La Relatrice speciale dell'ONU ha

inviato una comunicazione agli USA
 

È preoccupata per la causa dei Cinque.

 

 

28.06.12 - www.granma.cu

 

 

Fernando González, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Gerardo HernándezGabriela Knaul, relatrice speciale della ONU sull’indipendenza dei Giudici e degli Avvocati, ha comunicato alle autorità statunitensi la sua preoccupazione a proposito del processo giudiziario contro i Cinque cubani ingiustamente condannati negli USA.

 

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González, sono reclusi negli Stati Uniti dal 1998, per cospirazione per aver commesso spionaggio, accusa che non è mai stata provata.

 

Attualmente, solo René González è libero, scarcerato nell’ottobre dell’anno scorso, anche se non può tornare a Cuba sino al 2014, quando termineranno gli altri tre anni di libertà vigilata che gli sono stati imposti come pena addizionale.

 

La lettera di Gabriela Knaul si aggiunge alla parte della relazione che la relatrice speciale ha presentato al Consiglio dei Diritti Umani della ONU, che svolge a Ginevra la sua XX sessione.

 

La Knaul ha espresso la sua inquietudine per la mancanza d’accesso alle prove disponibili e ai documenti archiviati, da parte dei cubani e per il fatto che i ricorsi di “habeas corpus” presentati dalle difese siano stati considerati dalla stessa giudice che aveva precedentemente avuto la responsabilità dei casi.

 

La Relatrice speciale della ONU richiama l’attenzione sulle implicazioni che questo può avere sul risultato imparziale di un processo.

 

Gerardo Hernández ha ricevuto la condanna più dura con due ergastoli e 15 anni, dopo un processo irregolare che secondo diverse istanze internazionali e organizzazioni non governative, non ha assolutamente riunito le garanzie di base.

 

“Sono stata informata che a Gerardo Hernández, il cui processo di habeas corpus è in marcia, è stato negato l’accesso ai documenti relazionati al suo caso”, ha detto la Knaul.

 

Le denunce del Governo cubano e delle famiglie avevano fatto sì che il Gruppo di Lavoro della ONU sulle Detenzioni Arbitrarie incitasse Washington nel 2005 a dare una soluzione al caso dei Cinque.

 

Con questa richiesta si sono schierati anche l’ex presidente degli Stati Uniti, James Carter e 10 premi Nobel della Pace.

 

La relazione speciale sull’indipendenza dei giudici e degli avvocati è stata indirizzata a Washington nel 2005 e nel 2008, per ottenere informazioni, e l’amministrazione statunitense ha risposto nel 2009 affermando che “era stato consegnato alla difesa tutto il materiale disponibile”.

 

La Knaul ha ricordato che il Diritto Internazionale consacra il diritto dell’accusato e dei suoi avvocati d’avere accesso a tutte le informazioni rilevanti sul caso, come stabilisce l’accordo internazionale sui diritti civili e politici.

 

Nel dibattito del tema nel XX periodo di sessioni del Consiglio dei Diritti Umani, a Ginevra, Pablo Berti, delegato di Cuba, ha segnalato l’importanza della solidarietà mondiale per ottenere una soluzione umana, immediata e definitiva al caso dei Cinque, che offrono al mondo un esempio d’invincibile resistenza.