Playa Girón: i vincoli con

 

il terrorismo attuale

 

 

 

24 aprile 2007 - www.granma.cu

 

 

Dopo il trionfo delle Rivoluzione l’odio - e non solo - di coloro che avevano dovuto o voluto lasciare l’Isola si era accresciuto. L’amministrazione statunitense, il governo USA avrebbe pagato  qualsiasi cifra per eliminare una realtà così preoccupante, così vicina e così pericolosa per i suoi interessi.

 

Alla metà degli anni ’60, dirigenti della Rivoluzione organizzarono un piano di difesa speciale per difendere l’Avana, formato da due anelli uniti da molti settori che li incrociavano, dove potevano combattere i battaglioni delle milizie.

 

Il quotidiano Revolución, il 9 gennaio del 1961 pubblicò alcune informazioni firmate dai giornalisti nordamericani Joseph Martin e Phil Santora, pubblicati dal Daily News, nei quali si affermava che le manovre militari per un attacco a Cuba erano finanziate da uomini d’affari nordamericani e si sosteneva che ogni settimana partivano gruppi di 50 - 60 “rivoluzionari” dall’aeroporto internazionale di Miami che andavano in accampamenti segreti che si trovavano in Guatemala, nelle terre di un ricco coltivatore di caffè, che era il fratello dell’ambasciatore di questo paese a Washington.

 

Il 30 marzo J.F. Kennedy, il nuovo presidente invitò William Fullbright,  presidente del Comitato delle Relazioni estere del Senato ad andare con lui in Florida e durante il viaggio esaminò alcuni documenti di Fullbright, senatore per l’Arkansas, nei quali si leggeva che l’invasione a Cuba era una pessima idea e si raccomandava una politica di tolleranza. Kennedy sembrava molto interessato.

 

Il 3 aprile però si rese pubblico il Libro Bianco con il quale si preparava il popolo degli Stati Uniti all’invasione di Cuba: il suo autore era Arthur Schlesinger jr., consulente speciale del presidente.

 

I piani d’invasione erano cominciati con l’amministrazione di Eisenhower.

 

La CIA aveva elaborato un piano di quattro punti e i costi previsti – solo quelli iniziali – erano di 4.400.000 USD.

 

Gli aspiranti invasori si addestravano nell’isola di Usepa, nel golfo del Messico e in Florida, ma anche a Fort Gula a Panama, nella Base Trax in Guatemala e in altri luoghi ancora.

 

Nel marzo del 1961 la CIA presentò un documento che si chiamava “Proposta di operazioni contro Cuba” raccomandando il “Piano Trinidad”, che era diviso in tre parti, un’invasione dal mare nella zona di Trinidad, la conquista di una testa di spiaggia per la futura organizzazione di una guerriglia e la formazione di un governo provvisorio immediatamente dopo. Tutti gli aspetti militari furono approvati dai capi di stato maggiore congiunto degli Stati Uniti e l’azione si chiamò Operazione Pluto. 

 

L’invasione si doveva effettuare il 5 poi il 10 e alla fine  Kennedy si decise per il 17. Egli si riservò il diritto di interrompere l’operazione sino al 16. Allan Dulles stava a Porto Rico per non destare sospetti.

 

I mercenari si contavano partendo dal numero 2000 per ingannare lo spionaggio cubano e la Brigata si chiamò 2506 perchè era il numero di uno che morì durante l’addestramento.

 

Le truppe furono trasportate in Nicaragua e a una base del Guatemala che fu poi distrutta dalla CIA e dove furono anche arrestati 17 aspiranti invasori, perchè definiti “di sinistra”.

 

Partirono per Cuba da Puerto Cabezas e furono salutati dal presidente del Nicaragua, il generale Luis Somoza.

 

Un  giornalista, Haynes Johnson del Washington Post scrisse: Vestito come un ricco personaggio  di una commedia musicale e circondato da pistoleros, con la faccia sporca di polvere, Somoza dichiarò: “Portatemi i peli della barba di Castro!” poi salutò con il pugno chiuso e voltò la spalle ai futuri invasori. Se ne andò seguito dai suoi adulatori.

