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La CTC invita a  celebrare un 1 Maggio

 

in appoggio al VI Congresso del Partito

 

Realizzato l’87º Plenum del Consiglio Nazionale della Centrale dei Lavoratori di Cuba con la presenza di José Ramón Machado Ventura, primo vicepresidente dei  Consigli di Stato e dei Ministri

 

14 febbraio 2011 - José Alejandro Rodríguez www.granma.cu

 

L’87º Plenum del Consiglio Nazionale della Centrale dei Lavoratori di Cuba chiama i lavoratori e il popolo senza distinzioni di settori e di generazioni a celebrare il Primo maggio di quest’anno ratificando gli accorsi che emanino dal VI Congresso del Partito Comunista.

 

A mezzo secolo dalla proclamazione del carattere socialista della Rivoluzione, della vittoria di Playa Girón e del riconoscimento di Cuba quale  paese libero dall’analfabetismo, e “sostenendo le  trasformazioni necessarie sia nell’economia che ne sociale che risulteranno decisive per il perfezionamento e l’attualizzazione del nostro modello”, la CTC ha esortato a dimostrare al mondo che i lavoratori cubani, quale colonna vertebrale della nostra società, avanzeranno inesorabilmente sino a superare  la congiuntura economica, sicuri idi percorrere l’unico cammino possibile corretto e giusto.

 

 

Presieduto da José Ramón Machado Ventura, membro del Burò  Politico e primo vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, il Plenum ha valutato con profonde riflessioni, la partecipazione del movimento sindacale nel compimento del Piano dell’ Economia e Bilancio del 2010 e nel processo d’approvazione del Piano 2011.

 

Inoltre ha fatto un’analisi del processo di riordino lavorativo e di disponibilità nel suo primo mese e del protagonismo che deve disimpegnare il movimento sindacale per far sì che lo stesso transiti sempre nella via della trasparenza, della giustizia e del rispetto della legge, senza margini per l’improvvisazione e il volontarismo.

 

Negli interventi di Machado Ventura, di Salvador Valdés, segretario generale della CTC, e nei criteri dei  sindacalisti, è stata ponderata l’importanza per il Piano del 2011 di prendere lezioni  dalle riserve inesplorate  nel 2010, seguendo le assemblee dei lavoratori, che non possono restare nella formalità e nell’improvvisazione.

 

Valdés ha segnalato che le grandi sfide economiche del paese chiamano il movimento sindacale a cambiare i suoi metodi e il suo stile, per esercitare una sana contropartita di fronte alle violazioni e alle trasgressioni che potranno apparire nell’implementazione dei cambi. E che in qualche modo si coincida con il criterio di Arturo Rodríguez, segretario generale del Sindacato Metallurgico: “Il Sindacato deve svolgere una lotta costante contro l’auto-compiacenza”.

 

Machado Ventura, riferendosi al riordino, ha spiegato che è un processo unico al mondo che vuole elevare i coefficienti economici a favore del benessere della popolazione, ed ha fatto riferimento alla necessità d’approfondire i lavori di preparazione e specializzazione dei dirigenti sindacali, soprattutto a livello di base.

 

Parlando dei risultati parziali di questo processo negli organismi pionieri, in questa prima tappa  (MINAZ, MINAGRI, MINTUR, MINSAP e MINAL), così come in alcune province, è stato evidenziato che anche con una preparazione precedente a questi cambi, restano problemi che devono essere risolti.

 

Non tutti i quadri amministrativi e sindacali hanno nelle loro mani questa specie di ABC per il processo, che è la Circolare N, 1 del 1 del ministro d’Economia e Pianificazione, che specifica ogni passo da fare. Inoltre sono stati definiti insufficienti i Comitato degli Esperti in alcuni casi, ed in altri ci sono state difficoltà nella rielaborazione degli organici, e nella mancanza di coordinamento sistematico tra le entità e le direzioni municipali del lavoro.

 

La ministra di Lavoro e Prevenzione sociale, Margarita González, ha segnalato quello che si fa per esigere dalle amministrazioni a differenti livelli il rigore nella preparazione del processo e nella sua applicazione. Gli errori vanno condivisi perchè non si ripetano, ha segnalato, e di fronte ai reclami dei lavoratori che rivelano irregolarità nell’applicazione della disponibilità, va ricominciato il processo.

 

La titolare ha detto che il processo non si conclude con la notificazione della disponibilità verso il lavoratore, perchè si deve dare un seguito e sfruttare tutte le alternative d’impiego in stretto vincolo con le Direzioni del Lavoro. Ed anche per identificare i casi veramente in difficoltà, che necessitano la protezione eventuale dell’assistenza sociale.

 

Il segretario generale della CTC ha precisato che, anche se questo è un processo soprattutto amministrativo, il movimento sindacale non può permettere che si violino i procedimenti.

 

“Devono terminare le cose fatte senza attenzione”, ha aggiunto, prima di ribadire che con il sindacato non deve restare disoccupato nessun lavoratore, perchè  il sindacato deve stare vicino a questi in ogni modo, abbia un altro impiego, passi al lavoro non statale o si pensioni.

 

“Il sindacato non può essere neutro, ha sottolineato e dev’essere il primo a preoccuparsi che si dia attenzione al lavoratore, perchè non rimanga senza attenzione, come ha espresso la direzione del paese”.

 

Poi il Plenum è passato al dibattito sulla politica da seguire per la sindacalizzazione dei lavoratori non statali, l’adeguamento dell’emulazione socialista alle condizioni attuali e le modificazioni agli Statuti della CTC, tra i vari temi.