07/04/2005

 

 

 

L'aggressione USA al Venezuela:

la ripresa  delle tattiche di propaganda nera e di guerra sporca

 


 

di Eva Golinger, 7 aprile 2005


 
Nelle ultime settimane sono aumentati gli sforzi di Washington per screditare il governo venezuelano. Le tattiche e le strategie usate negli anni precedenti nel tentativo di rovesciare l'amministrazione Chávez con un colpo di stato, uno sciopero illegale dell'industria petrolifera che paralizzò l'economia venezuelana ed un referendum di revoca costituzionale sul mandato di Chávez fusi con illegali contributi elettorali del governo USA all'opposizione venezuelana, sono tutte miseramente fallite. Dopo un breve periodo di rivalutazione, l'amministrazione Bush recentemente ha lanciato una nuova strategia intesa ad isolare ed infine a far crollare il governo venezuelano. La nuova aggressione al Venezuela è diretta, aperta, pubblica ed ostile. L'amministrazione Bush, attraverso il Segretario di Stato Condoleezza Rice ed i suoi portavoce, il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld ed i suoi portavoce ed il Direttore della Central Intelligence Agency (CIA), Porter Goss, ha fatto capire che quest'anno il Venezuela è un bersaglio di Washington.

Questa volta la strategia è chiara: far diventare il Presidente Chávez un paria internazionale sui mezzi d'informazione mondiali e giustificare un intervento per salvare la democrazia. I meccanismi utilizzati per attuare questa strategia sono persino più trasparenti. Dai primi di gennaio del 2005, le principali pubblicazioni e stazioni televisive USA, compresi Washington Post, Wall Street Journal, Los Angeles Times, Miami Herald, Fox News Network e CSNBC, per nominarne alcuni, hanno  pubblicato o trasmesso più di 60 articoli e programmi che rigurgitavano le accuse del Dipartimento di Stato che il Presidente Chávez rappresenta una "forza negativa nella regione",[1] è una "minaccia per la democrazia", un "semi-dittatore" o che il governo del Venezuela fornisce rifugio e collabora con gruppi "terroristi" come la FARC colombiana e l'ELN. Tali accuse al giorno d'oggi sono pericolose, poiché l'amministrazione Bush è onnipotente di agire preventivamente per "diffondere libertà" ed implementare "cambio di regime" dove e quando gli paia opportuno.

La nuova strategia usata con il Venezuela rappresenta un importante cambiamento di politica per l'amministrazione Bush. Mentre le azioni precedenti erano più sottili, clandestine e di basso profilo, il piano corretto è conflittuale. Washington ora cerca di intervenire apertamente in Venezuela per rimuovere Chávez dal potere, ma tenta di giustificare tali azioni marchiando Chávez come un dittatore ed una grande minaccia alla sicurezza nazionale degli USA. Diversi recenti articoli sui media USA hanno provato tali obiettivi.

L'edizione dell'11 aprile 2005 della National Review, una rivista ultraconservatrice che rappresenta vedute di destra simili a quelle del governo della destra ultraconservatrice di Washington, presenta un'immagine di copertina del Presidente Chávez, in tuta mimetica con il berretto rosso ed un viso dieci anni più giovane, a fianco del Presidente cubano Fidel Castro, con il sottotitolo: "L'asse del male... Versione emisfero occidentale". L'articolo in evidenza, del rabbiosamente anticastrista cubanamericano Otto Reich, ex Consigliere Speciale di George W. Bush per gli Affari dell'America Latina ed ex Assistente Segretario di Stato per gli Affari dell'Emisfero Occidentale, assieme ad un elenco di altre posizioni di vertice nelle amministrazioni Reagan, Bush I e II, presenta un tentativo di terrorizzare i lettori nel fargli credere che il Venezuela è diventato la minaccia principale alla sicurezza nazionale USA nella regione. Reich afferma anche che la "più urgente sfida degli USA è neutralizzare o sconfiggere l'asse Cuba-Venezuela".[2]

I termini "neutralizzare" e "sconfiggere" non sono cordiali. Essi implicano ostilità, violenza e predominio. Questi non sono termini usati nella sfera della diplomazia, sono espressioni usate nel contesto di un conflitto armato. Tali dichiarazioni di Reich, che ora lavora nel settore privato come consulente del governo USA, a molti possono sembrare risibili, ma nel contesto di un'amministrazione che condivide le opinioni estremiste di Reich sull'America Latina ed alla luce del recente incremento dell'aggressione pubblica verso il governo venezuelano da parte di funzionari di alto livello di Bush, possono non essere remote. Il recente articolo di Reich cade in linea perfettamente con il violento assalto di commenti che colpiscono Chávez e "notizie" pubblicate da gennaio sui giornali USA.