 

Alle 6:00 a.m. del 15 aprile gli aerei nemici invasero il territorio nazionale cubano e cominciarono a bombardare gli aeroporti di Santiago di Cuba, San Antonio de los Baños e Ciudad Libertad, distrussero due aerei cubani e ammazzarono 7 persone.

 

Il giorno dopo si fecero i funerali delle vittime.

 

Una compagna che oggi è anziana racconta: “Io ero incinta del mio primo figlio e piangevo per quei morti, mentre seguivamo le bare verso il cimitero e la strada era tutta coperta di fiori. Eravamo alla slargo di Calle 23  y 12, nel Vedado, un luogo storico della capitale. C’erano tanti miliziani con i fucili alzati e Fidel lì proclamò il carattere socialista della Rivoluzione. Noi tutti che eravamo presenti eravamo convinti che quella era la nostra Rivoluzione, la Rivoluzione dei poveri, con i poveri  e per i poveri, mentre nel mar dei Caraibi la flotta che trasportava la brigata degli invasori navigava scortata dalle navi da guerra degli Stati Uniti.

 

Fu dichiarato l’allarme generale.

  

Circa alle 1:00 a.m. del 17 aprile gli invasori sbarcarono a Playa Larga e a Playa Girón. Le forze cubane con tutti i mezzi disponibili furono inviate nell’area dei combattimenti e il resto rimase a difendere la capitale.

 

Alcuni plotoni erano formati da autisti d’autobus, operai delle fabbriche, da studenti... le donne presenti erano molte.

 

Si effettuarono moltissimi arresti, perchè si sapeva e si temeva che avrebbero aiutato il nemico.

 

Si scopersero nascondigli d’armi di piccolo calibro, propaganda contro la Rivoluzione, materiali sovversivi di ogni genere e anche prodotti che cominciavano a  mancare e che erano stati nascosti dagli speculatori.

 

La capitale era tranquilla, ma a Miami quel giorno scrissero: “Nelle strade dell’Avana si combatte violentemente e l’Hotel Habana Libre é stato distrutto con un attacco aereo realizzato contro il regime di Fidel Castro”.

 

Il 18 aprile del 1961 i lettori della stampa quotidiana degli Stati Uniti leggevano titoli che annunciavano: “I ribelli sono vicini all’Avana e hanno già invaso quattro province”.  

 

Una nota di AP informava che “le forze ribelli cubane erano sbarcate a 38 miglia dall’Avana e in molti altri punti dell’Isola. In un comunicato  stampa del detto “Consiglio Rivoluzionario Cubano” si leggeva che “gran parte delle milizie avevano disertato già a lato delle forze degli invasori” e che “nelle prossime ore si sarebbe sferrata la battaglia decisiva per il paese. Le forze ribelli hanno assunto il controllo dell’Isola dei Pini e hanno liberato i diecimila prigionieri politici che erano detenuti là”, mentivano.

 

Solo 36 ore dopo la pubblicazione dei primi articoli di AP apparsi in tutti gli Stati Uniti in prima pagina, le forze ribelli contro rivoluzionarie che erano sbarcate, non a 38 miglia dall’Avana e tanto meno sull’Isola dei Pini, ma vicino alla Baia dei Porci, cioè Playa Girón, sulla costa a sud dell’Isola grande, erano state sconfitte in maniera schiacciante e ignominiosa dalle Milizie popolari, dalla Polizia Nazionale Rivoluzionaria e dall’Esercito Ribelle di Cuba.

 

Non solo il carattere decisivo, ma la rapidità della sconfitta del 19 aprile furono cruciali. La prima edizione della rivista Times che apparve dopo la vittoria cubana rivelava che i presunti autori del comunicato stampa del detto Consiglio Rivoluzionario Cubano citato con tanta autorità da AP, tra i quali c’era José Miró Cardona, non solo non sapevano niente del momento deciso per l’invasione, ma addirittura il governo degli Stati Uniti li aveva mantenuti quasi prigionieri mentre si sviluppava l’operativo.

