Cresce la tensione fra

 

USA e Venezuela

 

Caracas 6 febbraio 2006 Corrispondenza di Alessandro Bombassei.


Tre giorni fa il governo venezuelano ha espulso l'aggregato navale dell'ambasciata statunitense di Caracas, Jhon Correa, per spionaggio. Ufficialmente gli è stato solo dato lo status di "persona non grata".

L'aggregato militare era finito nel mirino della giustizia venezuelana per spionaggio. 28 ufficiali dell'esercito venezuelani erano stati arrestati nei giorni passati per alto tradimento, per avere fornito informazioni segrete riguardanti la sicurezza nazionale del loro paese a Jhon Correa.

Come risposta il governo di Bush ha dato 72 ore per lasciare il territorio degli USA alla capo gabinetto dell'ambasciata del Venezuela presso la Casa Bianca, Jenny Figueredo Frias.

Aumenta così la tensione fra i due paesi. Tensione alimentata anche da uno scambio di accuse forti da una parte come dall'altra. Donald Rumsfeld ha infatti detto che Chavez poteva essere assimilato ad Hitler in quanto è salito al potere per via elettorale, ma una volta al suo posto ha rinforzato il suo potere. La risposta a questa affermazione fatta da un personaggino del calibro di Rumsfeld, legato alle principali società produttrici di armi del mondo, è arrivata dal vicepresidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela Josè Vicente Rangel che ha definito il governo di Bush un ammasso di delinquenti come Cheney, Rumsfeld, Negroponte, che hanno commesso crimini contro l'umanità per avere invaso e bombardato paesi e popolazioni inermi. Rangel ha poi detto che il governo degli USA stava continuando a fare di tutto per aggredire al Venezuela.

Intanto ieri Chavez era a Cuba per ricevere il premio dell' Unesco José Marti dalle mani del presidente Castro. Inoltre hanno firmato un accordo bilaterale per la creazione del Fondo Culturale dell' ALBA. Fidel Castro ha approfittato dell'occasione per attaccare il governo USA per la costante aggressione al Venezuela.

A livello interno del Venezuela, il governo bolivariano ha aumentato di
15% lo stipendio degli impiegati pubblici ed ha abolito la tassa bancaria sulle transazioni e sul ritiro di soldi.

Il Ministro venezuelano dell'Energia e presidente di PDVSA, Rafael Ramirez, ha attaccato duramente la società spagnola di idrocarburi Repsol-YPF definendola come "colonialista" per avere tentato di far passare di fronte al regolatore del mercato statunitense, le riserve di petrolio di gas e petrolio di Venezuela e Bolivia come proprie. Ramirez ha detto "è inaccettabile che le imprese provino a  fare passare come proprie riserve che sono dello Stato Venezuelano. Ramirez ha anche attaccato BP, Total-Fina e Chevron minacciandole di ridurre il tasso che loro avevano annunciato di loro proprietà di fronte alla SEC. Ha detto inoltre "non siamo contro il capitale straniero , anzi, ma queste imprese devono conformarsi con la nuova legislazione, e le riserve sono dello Stato Venezuelano."

Intanto il 4 Febbraio è stato il 14 anniversario del colpo di stato fallito di Chavez del 1992.

C'è stato un corteo dell'opposizione che peró non è stato massiccio come speravano. Poche migliaia di partecipanti, mentre c'è stato un corteo e una megaconcentrazione degli chavisti, che si è conclusa nell'avenida Bolivar con il discorso di Chavez. Tutto bene. Niente scontri. Solo una bordata di fischi e urla "traditore" quando Chavez ha presentato fra quelli presenti sul palco l'ex governatore dello Stato Zulia Arias Cardenas. Quest'ultimo infatti era passato all'opposizione l'anno prima del golpe.

Al momento mi trovo a Machiques, alla frontiera con la Colombia dove abbiamo fatto interviste nuove agli operai della Parmalat. Il prossimo 10 febbraio verrà una delegazione di parlamentari venezuelani ad incontrarsi con i lavoratori.  

I lavoratori stanno domandando al governo di Chavez di espropriare la proprietà della Parmalat, per potere praticare la cogestione (Stato e operai). Gli operai hanno detto però che se non dovesse arrivare una risposta soddisfacente, sono pronti ad occupare ed autogestire la fabbrica di Machiques.