L’umiltà? di Eliecer Avila

Teresa di Hatuey  http://cambiosencuba.blogspot.it

contra somos+In questi giorni circola un post di Pedro Acosta, che esalta l’umiltà del controrivoluzionario Eliecer Avila, “modestamente”, pubblicato nel proprio blog del leader del movimento Somos+.

Come s’intende dall’articolo Ávila è un cubano comune ed ordinario, molto altruista nelle sue convinzioni politiche, il cui progetto di partito si distingue come esempio di autonomia e consacrazione da parte dei suoi membri. Tuttavia, la scia di eventi che hanno coinvolto Eliecer, negli ultimi due anni, contraddicono questa prima impressione dell’autore.

Acosta racconta il suo incontro con il “pericoloso giovane” nella sua “piccola, modesta e pulita abitazione all’interno del quartiere El Cerro”. Sembrerebbe che l’attento osservatore evitò domandarsi come, in soli due anni, senza un lavoro ufficiale ed essendo di Las Tunas, Eliecer ha potuto comprarsi una casa a L’Avana, sebbene le case “piccole e modeste” nel Cerro non scendono al di sotto di 10 mila CUC, ed una abitazione con una sola camera da letto, minimo, 7500 CUC. Lo dico per esperienza propria, perchè da sette anni vivo in affitto nella capitale, e ancora non sono stata in grado di acquistare nulla.

Il visitatore è rimasto sorpreso con la “molto austera celebrazione” a casa di Avila: birra Brahama pro capite da 1 CUC, bibite da 1,50 e altri accessori che nella foto dell’articolo non sono ben definiti. Dovremo ripensare al vocabolo austerità noi che festeggiamo con la bevanda piñata e facciamo la “raccolta” per comprare una torta. Secondo la foto c’erano diverse persone lì, quindi l’importo dell’attività deve essere stato discretamente di circa 50 CUC, che non è molto denaro, ma a Cuba è una cifra significativa per il cittadino medio.

L’articolo continua con la descrizione di tale incontro: “Nel brindisi per l’anniversario di Somos+, si chiamò alla pace, alla libertà, di una Cuba con tutti e per il bene di tutti, ad una vita degna e decorosa per il popolo, a recuperare i valori persi. Nessuno gridò, insultò né beffò contro il regime e i suoi leader. Nessuno esaltò i, prima nemici né il loro modo di vivere. Non si parlò di ricchezze né di beni materiali”.

Forse è successo davvero in quel modo, ma non sarebbe la prima volta che si calunnino i leader cubani, le loro famiglie o a qualsiasi altro rivoluzionario, l’ha fatto lo stesso Eliecer nella sua risposta all’articolo pubblicato da Percy Francisco Alvarado nel suo blog Descubriendo verdades: (…) lo facciamo perché quello è il modello di politica, di partito e di paese che vogliamo, dove tu e il tuo Club di amici, che vi arricchite, spremendo Cuba, dobbiate dichiarare al fisco da dove ottenete le fortune, le case, le attività, gli yacht, le vacanze in Turchia, le avventure a New York … ecc … ecc … ” o nel suo discorso al convegno internazionale nel 2015: (…) l’estinto ICRT più di un istituto di radio e televisione pubblica, è uno altoparlante, permanente, del Partito Comunista e della sua bugiarda e noiosa propaganda. Allora, è per caso paranoia?

Tuttavia, ignorare gli sforzi della Rivoluzione Cubana per ottenere una vita “dignitosa e decorosa per il popolo”, è un insulto alla sua essenza. Per questo viene chiamata controrivoluzione “morbida”, e per questo è ancora più pericolosa, perché morde in silenzio. Quello è l’agire raccomandato dai suoi padrini del Nord, è anche quello utilizzato dalla Casa Bianca al modificare i metodi ma non gli obbiettivi, una volta riconosciuto il fallimento della sua politica ostile nei confronti di Cuba da oltre 50 anni.