 

In realtà il comunicato emesso a suo nome lo avevano scritto gli ufficiali della CIA incaricati dell’invasione mentre i membri del governo cubano nell’esilio creato a sua volta dalla stessa CIA, erano rimasti quasi senza comunicazioni, sorvegliati militarmente in una baracca della pista aerea dell’aeroporto di Opa-Locka, vicino a Miami. 

 

 

"L’OPERAZIONE 40" OSSIA

"40 ASSASSINI"

 

 

Fu un gruppo speciale creato dall’Agenzia Centrale d’Intelligenza come complemento della  Brigata di mercenari che invase Cuba a Playa Girón, ma non formava parte della Brigata ed era indipendente da questa.

 

"L’Operazione 40" fu chiamata così  perchè originalmente il gruppo  era composto da 40 ufficiali operativi senza contare il personale amministrativo e dei servizi. Poi il gruppo crebbe e raggiunse un totale di circa 70 membri, dicono alcuni ed esistono le prove che furono creati gruppi addizionali. Si sa, per esempio, che in un accampamento in Guatemala, prima dell’invasione, erano presenti  53 di questi uomini.

 

L’Operazione 40 aveva  tre missioni principali:

 

1) Prima dell’invasione avrebbe infiltrato altri uomini a Cuba per organizzare gruppi d’appoggio agli  invasori.

 

2) Durante l’invasione, gli uomini dell’Operazione 40 dovevano stare alla retroguardia e mentre si occupavano paesi e città, si sarebbero impadroniti degli archivi e dei documenti segreti, avrebbero arrestato i dirigenti cubani e del partito, si sarebbero impadroniti dell’amministrazione e delle forze armate per gli interrogatori e l’eventuale eliminazione fisica...

 

3) Una volta occupato il territorio, L’Operación 40 si sarebbe occupata della “pulizia generale” con la scomparsa fisica di tutti i quadri della Rivoluzione, per far sì che Cuba non potesse mai più diventare un problema per gli Stati Uniti.

 

A differenza di altri luoghi come il Guatemala, o il Cile, dopo qualche tempo, la mattanza a Cuba si doveva compiere in maniera pianificata, sistematica e completa.

 

Il nucleo iniziale dell’Operazione 40 era composto dagli stessi ufficiali della CIA che avevano organizzato il colpo di stato contro Jacobo Arbenz in Guatemala: erano David Atlee Philips, Howard Hunt e David Sánchez Morales.

 

DAVID ATLEE PHILIPS

Era specialista in guerra psicologica. Terminate le sue azioni criminali  in Guatemala, fu trasferito a Cuba nel 1957 come agente con una copertura, apparentemente responsabile di un’agenzia di stampa, la "David Philips Associates", situata in calle Humboldt, dietro al cinema La Rampa. Philips utilizzava la "Berlitz Academy", il cui direttore era agente della CIA, per il reclutamento e l’addestramento dei cubani. Lì furono reclutati e preparati Antonio Veciana, Juan Manuel Salvat e Ricardo Morales Navarrete, tra gli altri. Philips fu coinvolto nell’assassinio del presidente John F. Kennedy e nell’eliminazione del presidente del Cile Salvador Allende e anche in molte altre operazioni segrete della CIA. È morto di cancro nel 1988.

 

HOWARD HUNT

Fu l’architetto del colpo di Stato contro Arbenz in Guatemala e visitò Cuba negli anni 1959 e 1960 per eseguire lavori di spionaggio. Fu coinvolto  nell’assassinio di Kennedy e diresse il gruppo dei cubani dello scandalo Watergate. Come esperto in propaganda, Hunt è forse quello che ha divulgato più menzogne contro Cuba.

Si è dichiarato colpevole della sua partecipazione al Watergate ed ha scontato solamente 33 mesi di prigione. Nel clima dello scandalo la moglie di Hunt, Dorothy, morì a Chicago in un misterioso incidente d’aviazione. Hunt vive attualmente a North Miami in una villa alla  fine d’una strada senza uscita, con cartelli e pali all’entrata che segnalano “Vietato passare, state invadendo una proprietà privata”.

