La Reverenda Joan Brown Campbell si

unisce alla Campagna per i Cinque

 

 

5.09.12 - www.granma.cu

 

 

La Reverenda Joan Brown Campbell si è unita alla campagna internazionale “Cinque per i Cinque”, attiva il quinto giorno di ogni mese, in particolare in occasione dei 14 anni, il prossimo 12 settembre, trascorsi dall’arresto degli antiterroristi.

 

In una lettera inviata a Barack Obama, presidente degli USA, la direttrice di Religione della storica istituzione di Chautauqua ha chiesto, come gesto umanitario, l’autorizzazione per i Cinque a fare ritorno alle loro case insieme ai propri cari.

 

La lettera, alla quale ha avuto accesso la AIN, è stata resa nota dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, e raccoglie le espressioni di solidarietà della ex segretaria generale del Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli USA, che svolse un ruolo fondamentale nella lotta per il ritorno in patria del bambino Elián González.

 

“Sono giunti in questo paese per avvisare e proteggere il popolo cubano ed il popolo nordamericano su azioni criminali che sono costate la vita a migliaia di cubani e stranieri come Fabio Di Celmo, un giovane italiano morto nel 1997 a causa di un attentato con una bomba in un hotel de L’Avana”, ha indicato Brown Campbell nel suo messaggio.

 

La Reverenda ha ricordato una dichiarazione congiunta del dicembre 2011, nella quale il Consiglio delle Chiese degli Stati Uniti e Cuba si impegnarono a lavorare per normalizzare le relazioni tra le due nazioni, e che indica che per ottenere questo risultato bisogna risolvere delle questioni importanti di carattere umanitario.

 

Il maggiore ostacolo individuato fu il blocco imposto a Cuba dagli USA, condannato dalla comunità internazionale di fronte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in 20 occasioni consecutive.

 

Un ulteriore ostacolo menzionato nella dichiarazione fu il caso dei Cinque, condannati in un processo pieno di irregolarità e con pene dichiarate ingiuste da numerose organizzazioni dei diritti umani, personalità ed organismi internazionali.

 

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González hanno sacrificato le loro vite per monitorare gruppi terroristi con base a Miami e non sono mai stati una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, assicura il messaggio.

 

A 14 anni dalla detenzione di questi difensori della pace nessun terrorista è stato ancora condannato, ha ribadito la Reverenda, ed ha ricordato la condanna addizionale imposta a René, il quale ha già scontato la sua pena ma non è potuto tornare in patria.

 

Brown Campbell ritiene che esistano delle similitudini tra questo caso e quello di Elián González.

 

“Elián era un bambino separato dalla sua famiglia, i Cinque Cubani hanno passato gli ultimi 14 anni senza poter vede crescere i propri figli e senza poter offrire loro il calore di padre... Come accadde nel caso di Elián González, i Cinque Cubani sono al centro delle relazioni tra USA e Cuba”.

 

“Presidente Obama, il popolo degli Stati Uniti e di Cuba desidera vivere in pace, armonia e fraternità. Non esiste alcuna ragione che giustifichi il protrarsi di una politica inumana verso l’Isola. Liberare i Cinque Cubani, indubbiamente, aiuterà a ristabilire delle relazioni tra i due paesi”, ha concluso.