Otto paesi latinoamericani e dei Caraibi faranno parte del nuovo Consiglio dei Diritti Umani (DDHH) delle Nazioni Unite (ONU), è questo il risultato dell’elezione svoltasi martedì nella sede dell'organismo multilaterale a New York.

Brasile, Argentina, Perù, Uruguay, Ecuador, Messico, Cuba e Guatemala, sono i paesi dell'America latina e dei Caraibi che sono stati scelti insieme a 13 paesi africani, 13 asiatici e 13 europei che integreranno il nuovo meccanismo di tutela internazionale dei diritti umani.
L'elezione di 44 dei 47 membri dell'organismo umanitario che comincerà a funzionare il prossimo 16 di giugno, si è svolta in sessione Plenaria all'ONU.
Il nuovo Consiglio è stato creato lo scorso 15 marzo in seguito alle proteste di alcuni paesi, fra quelli il Venezuela, che hanno denunciato l’eventualità che la Commissione sia utilizzata dai paesi più potenti per propositi contrari alla difesa dei diritti umani.

Il nuovo Consiglio dell'ONU sostituirà la Commissione dei Diritti umani che nacque nel 1946, col proposito di proteggere il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo; le politiche errate e le polemiche sorte nel corso degli anni fra i suoi dirigenti, hanno fatto sì che quella commissione perdesse la forza necessaria per attaccare le violazioni dei diritti umani nel mondo. Inoltre, fu spesso utilizzata come foro per attaccare alcuni Governi di pretese violazioni dei DDHH, il caso più evidente è stato quello delle costanti denunce degli Stati Uniti contro Cuba.

Per aprire maggiormente gli spazi di dibattito, il nuovo Consiglio si è proposto di svolgere almeno tre sessioni all’anno, a differenza della commissione precedente che svolgeva una sola riunione annuale. La durata degli incontri si è estesa da sei a dieci settimane, e sarà comunque possibile convocare sessioni straordinarie su sollecito di uno dei membri, dopo avere contato sull'appoggio di un terzo di essi.

Traduzione dallo spagnolo di FR