Nelle ultime due settimane la versione in lingua spagnola del Miami Herald, El Nuevo Herald, ha pubblicato una serie in tre parti sulla crescente minaccia di organizzazioni ed individui che sostengono il governo venezuelano all'interno degli Stati Uniti.[3] Gli articoli, scritti dal giornalista di destra cubanamericano Casto Ocando, che ha scritto dozzine di articoli fervidamente anti Chávez per lo stesso giornale, pretende di smascherare una rete di sostenitori di Chávez in università e  gruppi progressisti che, a discrezione del giornalista, dovrebbero essere considerati "agenti stranieri" o quasi "terroristi" dal governo e dal pubblico USA. Uno degli articoli contiene persino una mappa di dove si trovano tali gruppi pro Chávez negli USA, con in alto una grande immagine del Presidente Chávez in tuta mimetica, come se l'autore stesse rivelando qualche rete terrorista clandestina operante segretamente all'interno degli Stati Uniti.

I gruppi e le istituzioni menzionati dall'Herald che fanno parte della "minacciosa" rete pro Chávez negli USA comprendono l'Università di Harvard, l'Università di New York, il  Massachusetts Institute of Technology (MIT), Global Exchange, Global Women’s Strike, la Chiesa di San Romero de las Americas a New York ed il suo Pastore, Luis Barrios, il gruppo missionario cattolico Maryknoll, l'autrice di questo articolo (si, io) e diversi Circoli Bolivariani, piccole organizzazioni di comunità che sostengono Chávez, modellate in base alle organizzazioni locali venezuelane che portano lo stesso nome. Pare un gruppo spaventoso!

Sono certa che il pensiero che i missionari di Maryknoll, di prestigiosi professori universitari, di pastori di Harlem e di ambientalisti di Global Exchange che lodano tutti un governo straniero che investe la sua ricchezza petrolifera per migliorare la sanità, l'istruzione, l'alloggio ed alzare i salari abbia portato paura nei cuori e nelle menti degli americani comuni.[4]


Smascherata la relazione tra i media e la CIA

Ma forse dovrebbe allarmare l'intenzione dell'autore e non il contenuto dell'articolo. Durante la pubblicazione della serie in tre parti sulla crescente minaccia dei sostenitori di Chávez negli USA, il giornalista Casto Ocando è apparso ad uno spettacolo di una televisione locale di Miami, Canale 22, per discutere in dettaglio tali "minacce" a fianco del compare cubanamericano Félix Rodríguez, ex funzionario della CIA responsabile dell'assassinio di Ernesto “Che” Guevara che era anche un operativo Iran-Contra. [5] Proprio alcuni giorni prima, Félix Rodríguez, questo esperto in tecniche di assassinio della CIA usate contro leader stranieri, venne intervistato allo stesso programma, “Maria Elvira Confronta”, fornendo dettagli su un complotto in moto per l'assassinio del Presidente Hugo Chávez.[6] L'associazione tra Ocando e Rodríguez punta semplicemente ad un'impresa coordinata tra la CIA ed i media, una relazione costituita decenni addietro dal governo degli Stati Uniti.

In quello stesso programma di Miami dell'ottobre 2004, l'attore venezuelano anti Chávez e partecipante al golpe Orlando Urdaneta, è apparso ingiungendo l'assassinio del Presidente Chávez e di altri "personaggi al vertice" nel governo venezuelano.[7] Alcune settimane dopo, il 18 novembre 2004, il Procuratore capo del governo Danilo Anderson è stato assassinato da una potente autobomba. In quel momento, Anderson era incaricato di diversi casi di alto profilo, compreso il procedimento contro i capi ed i partecipanti al golpe. La sua morte ha segnato il primo assassinio politico nella storia venezuelana recente.

