IL BLOCCO CONTRO CUBA
 

Strumento per violare lo spirito e

 

la lettera delle leggi statunitensi
 

 La recente decisione del governo del presidente George W. Bush che permette di sottrarre a Cuba e Francia il mercato nordamericano della famosa marca di rum Havana Club in nome del blocco (erroneamente chiamato embargo), ha coinciso con le accuse all’ex ministro del Commercio di Bush di aver accettato illegalmente fondi di Bacardí per comprare influenze

 

 

 

1 novembre 2006 - G.Molina, www.granma.cu

 

 

 

La ditta produttrice di alcolici Bacardí è stata accusata per la seconda volta quest’anno di usare fondi aziendali per influire sui politici statunitensi.

 

Citizens for Responsibility and Ethics di Washington (CREW), un gruppo nordamericano di vigilanza contro la corruzione politica, ha reso noto in un comunicato di aver accusato di fronte alla Commissione Federale delle Elezioni (FEC) il senatore Bill Nelson e l’ex ministro di Bush nonché attuale senatore, il cubano-americano Mel Martínez, di aver accettato illegalmente fondi per più di sessantamila dollari ciascuno dalla ditta di alcolici e rum Bacardí, per sviluppare le loro campagne politiche nel Senato.

 

CREW sostiene che Bacardí ha violato la Legge Federale sulla Campagna Elettorale ed i regolamenti della FEC, chiedendo contributi ad una lista di distributori dell’impresa per le dette campagne. Avrebbe anche usato fondi aziendali per sovvenzionare il servizio cibi e bevande di eventi con le stesse finalità nel quartier generale della ditta, l’11 maggio 2004 per Martínez ed il 30 settembre 2005 per Nelson.

 

Nella denuncia si sostiene che Bacardí ha violato le dette leggi e regolamenti, utilizzando la stessa lista di clienti per chiedere contributi a favore di Nelson e Martínez.

 

Identifica nello stesso tempo dieci dipendenti di Hunton & Williams e del MWW Group, affiliati a Bacardí, che versarono contributi ad entrambi in risposta alle richieste.

 

Uno degli aspetti più gravi dell’acquisto di influenze effettuato da Bacardí è quello delle motivazioni, circostanza aggravante dei crimini di qualsiasi natura.

 

 

LE DITTE DEGLI USA VENGONO ADESSO DOPPIAMENTE DANNEGGIATE DALL’"EMBARGO"

 

 

La recente decisione dell’Amministrazione di George W. Bush, che permette alla ditta Bacardí di impossessarsi negli Stati Uniti della famosa marca di rum Havana Club con il pretesto delle leggi del Blocco, ha coinciso con queste accuse all’ex ministro Martínez.

 

Bacardí, quando in agosto è stata denunciata la contribuzione (in risposta all’appello della ditta) alla campagna di Martínez per il Senato, ha ammesso alla FEC di aver violato la legge utilizzando i fondi aziendali per pagare i costi delle elezioni. Per questo le è stata inflitta una multa di 750 dollari "per non aver informato nei tempi stabiliti sui contributi alla campagna".

 

CREW ha segnalato che il senatore Martínez ha violato le leggi elettorali per non aver indicato i dirigenti della Bacardí, tra i quali Eduardo Sardiña (principale dirigente della Bacardí USA) e Frederick Wilson (Consigliere Generale di Bacardí USA), come contribuenti con cinquemila dollari alla campagna del senatore. Ha inoltre chiesto alla FEC che effettui un’indagine e un’ispezione sulla campagna di Martínez per il Senato durante il ciclo 2003-2004.

 

Melanie Sloan, direttrice esecutiva del CREW, ha segnalato che la situazione costituisce "un altro archetipo di come interessi particolari utilizzino denaro aziendale per comprare influenza a Washington".

 

Ha aggiunto di aver recentemente multato come FEC Freddy Mac per aver utilizzato i suoi fondi aziendali e concesso facilitazioni per finanziare candidati federali. "In base alle prove di apparente complicità tra Martínez e Bacardí nell’occultare il ruolo della ditta nella raccolta di questi fondi l’ammontare della multa dovrebbe salire a più di 100.000 dollari. Crediamo fermamente che sia necessaria un’indagine e un’ispezione della Commissione", ha dichiarato Sloan.

 

La denuncia è stata formulata 24 ore prima che il quotidiano Wall Street Journal, l’8 agosto, rendesse noto che la Bacardí stava per rilanciare il marchio del rum Havana Club sul mercato statunitense.

 

Il Dipartimento del Tesoro USA ha sgombrato la strada alla Bacardí rifiutando di concedere la licenza necessaria a rinnovare la proprietà del marchio nel registro delle Marche e Patenti degli USA all’impresa franco-cubana Havana Club International. Quest’impresa mista formata con la ditta Pernod Ricard e Cuba Ron, distribuisce il marchio in tutto il mondo tranne che negli Stati Uniti dove, nonostante che ne abbia il diritto fin dal 1974, la sua vendita è proibita dalle leggi del blocco contro l’Isola, che lì viene chiamato embargo.

 

Un tribunale nordamericano concesse questo diritto a Bacardí nel 1999. Ma l’impresa cubano-francese lo ha riacquistato con un ricorso presentato ad un’altra istanza federale superiore. Ma la decisione dell’Amministrazione Bush dell’agosto scorso, di proibire ad Havana Club International di pagare per il rinnovo della licenza, ha aperto l’illegale strada percorsa da Bacardí, passando al di sopra del Tribunale, nonché della lettera e spirito delle leggi che proteggono la proprietà dei marchi sui mercati internazionali.

 

Il senatore Martínez, assieme ai congressisti Iliana Ros Lehtinen e Mario Díaz-Balart (anche loro cubano-americani), si sono caratterizzati per rappresentare gli interessi di Bacardí di fronte al governo ed al Congresso, a dispetto delle migliaia di ditte USA che adesso non potranno più reclamare i diritti del marchio.

 

Li hanno rappresentati in tal modo che la cosiddetta Legge Helms-Burton – finanziata da Bacardí e gestita nel 1996 dal detto gruppo –, che conferisce al Congresso USA il diritto di decidere quali sono i requisiti che un futuro governo di Cuba dovrà avere per essere considerato democraticamente eletto, è ampiamente conosciuta nei circoli commerciali e politici come Legge Bacardí.

 

La detta legge, figlia putativa del blocco contro Cuba, è una clamorosa dimostrazione di come il detto embargo venga usato per violare lo spirito e la lettera della Legge USA pregiudicando le altre compagnie statunitensi, alle quali viene impedito con questo pretesto di commerciare con Cuba. E per corrompere i suoi funzionari e legislatori.