Venezuela: embargo armi Usa;

 

ministro: cinica escalation  
 

 

| Caracas 16 maggio 2006 |


  Il ministro degli esteri venezuelano Ali Rodriguez ha definito "una escalation di cinismo" la decisione degli Usa di porre l'embargo sulla

 

Chavez:  Bush assassino e criminale. L'Iraq é il Vietnam del 21° secolo



George W. Bush é ''un assassino ed il peggior criminale dell'umanità'' e l'Iraq é ''il Vietnam del 21mo secolo''. Torna al suo repertorio più classico il presidente venezuelano Hugo Chavez per descrivere l'inquilino della Casa Bianca e le politiche della sua amministrazione. Ospite a Londra del sindaco Ken Livingstone, il leader di Caracas, che non ha incontrato il premier Tony Blair, ha ribadito le accuse di  ''genocidio'' già formulate durante la sua visita a Roma, dove aveva  provocatoriamente invocato 'il deferimento di Bush davanti ad un  tribunale'.
     Accuse raccolte dal primo cittadino della capitale britannica, chiamato dai suoi sostenitori 'Ken il rosso' per le sue posizioni  spesso radicali. ''Qualche volta ho punti di vista su George Bush - ha dichiarato Livingstone - non troppo dissimili dai suoi''. Al pranzo offerto dal sindaco, Chavez ha avuto occasione di incontrare diversi  esponenti della sinistra britannica e del mondo sindacale. Tra gli invitati, oppositori dell'invasione in Iraq al fianco degli Stati Uniti come il commediografo Harold Pinter e l'ex moglie di Mick Jagger, Bianca, nota attivista per i diritti umani.
(Adnkronos)

 

 

vendita di armi e materiale bellico statunitensi


Chavez su sanzioni, "Sopruso dell'impero''
 

Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha reagito molto duramente all'annuncio del Dipartimento di Stato americano, secondo cui l'amministrazione di George W. Bush ha deciso di vietare totalmente la vendita di armi e di tecnologia militare a Caracas come sanzione per la presunta mancanza di collaborazione nella lotta al terrorismo. A margine della sua visita in Gran Bretagna, da dove si trasferirà in Libia, Chavez ha sottolineato come tale ritorsione costituisca la "conferma" dei "soprusi" perpetrati "dall'impero nei confronti di Paesi piccoli e deboli come il nostro". A sua volta la vice ministro degli Esteri venezuelana Maripili Hernandez ha liquidato la decisione di Washington quale "assolutamente irrilevante sotto il profilo diplomatico", per poi aggiungere: "Non la prendiamo in considerazione". Gli Usa si sono detti preoccupati per le relazioni amichevoli che il controverso leader di Caracas intrattiene con Paesi ostili tipo l'Iran e Cuba, e hanno inoltre denunciato l'omessa reazione contro i guerriglieri colombiani, che si servono del territorio dello Stato confinante come base per lanciare attacchi contro il loro Paese.
(repubblica.it)

 

 al Venezuela, anche da Paesi terzi, perché Caracas non collabora nella lotta contro il terrorismo.

"E' cinismo, poiché avviene in un momento in cui Washington protegge in tutti i modi il più noto terrorista dell'emisfero occidentale, il cubano-venezuelano Luis Posada Carriles", ha precisato il ministro in riferimento al fatto che la giustizia locale ne ha chiesto l'estradizione agli Usa, poiché lo ritiene colpevole dell'attentato contro un aereo cubano nel 1976, in cui trovarono la morte 73 persone.

Rodriguez, in un'intervista al canale tv statale Vtv, ha anche sostenuto che la misura Usa "é un passo in più per intensificare le pressioni sul Venezuela e rendere più complicate le già complicate relazioni tra i due Paesi".

Il ministro ha anche ricordato che, in precedenza, Washington si è rifiutato di fornire a Caracas ricambi per i suoi F-16 e che ha esercitato "aperte e sfacciate pressioni" su Spagna e Brasile perché non vendessero aerei con componenti Usa al Venezuela.

(swissinfo)