Il governo venezuelano ha richiesto ripetutamente al Dipartimento di Stato di indagare su tali minacce di violenza contro il Presidente Chávez che provengono dagli Stati Uniti, ma nessuna risposta formale è stata emanata e non è stata intrapresa nessuna azione.

Nonostante smentite iniziali da parte di portavoce del Dipartimento di Stato riguardo alle accuse del governo venezuelano che Washington era impegnata in uno sforzo coordinato con i media per screditare il Presidente Chávez, di agevolare espressioni di violenza contro il capo di stato venezuil fenomeno Noriegaelano e di spargere voci non provate su collegamenti terroristici e violazioni dei diritti umani, ai primi di marzo del 2005, l'Assistente Segretario di Stato per gli Affari dell'Emisfero Occidentale Roger Noriega ha confermato alla stampa che gli Stati Uniti avevano lanciato una "campagna" per sollevare consapevolezza nella regione sulla "crescente minaccia del Presidente venezuelano Hugo Chávez.”[8] E quale modo migliore per pubblicizzare una campagna che attraverso i mass media?

L'Ufficio della Diplomazia Pubblica risuscitato

Nel 1983 il governo degli Stati Uniti, su ordine diretto della Casa Bianca del Presidente Ronald Reagan, costituì l'Ufficio della Diplomazia Pubblica per l'America Latina ed i Caraibi (LPD), sotto l'autorità del Dipartimento di Stato. L'LPD venne fornito di personale delle forze armate degli Stati Uniti, della U.S. Information Agency (USIA), il principale ufficio di propaganda governativo, e della Agency for International Development (USAID). Il suo principale consigliere era il Consiglio per la Sicurezza Nazionale, il maggiore comitato di consulenza di intelligence di elite negli USA, che riferisce direttamente al Presidente. Il famigerato Otto Reich fu scelto per dirigere l'Ufficio della Diplomazia Pubblica, per condurre la campagna per spodestare il governo sandinista del Nicaragua.

Documenti declassificati del governo USA, ottenuti dagli Archivi della Sicurezza Nazionale, prova l'utilizzo segreto ed illegale dei media per promuovere la politica estera USA.[9] Reich impiegò il personale delle “Psyops” (Gruppo Operazioni Psicologiche) militari per produrre differenti tipi di propaganda ed informazioni per l'Ufficio LPD. I compiti della “Psyop” comprendevano la preparazione di "sommari giornalieri di informazioni utilizzabili", "analizzando le tendenze dei media ed evidenziando le aree di interesse".[10] I media utilizzati l'Ufficio della Diplomazia Pubblica per promulgare la politica estera USA verso il Nicaragua comprendevano, fra gli altri, The Wall Street Journal, The Washington Post, The New York Times, USA Today, CBS News, NBC News e Newsweek Magazine.

I tipi di messaggi disseminati attraverso l'ufficio di Reich, come sviluppati dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale  e le Psyops, erano intesi ad incoraggiare la percezione che l'aiuto USA ai contras, etichettati "combattenti per la libertà" dagli USA, era un interesse nazionale vitale per gli Stati Uniti. Per raggiungere quell'obiettivo, l'ufficio di Reich doveva convincere il pubblico USA che i contras erano dei combattenti per la libertà nella tradizione americana della democrazia e che i Sandinisti erano il "male". I temi invocati dalla propaganda psicologica tentavano di convincere il pubblico che i Sandinisti erano impegnati in uno "sviluppo militare", avevano un "collegamento comunista" ed erano "violatori dei diritti umani" che reprimevano la "libertà di stampa", la "libertà di assemblea", la "libertà di parola", responsabili della "distruzione dell'economia" ed erano "collegati al terrorismo globale".

Nel 1987, lo United States General Accounting Office (GAO) decise che l'Ufficio della Diplomazia Pubblica per l'America Latina ed i Caraibi eraOrlando Bosch...TERRORISTA! impegnato in pratiche illegali ed immorali ed aveva violato i regolamenti governativi.[11] Conseguentemente, il GAO ed il Congresso chiusero permanentemente l'Ufficio. Ma Otto Reich, invece di ricevere la punizione per le sue attività illegali durante gli anni nei quali guidava l'LPD, fu promosso alla carica di Ambasciatore USA in Venezuela e si piazzò a Caracas. Durante quel periodo aiutò a liberare il terrorista cubano Orlando Bosch, responsabile di avere fatto esplodere un aereo della Cubana de Aviación in volo dalle Barbados, uccidendo tutte le oltre 65 persone a bordo. Reich più tardi collaborò a facilitare l'ingresso di Bosch negli Stati Uniti, dove oggi gira libero.[12]