Ha già 86 anni e soffre di un linfoma alla bocca; sta in una sedia a rotelle perchè gli hanno amputato una gamba per l’arteriosclerosi. È sordo e quasi cieco. Hunt, che diede all’esercito boliviano le informazioni per la localizzazione e la cattura del Comandante Ernesto Che Guevara si lamentò  in un’occasione con un giornalista del fatto che “suo figlio aveva simpatia per il Che”. 

 

DAVID SÁNCHEZ MORALES

Un indio yankee dell’Arizona, ubriacone e assassino, che dopo i fatti del Guatemala passò a prestare servizio nell’ambasciata degli USA a Caracas, in Venezuela, dove consolidò la sua fama di Killer numero 1 della CIA in America Latina. Era l’uomo preferito dell’Agenzia per la realizzazione dei lavori più sporchi. Nel 1958 fu trasferito come diplomatico nell’ambasciata degli Stati Uniti all’Avana, dove rimase sin dopo il trionfo della Rivoluzione nel 1959. L’indio Sanchéz  Morales era molto violento e aggressivo e anche i suoi capi avevano paura di lui. Fu coinvolto anche nell’assassinio di Kennedy e prestò servizio in Bolivia con Felix Rodríguez, aiutando nella cattura del Che.

Un alto ufficiale della CIA, Edwin Wilson, affermò che Rodríguez è solamente un bugiardo, un fanfarone che si attribuiva l’omicidio di Che Guevara e che il vero assassino del Che fu l’Indio Sánchez Morales. In Laos e nel Vietnam l’Indio commise innumerevoli uccisioni. Nel 1970 andò in Cile, dove si dedicò all’eliminazione di leader politici e operai e soprattutto all’eliminazione e alla morte del governo e del presidente Salvador Allende. Nel 1978 l’Indio fu citato a testimoniare di fronte a un Comitato del Congresso ma prima che lo potesse fare morì molto convenientemente di un “attacco cardiaco”. 

 

Non esiste una lista completa dei membri originali dell’Operazione 40: ci sono liste parziali molto soggettive e poco affidabili.

 

La vedova di Barry Seal, pilota della CIA, che lavorò con Posada Carriles e Felix Rodríguez in El Salvador, nel traffico d’armi e di droghe dei contras del Nicaragua aveva una foto che fu scattata in un nightclub in Messico il 22 gennaio del 1963 e tutti coloro che appaiono hanno lavorato nell’Operazione 40.

 

Barry Seal e Felix Rodríguez è tra i due nientemeno che Porter Goss,  Direttore dell’Agenzia Centrale d’Intelligenza dal 21 aprile 2005, nominato dal presidente George W. Bush vi apparivano. Porter Goss ha dato le dimissioni il 5 maggio 2006.

 

Bush aveva nominato come direttore della CIA uno dei fondatori dello squadrone della morte. Prima di Bush il direttore dell’agenzia centrale d’intelligenza e quello dei servizi segreti erano la stessa persona.  Bush pensò però che la nomina di Goss avrebbe incontrato delle resistenze nel Senato e quindi creò un nuovo incarico come direttore dei servizi segreti e nominò  Goss, che ha occupato quel  posto dal 24 settembre 2004  sino al 21 aprile del 2005, quando è divenuto il direttore generale dopo l’approvazione del Congresso. 

 

Nella foto apparivano anche William Seymour, che amministrava una falsa impresa chiamata "Double Chek", che si occupava di reclutare piloti per la CIA e Frank Sturgis, con una lunga storia terrorista alle spalle, che accompagnò Pedro Luis Diáz Lanz a  portare armi sulla Sierra Maestra quando erano agenti della CIA e cospirarono per assassinare il presidente Fidel Castro. Poi appare Alberto Blanco - Alberto el loco - e  Jorge Robreño (el mago).

 

La seguente relazione dei membri dell’Operazione 40 coincide quasi sicuramente in altissima percentuale all’originale.

