Chávez conferma che gli USA

sono la principale minaccia


15 gennaio 2006 (PL)

 



Il presidente Hugo Chávez ha definito gli Stati Uniti come la principale minaccia per il Venezuela.

Il Capo di Stato ha scartato l'ipotesi di una guerra con nazioni vicine come la Guyana con la quale lo stato venezuelano mantiene un contenzioso per un territorio che fu espropriato dalla corona britannica.

"Non litighiamo con la Colombia perché in questi anni si è dimostrato che qualunque problema con una chiamata telefonica, una discussione ed un abbraccio si risolve, è impossibile una guerra contro noi stessi".

Chávez ha formulato queste riflessioni durante l'atto d'inaugurazione del I Corso di Comando dello Stato Maggiore Unito e all'apertura dell'Anno Accademico del sistema di Educazione Militare effettuato nel teatro della capitale Teresa Carreño.

Il dignitario ha affermato che l'unica guerra possibile é quella che sarebbe obbligato ad effettuare il suo popolo contro un'invasione armata statunitense.

Chávez ha assicurato che farà tutto il possibile per evitare questo confronto, nella cornice dei principi di sovranità e del mandato  concesso alla sua persona dal popolo venezuelano.

"Se fanno la pazzia di venire qui sono sicuro che saranno sconfitti ed andranno via con la coda tra le gambe dalla terra venezuelana".

Ha denunciato la guerra sporca e mediatica che si sviluppa contro il Venezuela dagli Stati Uniti e l'ha esemplificata con il rifiuto di consegnare ricambi e armamenti militari con componenti nordamericani.

Ha affermato che il suo paese è disposto a modernizzare la flotta aerea da combattimento nell'intento di avere una forza armata capace e ha ricordato che presto arriveranno elicotteri e fucili russi.

Il mandatario ha accusato Washington del tentativo di neutralizzare il potere militare venezuelano e per questo motivo, enfatizzò, il Venezuela non riposerà fino a che fortificherà le quattro componenti della Forza Armata Nazionale (FAN) e la riserva.

A giudizio dello Statista la migliore forma per evitare una guerra è prepararla e ha richiamato gli educandi a formarsi nello studio degli aborigeni che formarono un esercito di resistenza contro il colonialismo spagnolo.

"Bisogna prepararsi dall'anima della nostra storia, dei nostri martiri, del nostro popolo: c'imposero una dottrina straniera e dobbiamo sbarazzarcene".

Ha definito l'integrazione del popolo nei lavori della difesa un rinvigorimento della struttura armata e ha osservato che la morale é la principale forza per pulire a fondo vecchi vizi del paese e dell'istituzione militare.

"Abbiamo bisogno di ufficiali brillanti, preparati, qualificati con forza morale e prestigio istituzionale cittadino, vi invito ad incrementare gli sforzi in tutte queste direzioni".

Alla cerimonia erano presenti alte cariche dell’esecutivo e della FAN, come rappresentanti castrensi della Bolivia, Guatemala e Repubblica Dominicana.