La campagna di disinformazione di Otto Reich

Otto Reich era l'Assistente Segretario di Stato per gli Affari dell'Emisfero Occidentale, la carica che oggi detiene Roger Noriega, durante il colpo di stato dell'aprile 2002 contro il Presidente Chávez. Questa autrice ha divulgato numerosi documenti del Dipartimento di Stato e della CIA che provano il coinvolgimento degli USA in quel golpe.[13] Tra questi documenti vi è un cablogramma severamente censurato marcato "confidenziale", scritto da Otto Reich, che definisce la posizione del Dipartimento di Stato sul golpe. Nonostante il fatto che il governo USA bene informato dei piani dettagliati del golpe, come rivelato in un Rapporto informazioni direttive superiori della CIA datato 6 aprile 2002[14], Reich, il maestro della disinformazione, disse a tutti i rappresentanti diplomatici degli USA che essi dovevano promuovere questa falsa versione degli eventi:

“L'11 aprile, centinaia di migliaia di venezuelani si radunarono per cercare soddisfazione delle loro rimostranze. I sostenitori di Chávez aprirono il fuoco sui dimostranti antigovernativi con il risultato di più di 100 morti o feriti.... Il governo impedì a cinque stazioni televisive indipendenti di riferire dei fatti. Dopo un incontro con ufficiali militari superiori, secondo quanto si dice, Chávez si dimise dalla presidenza. Un governo civile provvisorio, guidato da Pedro Carmona, assunse il potere e promise elezioni anticipate".[15]

L'intenzione del governo USA era disinformare il mondo sui fatti che avevano dato luogo all'illegale colpo di stato che per per poco tempo rovesciò il Presidente Chávez, giustificando quindi la sua partecipazione in tali azioni e rinforzando la sua strategia di rimuovere "legittimamente" Chávez dal potere. Il fatto che il governo USA avesse una conoscenza certa dei piani del golpe e degli attori nelle settimane precedenti il golpe fornisce la prova indiscussa di questo fatto. Il rapporto informazioni della CIA del 6 aprile 2002 informava inequivocabilmente i funzionari di alto livello del governo USA che "Fazioni militari dissidenti... stanno aumentando gli sforzi per organizzare un golpe contro il Presidente Chávez... il livello di dettaglio dei piani annunciati... ha l'obiettivo di arrestare Chávez ed altri 10 alti funzionari... Per provocare l'azione militare, i congiurati potrebbero cercare di sfruttare i disordini derivanti salle dimostrazioni dell'opposizione..."

I rapporti CIA delle settimane precedenti affermavano anche di sapere degli organizzatori del golpe: "... il settore privato, i media, la Chiesa cattolica ed i partiti politici di opposizione.... [assieme a] ufficiali scontenti... programmano ancora un golpe, forse all'inizio di questo mese..."[16]

All'epoca del colpo di stato gli sforzi di Reich contro il Presidente Chávez in Venezuela erano puramente continuare in ciò che sapeva fare meglio, disseminare false informazioni - propaganda - intese a promuovere la politica estera USA, proprio come aveva fatto in Nicaragua quindici anni prima.

L'odierna campagna contro il Venezuela è crudamente analoga a quelle tattiche utilizzate addietro negli anni '80 dall'Ufficio della Diplomazia Pubblica. Sebbene Reich non mantenga più una carica ufficiale nell'amministrazione Bush, la sua funzione di Consulente per gli Affari Internazionali del governo USA del settore privato dimostra chiaramente che i suoi legami e la sua influenza restano. Ed altri in posizioni di autorità nel governo USA sono suoi colleghi degli anni dei conflitti a bassa intensità in America centrale durante le amministrazioni Reagan-Bush. John Negroponte, ex ambasciatore USA in Honduras negli anni '80 sarà entro breve tempo il nuovo Direttore dell'Intelligence Nazionale, la più alta funzione negli ambienti dei servizi segreti, Charles Shapiro, ex Ambasciatore in Venezuela durante il golpe che in precedenza è stato un diplomatico del Dipartimento di Stato in America centrale durante gli anni '80 ora è Sottosegretario di Stato per la Regione Andina (che include il Venezuela), il vecchio compare di Reich Roger Noriega ha preso il suo posto come Assistente Segretario di Stato per gli Affari dell'Emisfero Occidentale e Porter Goss, ex funzionario CIA e membro della squadra omicidi Operazione 40 negli anni '60, a fianco al terrorista cubano Orlando Bosch, è ora Direttore della CIA.