 

- DAVID ATLEE PHILIPS,

- HOWARD HUNT,

- DAVID SANCHEZ MORALES ("EL INDIO")

- LUIS POSADA CARRILES ("EL BAMBI")

- ORLANDO BOSCH AVILA ("DR. DEATH"),

- FELIX RODRIGUEZ MENDIGUTIA ("MAX"),

- GUILLERMO NOVO SAMPOLL ("MISTER BILL")

- IGNACIO NOVO SAMPOLL,

- JOSE DIONISIO SUAREZ ESQUIVEL ("BLOODBATH", "CEPILLO"),

- JOSE BASULTO LEON ("EL CAPITAN ARAÑA"),

- JOSE MIGUEL BATTLE ("EL PADRINO"),

- PEDRO LUIS DIAZ LANZ,

- GASPAR JIMENEZ ESCOBEDO ("GASPARITO")

- RAFAEL QUINTERO IBARBIA ("CHI-CHI")

- RICARDO MORALES NAVARRETE ("EL MONO"),

- EUGENIO ROLANDO MARTINEZ ("MUSCULITO")

- ANTONIO VECIANA BLANCH

- FRANK FIORINI ("FRANK STURGIS")

- PORTER GOSS

- BARRY SEAL

- ROLANDO MASFERRER ROJAS ("EL TIGRE"),

- BERNARD BARKER,

- PEDRO REMON RODRIGUEZ,

- ANTONIO CUESTA DEL VALLE ("TONY"),

- HERMINIO DIAZ GARCIA,

- EDUARDO AROCENA PEREZ ("OMAR"),

- MANUEL ARTIME BUESA,

- JORGE MAS CANOSA,

- ALBERTO BLANCO ROMARIZ ("ALBERTO EL LOCO"),

- JORGE ROBREÑO ("EL MAGO"),

- JUAN MANUEL SALVAT ROQUE ("EL GORDO"),

- ANDRES NAZARIO SARGENT,

- VIRGILIO GONZALEZ ("VILLO"),

- JOSE JOAQUIN SANGENIS PERDOMO ("FELIX'),

- VIRGILIO PAZ ROMERO,

- ALVIN ROSS DIAZ,

- MANUEL RODRIGUEZ ORCARBERRO,

- ELADIO CEFERINO DEL VALLE ("LADO'),

- EDWIN WILSON,

- JOHN ROSSELLI ("HANDSOME JOHNNY").

 

Gli obiettivi iniziali dell’Operazione 40 fallirono perchè dopo Playa Girón il gruppo divenne un pool di assassini tra i quali la CIA sceglieva quelli che necessitava per inviarli in differenti paesi del mondo o a compiere missioni negli Stati Uniti.

 

In tutti i fatti più infami della storia recente degli Stati Uniti sono stati coinvolti tutti i cubani e i cubano-americani dell’Operazione 40: nell’assassinio di J. F. Kennedy, nel Watergate, nello scandalo Iran Contras, nel traffico di droga, nelle frodi elettorali a Miami...

 

Gli assassini dell’Operazione 40 hanno internazionalizzato il terrorismo con il genocidio in Laos,  in Vietnam, con l’ondata degli omicidi e le scomparse in tutto il continente americano del CORU e dell’Operazione Condor, l’esplosione in volo dell’aereo della Cubana nel cielo di Barbados e con un numero altissimo d’azioni di terrorismo.

 

Le stesse figure così importanti negli Stati Uniti, con la famiglia Bush che sta all’inizio dell’elenco, sono patrocinatori e protettori di questo pool.

 

Oggi tutto il mondo sta osservando come il governo degli Stati Uniti che ha usato il grido di “terrorismo” per iniziare due guerre sanguinose e per imprigionare, torturare e assassinare un numero infinito di persone arabe e  musulmane, sta cercando di trovare una soluzione al caso Posada Carriles

 

Costui è un notissimo terrorista che in due sole occasioni è stato in una prigione ed è protetto dal governo invisibile degli Stati Uniti, dalla  detta comunità dello spionaggio.

 

Posada Carriles come tutti gli altri è molto più di una vergogna per l’amministrazione Bush ed è appena stato liberato dalla Casa Bianca.