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Parole di Ricardo Alarcón
Nella cerimonia di consegna della Decorazione “Assemblea Nazionale della Repubblica dell’Ecuador, Generale Eloy Alfaro Delgado” a Fidel Castro Ruz

 

27 maggio 2010 - www.granma.cu

 

Compagno José Ramón Machado Ventura

 

Primo Vicepresidente del Consiglio di Stato.

 

Onorevole Sr. Fernando Cordero Cueva

 

Presidente dell’Assemblea Nazionale della Repubblica dell’Ecuador

 

Distinti membri della delegazione dell’Ecuador:

 

Voi avete deciso di consegnare al Compagno Fidel Castro, Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana, la decorazione “Assemblea Nazionale della Repubblica dell’Ecuador, Generale Eloy Alfaro”, il più alto riconoscimento che concede il Potere Legislativo ecuadoriano.

 

Questa decisione è espressione inequivocabile dell’amicizia e della solidarietà tra l’Ecuador e Cuba.

 

Questa decorazione porta il nome del Generale Eloy Alfaro Delgado, la cui vita di lotta per la sua nazione, lo ha reso meritevole del rispetto, l’ammirazione e l’omaggio perpetuo di tutti i suoi concittadini, dei popoli dell’America Latina e di tutti coloro che nel mondo hanno conosciuto il suo patriottismo, il suo coraggio in combattimento e la sua dedizione alla Patria e all’umanità.

 

Perché Alfaro ha saputo coniugare il suo amore per il popolo ecuadoriano e le sue ansie di giustizia, con uno spirito esemplare e internazionalista, espresso soprattutto con la sua fraterna solidarietà con Cuba.

 

Eloy Alfaro ebbe relazioni di amicizia con i fratelli Maceo, Máximo Gómez, Flor Crombet, Francisco Carrillo ed Eusebio Hernández, conosciuti a Panamá alla fine del decennio dei ’70, quando si conclusero le azioni di guerra nelle campagne cubane, con la sconfitta del Zanjón, che obbligò i principali capi Mambí a peregrinare per terre americane in cerca di appoggio per riprendere la lotta.

 

Inoltre coltivò una profonda amicizia con José Martí, che incontrò la prima volta a New York e con cui mantenne frequenti comunicazioni.

 

Quella fu la base dell’impegno di Alfaro, con gli sforzi per l’ indipendenza di Cuba, assieme al suo desiderio di rifondare l’Ecuador. E fu fedele a tutto questo nei due periodi consecutivi come presidente dell’Ecuador, quando aiutò in forma efficace il movimento rivoluzionario di Cuba e dell’America Latina.

 

Parlando della storia dei nostri paesi è opportuno menzionare  un fatto rilevante che ha influito su questo grande ecuadoriano   nella sua speciale inclinazione verso la nostra Patria.

 

Si tratta della storia di un giovane ecuadoriano-cubano,a cui Antonio José de Sucre rese omaggio.

 

Abdón Calderón de Garaycoa,figlio di un emigrante cubano e di una ecuadoriana, si unì a 17 anni alle truppe del grande Maresciallo di Ayacucho, scalò il Pichincha con lo stendardo dell’emancipazione nelle mani e quando sentì la mitraglia nemica gridò ai suoi compagni di avanzare con lui, per conquistare l’alta montagna, una piazzaforte dei colonialisti, che finalmente fu conquistata e segnò l’indipendenza dell’Ecuador.

 

STIMATI AMICI:

 

Ci uniscono il sangue ed i sacrifici resi eterni nella battaglia di Pichincha, del 24 maggio del 1824, 188 anni fa. Questa amicizia e solidarietà tra i popoli ed i governi di Cuba e dell’Ecuador sono profonde e solidi più che mai, adesso che la Rivoluzione Cittadina, condotta dal Presidente Rafael Correa, fa rivivere lo spirito alfarista, e Nuestra America vive un’epoca nuova, che sarà quella della vera indipendenza, nella quale i nostri popoli conquisteranno tutta la giustizia.

 

Si concede questa decorazione “in attenzione alla dignità ed ai meriti eccezionali” di Fidel Castro. Sono molte le ragioni per cui Fidel la merita.

 

Tra tutte segnalo la dedizione totale alla causa del suo popolo, che ha saputo riscattare dall’abisso, per condurlo per mezzo secolo di resistenza. Certamente i rischi e le difficoltà sono state enormi,e lui ed il suo popolo hanno dovuto misurarsi con l’odio dei poderosi e l’avversione dei mediocri.

 

Fidel ed il suo popolo sappiamo il valore della dichiarazione martiana: Chi si alza oggi con Cuba si alza per tutti i tempi”.

 

Per questo apprezziamo profondamente il gesto solidale che voi ci portate dal fraterno e carissimo Ecuador.

 

Stimato Presidente Cordero, cari fratelli e sorelle, interpreto il vostro sentimento e la volontà del Comandante in Capo, Fidel Castro, esprimendo i ringraziamenti più sinceri e l’impegno, per sempre,con il popolo dell’Ecuador.

 

Viva l’amicizia eterna tra Cuba e l’Ecuador!

 

Hasta la Victoria Siempre!