Con simili relazioni ed ambienti non meraviglia vedere che l'attuale campagna contro il Venezuela impieghi gli stessi temi usati, con successo, contro i Sandinisti negli anni '80. In aggiunta all'analogo utilizzo del National Endowment for Democracy e dell'USAID per incanalare milioni verso i partiti d'opposizione e le ONG venezuelani, il governo USA tenta di ritrarre Chávez nella stessa esatta luce dei Sandinisti. Ripetute dichiarazioni dei Dipartimenti di Stato e della Difesa, riciclate dai principali media USA, affermano che il governo di Chávez è impegnato in un "rafforzamento militare" o "corsa agli armamenti" con il recente acquisto di nuovi armamenti dalla Russia (notare che il governo USA è l'UNICO governo che esprime preoccupazioni simili. Nessuno dei vicini del Venezuela ha mai alzato le sopracciglia. Ed il Brasile ha dichiarato pubblicamente che non ha comunque nessuna preoccupazione per il recente acquisto di armi del Venezuela); che Chávez è un "comunista" simile a Fidel Castro; che il suo governo "viola i diritti umani" compresa la "libertà di stampa", il "diritto di assemblea", la "libertà di parola", "opprime i gruppi e gli esponenti dell'opposizione" e che la sua amministrazione è responsabile della "povertà" e della "devastazione economica" che negli anni recenti hanno riguardato il paese.

Se leggete qualche paragrafo sopra in questo articolo, troverete gli stessi identici temi che vennero utilizzati dall'Ufficio della Diplomazia Pubblica risuscitato di Reich per screditare il governo nicaraguense. Notate che tutte queste affermazioni contro il Presidente Chávez ed il governo venezuelano sono false. In Venezuela vi sono più libertà di stampa e libertà di parola che sotto ogni governo precedente. L'amministrazione Chávez non ha mai sospeso alcun diritto costituzionale ed infatti ha ampliato i diritti umani con la Costituzione Bolivariana del 1999 che venne promossa dal Presidente Chávez stesso e ratificata da un referendum nazionale senza precedenti.

Negli USA dire al Presidente che "Fa schifo" può farvi finire in prigione

Recentemente, il Washington Post ha ancora pubblicato un altro articolo che tenta di rafforzare le false accuse ripetute continuamente da funzionari del Dipartimento di Stato. Il Post è stato il mezzo d'informazione più frequentemente utilizzato per reiterare la politica estera USA verso il Venezuela ed il suo comitato di redazione è indiscutibilmente anti Chávez. Ricordate che il Post figurava preminentemente nell'elenco dei media utilizzati dall'Ufficio della Diplomazia Pubblica di Reich per disseminare "propaganda nera" per tentare di calunniare la reputazione del governo nicaraguense negli anni '80. Pare che simili tentativi siano stati ripristinati nel caso del Venezuela.

Un articolo di Jackson Diehl, "La censura di Chávez: dove l'irriverenza può farvi finire in prigione" (Washington Post, Lunedì 28 marzo 2005, p.A17), tenta di convincere i lettori che un riformato Codice Penale in Venezuela è in qualche modo uno strumento repressivo di un regime autoritario. Diehl fa riferimento all'Articolo 147: "Chiunque offenda con proprie parole o in scritti o in altro modo manchi di rispetto al Presidente della Repubblica o chiunque adempia ai propri doveri sarà punito con la reclusione da 6 a 30 mesi se l'offesa è grave e con la metà della pena se è lieve". Nondimeno, questo giornalista trascura di menzionare le leggi USA sulla stessa materia, che in realtà sono molto più severe e veramente repressive. Il Titolo 18 del Codice USA, Sezione 871; "Minacce contro il Presidente o i suoi successori" prevede fino a cinque anni di reclusione per ogni tipo di "minaccia" contro un Presidente Usa, un Vicepresidente, sua moglie o chiunque altro nella linea di successione che potrebbe diventare Presidente, che comprende una grande parte del Congresso. La Sezione 871 è stata utilizzata per incarcerare degli individui per avere detto a un Presidente USA che "fa schifo"[17], per avere informato un Presidente che "Dovrete rendere conto a Dio, Sig. Presidente"[18] o per avere indossato magliette "pacifiste" o "anti Bush"[19]. E per non dimenticare i più di 1.800 dimostranti incarcerati durante la Convenzione Nazionale Repubblicana a New York City nell'agosto del 2004 per il crimine di... protestare contro il presidente.

