Perché Obama non li accusa allo

stesso modo per il caso Cuba?

 

 

30.04.2013 - Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com

 

 

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha accusato alcuni senatori di cedere alle pressioni della "lobby" pro armi, al respingere l'emendamento bipartisan che ha cercato di espanderei  i controlli sui precedenti per tutti gli acquirenti di armi.

"Oggi è un giorno di vergogna per Washington", ha detto il presidente dalla Casa Bianca, dopo il fallimento del voto chiave in Senato.

Tuttavia, quando si tratta il caso del caso cubano, il silenzio è la risposta del Presidente.

Tutti sanno che la lobby anti-cubana in Congresso, fatta di mafiosi anticubani come il senatore
Bob Menendez e Marco Rubio, a cui si aggiungono i rappresentanti
Ileana Ros Lehtinen, Albio Sires, Mario Diaz-Balart hanno sotto ricatto molti dei loro colleghi, se qualcuno di loro sostiene o propone misure per ammorbidire o migliorare le relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba.

Un chiaro esempio di ciò lo hanno dato quando ritardarono l'approvazione di vari ambasciatori e altre misure in attesa di approvazione al Congresso, per dimostrare forza sulla questione dei rapporti con l'isola

Contro questa lobby mafiosa dovrebbe protestare il capo della Casa Bianca, perché non gli permette di governare con raziocinio, sensatezza e senso comune.

Se il presidente non fosse prigioniero di questo piccolo gruppo di congressisti senza scrupoli per il ricatto e la pressione, da tempo avrebbe trovato una uscita elegante per la scarcerazione del "contrattato"
Alan Gros e impedirebbe che una giudice di Miami, sottoposta a pressioni fino alla
collo dalla mafia anticubana, prenda misure anti-giuridiche per il caso dei Cinque prigionieri anti terroristi e non si lascerebbe manipolare con cliché di essere spie.

Ma è chiaro che il presidente non vuole dar fastidio agli anti-cubani, pur essendo una minoranza nel Congresso e non rappresentano i sentimenti della comunità cubana in quel paese. Tuttavia approva annualmente 20 milioni di dollari per le attività sovversive contro Cuba, più un altro centinaio e rotti milioni per la radio e TV Martí, che né sente né si vede nel coccodrillo verde (Cuba), ma ingrossa le tasche di questi membri del Congresso e dei loro lacchè .

Così é
la politica USA e le azioni del suo Presidente.

 

 

¿Por qué Obama no los acusa igual por el caso de Cuba?

Arthur Gónzalez

El presidente de EE.UU., Barack Obama, acusó a algunos senadores de ceder a las presiones del “lobby” pro armas, al rechazar la enmienda bipartidista que pretendía ampliar la verificación de antecedentes para todos los compradores de armas.
“Hoy es un día de ignominia para Washington”, dijo el presidente desde la Casa Blanca, después de que fracasara esa votación clave en la Cámara Alta.
Sin embargo, cuando se trata del caso cubano, la callada es la respuesta del Presidente.
Todo el mundo conoce que el lobby anticubano en el Congreso, conformado por mafiosos anticubanos como el senador Bob Menéndez y Marco Rubio, a los que se suman los representantes Ileana Ros-Lehtinen, Albio Sires y Mario Díaz-Balart, tienen chantajeados a muchos de sus compañeros de trabajo, si alguno apoya o propone medidas que suavicen o mejoren las relaciones entre los Estados Unidos y Cuba.
Un claro ejemplo de eso lo dieron cuando demoraron la aprobación de varios embajadores y otras medidas pendientes de aprobación en el Congreso, para demostrar fuerza sobre el tema de las relaciones con la Isla.
Sobre este lobby mafioso también debería protestar el jefe de la Casa Blanca, ya que no le permiten gobernar con raciocinio, sensatez y sentido común.
Si el presidente no estuviese cautivo de este grupúsculo de congresistas sin escrúpulos para el chantaje y la presión, hace mucho tiempo que hubiera encontrado una salida airosa para la excarcelación del “contratado” Alan Gros” e impediría que una jueza de Miami, presionada hasta el cuello por la mafia anticubana, tome medidas antijurídicas con el caso de los Cinco presos antiterroristas y no se dejara manipular con el cliché de ser espías.
Pero es evidente que el Presidente no quiere disgustar a los anticubanos, a pesar de ser una minoría en el congreso y no representar el sentir de la comunidad cubana en ese país. No obstante les aprueba anualmente 20 millones de dólares para actividades subversivas contra Cuba, más otros ciento y tantos millones para la radio y televisión Martí, que ni se escucha ni se ve en el verde caimán, pero engrosa los bolsillos de esos congresistas y sus lacayos.
Así es la política norteamericana y la actuación de su Presidente.