L’Ambasciatore del Venezuela negli USA, Bernardo Alvarez


"Chiediamo spiegazioni al

 governo nordamericano"


16 gennaio 2006 (PL)

 


Il Venezuela ha chiesto spiegazioni al governo degli Stati Uniti per il

 

CHAVEZ HA DENUNCIATO UN PIANO DI DESTABILIZZAZIONE CONTRO IL VENEZUELA

"Gli attacchi di un Cardinale al Governo del Venezuela fanno parte di un piano che è cominciato con il proposito di destabilizzare il Venezuela" ha denunciato il presidente Chávez.

"Sono sicuro che l’attuazione del Cardinale Rosalío Castillo fa parte di un piano e voglio avvisare il paese: continuano a provocare!" ha detto il capo dello stato nel suo programma domenicale abituale "Aló presidente!"

Chávez nella sua relazione della scorsa settimana ha denunciato una parte del piano di destabilizzazione dovuto alle pressioni degli USA per impedire l’acquisto di aerei in Brasile e in Spagna ed ha precisato che ha le prove di azioni cospirative di vari sacerdoti.

Egli ha anche puntualizzato che un gruppo di religiosi è andato a portare alle frontiere denaro per sostenere i para militari e ha rivelato che i nomi sono stati già consegnati alla chiesa cattolica nazionale.

Il presidente venezuelano ha chiesto alla gerarchia cattolica del paese di prendere distanza dalle posizioni del Cardinale Castillo che in una predica ha incitato contro il governo di Chávez che ha definito "Dispotico".

Chávez ha detto che dubita dell’ingenuità di alcuni vescovi che dicono di essere molto sorpresi per le dichiarazioni del Cardinale ed ha precisato che non lo stupiscono le dichiarazioni del Cardinale Castillo che precedentemente aveva invitato a uccidere il Presidente e a far cadere il suo governo.

Le parole di Castillo, dette in una messa in onore della Divina Pastora a Barquisimeto, nello Stato Lara, potrebbero provocare situazioni penose.

Sono state proiettate immagini delle reazioni della popolazione che ha cominciato a fischiare e a chiedere al Cardinale di dedicarsi alla messa, mentre molti partecipanti e anche molti religiosi hanno abbandonato la chiesa.

Chávez ha definito la reazione come un’espressione di un popolo libero che non accetta di essere manipolato neanche da un cardinale, con tutti i suoi simboli.

"Voglio chiedere alla gerarchia della chiesa cattolica che non si ricominci a percorrere la strada dei tentativi per incendiare il paese! Non ci si deve sbagliare con il popolo, perchè adesso non sta più zitto davanti a un Cardinale!"

 

divieto alla vendita di aerei spagnoli con tecnologia nordamericana e sulla restrizione dell’esportazione di pezzi di ricambio per gli aerei della Forza Aerea Nazionale venezuelana.

La richiesta è stata fatta dall’ambasciatore venezuelano a Washington Bernardo Álvarez che ha spiegato che la spiegazione è stata chiesta dopo che negli ultimi mesi gli USA hanno bloccato i permessi citati.

 

In un contatto telefonico con la televisione venezuelana il diplomatico ha segnalato che ha fatto sapere al governo statunitense che queste misure si basano su una presunta mancanza di garanzie del Venezuela nel tema della tratta delle persone.

 

Questo trasforma le misure in una decisone di natura politica che noi respingiamo e che non corrisponde a nessuna situazione reale di traffico di persone.

 

Il presidente Chávez ha denunciato che la proibizione degli Stati Uniti fatta alla Spagna e al Brasile di vendere aerei al Venezuela è l’inizio di una nuova offensiva contro la Patria di Bolívar.

 

In un intervento nel Parlamento, Chávez ha definito la decisione degli USA "una prova dell’orribile imperialismo che vogliono imporre al mondo" ed ha considerato la manovra come un nuovo attacco contro il Venezuela.

 

Egli ha definito degna la risposta della Spagna, il cui governo ha deciso di vendere gli arerei comunque, con la sostituzione delle tecnologie nordamericane con altre provenienti da un paese differente.

 

Chávez ha ricordato che si tratta di aerei da trasporto che vengono usati per azioni umanitarie in territorio nazionale e nei paesi vicini come Giamaica, Granata, Colombia e Cuba.

 

Inoltre esistono i problemi provocati dall’amministrazione di Bush per il veto fatto al Brasile di vendere aerei d’addestramento e pezzi di ricambio della ditta brasiliana Embraer, per rendere più moderna la flotta.

 

Chávez ha commentato che forse gli acquisti si faranno in Russia o in Cina, paesi che hanno buoni aerei poiché le priorità del paese sono lo sviluppo sociale ed economico ed è necessario contare su una difesa adeguata in un paese che si trova nel mirino dell’impero più poderoso della terra.