Inoltre, per una Direttiva del Presidente degli Stati Uniti ed in base al Patriot Act, una legge assai repressiva passata dal Congresso USA dopo l'11 settembre 2001, ognuno che non sia cittadino USA "che è stato ritenuto dal presidente di essere stato o di avere dato rifugio ad un membro dell'organizzazione al Qaeda, o chiunque sia stato impegnato in, abbia aiutato, appoggiato o cospirato per commettere atti di terrorismo internazionale o atti che "minacciano di provocare, o hanno come scopo provocare danni a o effetti avversi agli Stati Uniti", è sottoposto a processo da un tribunale militare in accordo con regole e procedure da stabilirsi da parte del segretario alla difesa".[20] Ciò significa che i più di 18 milioni di immigrati che vivono negli Stati Uniti, molti dei quali illegalmente, possono venire ritenuti dal Presidente degli Stati Uniti di avere "aiutato ed appoggiato" o in qualche modo collaborato con dei "terroristi", il tutto ad esclusiva discrezione del Presidente, e detenuti indefinitamente senza diritti e soggetti ad un tribunale militare. I tribunali militari non rispettano i diritti del giusto processo o persino i minimi diritti civili o umani.

Dunque, fondamentalmente, dire ad un Presidente USA che "fa schifo" potrebbe farvi finire a Guantánamo, vestiti di arancione, senza nessun diritto.

Ma, ricordate, gli USA detengono un doppio standard quando si tratta di minacciare il Presidente. Naturalmente le leggi si applicano soltanto al Presidente USA ed agli stretti alleati. Discutere in dettaglio alla televisione USA dei piani per assassinare il Presidente venezuelano non comporta alcuna conseguenza. Persino mantenere campi di addestramento di milizie armate a Miami guidate da ex ufficiali venezuelani che affermano di prepararsi per rovesciare Chávez viene incoraggiato del governo USA.[21] Tali terroristi operano e vivono liberamente nel territorio USA ed alcuni ricevono persino finanziamenti dal governo USA.[22]

Gli attacchi al Venezuela continuano

Gli attacchi contro il governo venezuelano da gennaio sono soltanto aumentati ed a questo punto non ci si aspetta che cessino. Soltanto pochi Kozak ...sorridegiorni fa, il Dipartimento di Stato ha rilasciato un rapporto intitolato "Sostenere i diritti umani e la democrazia: La documentazione USA 2004-2005" che loda i propri sforzi per promuovere la democrazia nel mondo, inclusi gli sforzi per invocare in alcuni casi dei cambi di regime. Il rapporto condanna il Venezuela come un violatore dei diritti umani, dannoso per la democrazia nella regione. Il suo relatore, Michael Kozak, ha dato un ultimatum al governo venezuelano nella sua conferenza stampa, dichiarando "Se volete avere relazioni corrette con noi dovete riorientare degli aspetti del vostro governo nella giusta direzione".[23]

Suona come una minaccia, una che sicuramente non sarà tenuta in conto dal governo venezuelano. Ma quel che è chiaro è che le tattiche da prepotente continuano ed alla fine, dopo le invocazioni di molti gruppi anti Chávez negli USA ed in Venezuela combinati con la potente lobby della comunità cubanamericana anti Castro di Miami, l'amministrazione Bush ha infine deciso di guardare a sud. Il Venezuela, uno dei principali esportatori di petrolio negli Stati Uniti, potrebbe diventare il prossimo bersaglio di un attacco unilaterale e preventivo. Si spera che il paese sarà capace di respingere l'aggressione USA, come ha fatto con successo in passato. Il Venezuela ha il sostegno regionale di Brasile, Argentina, Uruguay, Cile, Bolivia, Cuba e persino della vicina Colombia, nonostante la pesante influenza USA e la presenza militare in quella nazione. Ogni tipo di conflitto provocato dall'amministrazione Bush contro il Venezuela non sarebbe guardato favorevolmente nella regione e sicuramente costringerebbe ad una difesa multilaterale.

