I Talibani di Bush sono molto

 

preoccupati per Cuba

 

 

 

Patricio Montesinos *- 28 dic. 2004

 

 

I portavoce del presidente Bush sono molto inquieti per Cuba ed è logico che lo siano perché i funzionari della Casa Bianca sono incapaci di comprendere che nazioni come l’isola dei Caraibi, il Venezuela o la Cina firmino importanti accordi bilaterali di collaborazione che beneficiano i rispettivi popoli in solidarietà e amicizia.

 

Inoltre ha senso che i Talibani di Bush si sentano molto nervosi con Cuba, poiché la sua popolazione attiva ha partecipato in massa a un esercizio militare generale chiamato Bastión 2004, concepito come una guerra di tutto il popolo... e questo è un chiaro messaggio per Washington, perché suggerisce di non pianificare eventuali nuove avventure militari, perché eviti un’aggressione contro la piccola Isola delle Antille.

 

Gli stessi funzionari hanno detto pubblicamente che sono molto preoccupati per via delle relazioni tra Venezuela e Cuba, sempre più strette, soprattutto dopo la visita ufficiale di Chávez all’Avana.

 

È davvero inquietante per il regime di Bush il fatto che Chávez e Fidel Castro abbiano lanciato l’Alleanza Bolivariana per le Americhe, ALBA, che è contraria all’Area di Libero Commercio delle Americhe, ALCA, che beneficia solo gli Stati Uniti  a detrimento del commercio e delle economie dei paesi latino americani, stando al parere degli esperti politici regionali.

 

I portavoce dell’amministrazione nordamericana hanno manifestato la loro preoccupazione perché paesi membri della Unione Europea, UE, stanno cercando di far sì che il Gruppo dei 25 del detto Vecchio Continente assuma definitivamente una condotta indipendente da Washington nelle relazioni con Cuba.

 

Per i rappresentanti della Casa Bianca deve essere un gran problema doloroso il fatto che Cuba abbia ottenuto anche quest’anno una crescita economica del 3% come è stato annunciato nel bilancio del 2004 elaborato da CEPAL, l’organismo specializzato della ONU e la cifra è al disotto degli indici crescenti della qualità di vita dell’eroico popolo cubano.

 

La crescita economica di Cuba avviene proprio nello stesso anno in cui Bush e i suoi più vicini Talibani hanno reso più dure le misure e il blocco imposto dai successivi governi nordamericani a questa nazione  da più di 45 anni per cercare di distruggere la Rivoluzione e il suo leader Fidel Castro.

 

Le preoccupazioni di Washington sono le stesse dei noti terroristi  super reazionari di origine cubana che risiedono in territorio nordamericano, mercenari al servizio degli Stati Uniti, battezzati “oppositori” e altri che da vari luoghi come l’Europa, che non sanno fare  nulla più che essere servi dell’attuale decadente super potenza...

 

Ma senza dubbio per tutti loro Cuba sarà  per moltissimo tempo ancora un terribile e doloroso mal di testa!

 

 * Giornalista spagnolo