il 28% di appoggio, cosa che se fosse vera lo trasformerebbe nell'oppositore di maggiore peso.

Sondaggi di diverse ditte di inchieste attribuiscono a tutti i candidati oppositori, prima della presentazione di Rausseo, un totale del 19% di intenzione di voto, ma il Conte non ha specificato la fonte sulla quale basa i dati di appoggio elettorale.

Oltre alla scelta degli oppositori che sembra molto ridotta, sui mezzi di stampa ufficiali e politici venezuelani affiora una domanda frequentemente, e cioè se i politici che sfideranno Chavez saranno poi disposti ad arrivare fino alla fine.

Per alcune autorità come il presidente del parlamento, Nicolas Maduro, il vero progetto oppositore ideato negli Stati Uniti è quello dell'astensione, con la ritirata di tutti i candidati quando si avvicini la data delle elezioni.

Il progetto implicherebbe per prima cose delle accuse al Consiglio Nazionale Elettorale per giustificare una presunta assenza di onestà nel processo e mostrare poi Chávez come un presidente antidemocratico, eletto senza opposizione.

In questo modo, la forza di Chávez unita alle lotte ed indecisioni dell'opposizione creano un panorama elettorale in Venezuela che è ben chiaro per le forze a favore della rielezione dello stesso Chávez, mentre nella trincea opposta non c’è nulla di sicuro.

Astensione o contesa?, divisione o candidatura unica?, serietà o barzelletta? interroganti che dovranno risolversi nelle prossime settimane durante la campagna elettorale fino al 3 dicembre, quando devono votare 16,3 milioni di venezuelani.
Ig/ml