Il Sud America oggi è più unito che mai prima nella storia, e questa è la vera minaccia agli Stati Uniti. Come ha recentemente confermato il Vicepresidente venezuelano José Vicente Rangel, "L'America Latina non è più il giardino di casa degli Stati Uniti".
 


Eva Golinger, un'avvocatessa USA-venezuelana, è l'autrice di "Il Codice Chávez: Spezzare l'intervento USA in Venezuela", presto disponibile tramite Amazon.com o direttamente presso l'autrice.

 
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[1] Vedi le dichiarazioni dal subentrante Segretario di Stato Rice al  Comitato Relazioni Estere del Senato il 18 gennaio 2005; V. anche Dow Jones Newswire, 18 gennaio 2005, "Rice: il Venezuela di Chávez 'Forza negativa' nella Regione", "Penso che a questo punto dobbiamo guardare al governo del Venezuela come ad una forza negativa nella regione," ha detto martedì la Rice al Comitato Relazioni Estere del Senato durante la sua udienza di conferma. "Penso possiamo operare con altri per esporre ciò e dire al Presidente Chávez che questo tipo di comportamento è realmente inaccettabile in questo emisfero che cerca di trovare la sua strada verso uno stabile futuro democratico", ha detto la Rice.

[2] National Review, April 11, 2005 Edition

[3]

http://www.miami.com/mld/elnuevo/11182313.htm, http://www.miami.com/mld/elnuevo/11219469.htm, http://www.miami.com/mld/elnuevo/11188195.htm, http://www.miami.com/mld/elnuevo/11196558.htm, http://www.miami.com/multimedia/miami/elnuevo/archive/grafica_ocando.pdf    

[4] Questo è un commento satirico.

[5] http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB5/ V. Rapporto della CIA di Félix Rodríguez,  3 giugno 1975. Quando Che Guevara venne assassinato a La Higuera era presente un funzionario della CIA, un agente cubanamericano di nome Félix Rodríguez. Rodríguez, che in Bolivia usava il nome in codice  "Félix Ramos" e fingeva di essere un ufficiale boliviano, fu segretamente chiamato a rapporto sul suo ruolo presso l'ufficio CIA dell'Ispettore Generale nel giugno 1975. (All'epoca la CIA era al centro di una importante indagine del Congresso sulle sue operazioni di assassinio di leader stranieri). In questo rapporto, scoperto dal giornalista David Corn in un file declassificato contrassegnato 'Félix Rodríguez', Rodríguez racconta i dettagli della sua missione in Bolivia, dove lo aveva mandato la CIA assieme ad un altro agente cubanamericano, Gustavo Villoldo, per collaborare alla cattura di Guevara ed alla distruzione della sua banda di guerriglieri.

[6] V. “Former CIA Agent Affirms Possibility of Chávez’s Assassination in Venezuela”, di Gregory Wilpert, http://venezuelanalysis.com/news.php?newsno=1549; e The Washington Post, “Venezuela’s Anti-Bush Fears Assassination”, di Jefferson Morely, 16 marzo 2005, a http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A41572-2005Mar16.html

[7] Durante il programma, Orlando Urdaneta dichiarò: "Tra i 150.000 uomini in uniforme in Venezuela vi deve essere un'alta percentuale di gente onesta che, al momento giusto, si solleverà...Ma ciò accadrà solamente con la scomparsa fisica del "capo branco" ed una parte significativa del suo branco. Non vi nessuno spazio per il dubbio: non vi è nessuna altra via d'uscita. Scomparsa fisica, definitivamente". Quando spinto dal conduttore del programma su come ciò accadrebbe, Urdaneta replicò: "Ciò accade con pochi uomini con lunghi fucili con mirini telescopici, che non falliranno...E' un ordine che do proprio in questo momento, andiamo, sbrigatevi...".
V.: “Orlando Urdaneta llama al magnicidio desde Miami”, 2 Novembre 2004, Temas http://www.temas.com.ve/modules.php?name=News&new_topic=9

[8] “Noriega anuncia campaña para alertar sobre Chávez en la región”, El Universal, 2 marzo 2005, a http://www.eluniversal.com/2005/03/02/imp_pol_ava_02A537599.shtml

[9] V. “Public Diplomacy and Covert Propaganda: the Declassified Record of Ambassador Otto Juan Reich File”, A National Security Archive Electronic Briefing Book, 2 marzo 2001 a http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB40/

[10] Ibid, United States Department of State Memorandum from Otto Reich to Department of Defense Officer Ray Warren, 5 marzo 1985.

[11] V. Ibid, United States General Accounting Office Report Otober 1987, State’s Administration of Certain Public Diplomacy Contracts.

[12] V. “El Código Chávez: Descifrando la Intervención de los EEUU en Venezuela”, di Eva Golinger, p.193, Editorial Ciencias Sociales, Cuba 2005.

[13] V. il mio sito web, http://www.venezuelafoia.info for declassified US Government documents revealing intervention in Venezuela.

[14] Rapporto Top Secret CIA SIEB disponibile a http://www.venezuelafoia.info, che rivela la conoscenza del governo USA di un coinvolgimento nel golpe contro il Presidente Chávez.

[15] Documento confidenziale dall'Ufficio del Segretario di Stato a Washington ai Posti Diplomatici per gli Affari dell'Emisfero Occidentale, al Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ai Capi di S.M. Riuniti al Pentagono, al Segretario alla Difesa, all'Unità Comando Meridionale ed alle Ambasciate USA in Vaticano, Madrid, Londra, Ginevra ed alla sua Missione alle Nazioni Unite, datato 14 aprile 2002 e classificato fino al 14 aprile 2012. Ottenuto dall'autrice tramite il Freedom of Information Act.

[16] Rapporto Top Secret Senior Intelligence della CIA, 1° aprile 2002, disponibile a http://www.venezuelafoia.info

[17] (Estratto di una notizia della AP datata 30 ottobre 1996) "CHICAGO (AP) --  ... il 2 luglio alla fiera del Taste di Chicago (due persone) sono state arrestate dopo che il Presidente Clinton le ha avvicinate e ... hanno risposto con una osservazione sgarbata. Ha detto che il commento era ' "Fai schifo e quei ragazzi sono morti", 'in riferimento all'attacco del 25 giugno contro una installazione USA in Arabia Saudita che ha lasciato morti 19 avieri americani. Inizialmente gli agenti del Servizio Segreto dissero di avere sentito qualcosa altro che poteva essere preso per una minaccia al presidente. La polizia ha detto che (la coppia) sono stati arrestati per avere continuato a gridare bestemmie mentre venivano interrogati.

[18] (Dal Washington Times, 27/12/96, pag. A5.)"Dio vi riterrà responsabile, Sig. Presidente". "--Il Rev. Rob Shenck al Presidente Clinton durante la messa di Natale alla Washington National Cathedral, riferendosi al veto del presidente su un bando all'aborto parziale. Dopo il servizio, il Rev. Shenck è stato trattenuto dagli agenti del Servizio Segreto che lo hanno accusato di minacciare la vita del Presidente.

[19] “…la madre di un soldato ucciso, che portava una maglietta pacifista, venne portata via da un comizio di Laura Bush in New Jersey e minacciata di arresto. Una coppia della West Virginia  è stata trattenuta dal Servizio Segreto per avere indossato una maglietta anti Bush al raduno del 4 luglio..."
"Thou Dost Protest Too Much: An old law turns protesters into threats against the president.” di Jonathan M. Katz. http://slate.msn.com/id/2107012

[20] “Military Tribunals for Suspected Terrorists Raise Question of Justice Versus Rights” di Anna Gawel, http://www.washdiplomat.com/02-01/a4_01_02.html

[21] V. The Wall Street Journal, 29 gennaio 2003, “Miami’s Little Havana Finds New Foe in Venezuelan Leader”, di José de Córdoba.

[22] La Cuban American National Foundation, nota per la sua storia di attacchi terroristici e tentativi di assassinio contro il governo cubano è pesantemente finanziato dal National Endowment for Democracy e dall'USAID.

[23] http://www.miami.com/mld/elnuevo/news/breaking_news/11250934.htm
 




da: http://freebooter.da.ru/