A “Somos+ non lo finanzia nessun regime o organizzazione straniera”, tuttavia il viaggio di Eliecer nel 2013 è stato finanziato e progettato dai creatori di La cubanada, social network su Cuba, con sede in Svezia (www.lacubanada.com). Non deve essere stato economico poiché il tour comprese Svezia, Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Polonia e USA.

Sarebbe interessante sapere su che argomento parlò il leader di Somos+ con Omar Lopez Montenegro, direttore dei Diritti Umani della Fondazione Nazionale Cubano-Americana in Polonia, perché “casualmente”, una settimana dopo annunciò la creazione del movimento.

Perché Somos+ trovò eco a Radio Marti, una stazione al servizio della mafia anti cubana di Miami, arcinota per il suo scontro, crudo e diretto, con la Rivoluzione?

Come arrivò Eliecer, e perché proprio lui, a dare una conferenza sulla “realtà nazionale”, promosso dal Dipartimento di Filosofia e Arti del Miami Dade College?

Se il suo progetto è così genuino e autonomo, che fa Avila riunito con senatori USA presso la sede della Sezione di Interessi degli USA all’Avana? 2 + 2 = 4

Come indicato nel rapporto di trasparenza di Somos+, nel 2015 il movimento raccolse 4475,56 dollari, di cui hanno speso 3 mila e 4. Ma, se di trasparenza si tratta, dove sono le voci in cui sono stati spesi i soldi, chi sono i contribuenti e quanto apportò ognuno di loro. Mancano dati chiarificatori, i conti sono un po torbidi.

Solo in biglietti per i viaggi di Eliecer oltre i mari [3 volte negli USA(1071E), 4 in Spagna (3344 E), Costarica (362 E), Perù (473 E), Panama (324 E), Argentina ( 778 E), Honduras (363 E) e Messico (350 E)], devono essere stati spesi più di 7000 dollari, una volta fatta la conversione dall’euro. E’ valido chiarire che questi dati sono speculazioni, poiché mi attenni ai prezzi più bassi disponibili sui siti on-line consultati. La cifra aumenta se aggiungiamo alloggi e indennità. Anche se c’è sempre la possibilità che sia stato invitato con tutte le spese pagate. In tal caso, non sarebbe una forma di finanziamento estero?

Aggiungiamoli alle spese i costi di trasporto e alloggio dei membri di Somos+, che parteciparono nei tre consigli del 2015 e i “quasi venti incontri di varia natura e finalità, con la partecipazione di rappresentanti di diverse province”; le 160 ore di Internet (320 CUC), le ricariche in “cinque dell’offerte di ETECSA” a due telefoni cellulari (1500 CUC), e il “considerevole” miglioramento delle condizioni del locale in cui si incontrano “acquisendo 20 sedie e un tavolo grande”, secondo parole dello stesso Eliecer. Come si può vedere, la matematica non torna, e la doppia morale non aiuta, tanto meno quando si esige reciprocità.

Alla fine Pedro Acosta peccò d’ingenuità nella sua osservazione, o peggio, non ha voluto vedere. La presunta umiltà o l’austerità di un individuo non è sinonimo di serietà o di vero impegno sociale; umile e semplice è mia nonna, lo sono io, e non condividiamo le “convinzioni” di Eliecer, non per questo la nostra ideologia è più debole o meno umana della sua. Il nostro sostegno non è economico, chi sostiene la nostra ideologia è la nostra coscienza politica, il nostro dovere con la storia, il nostro giorno per giorno.

La ¿humildad? de Eliecer Ávila

Por Teresa de Hatuey

Por estos días circula un post de Pedro Acosta que exalta la humildad del contrarrevolucionario Eliecer Ávila, “modestamente” publicado en el propio blog del líder del movimiento Somos+. Según se entiende en el artículo Ávila es un cubano común y corriente, muy altruista en sus convicciones políticas, cuyo proyecto de partido destaca como ejemplo de autonomía y consagración por parte de sus miembros. Sin embargo, la estela de acontecimientos protagonizados por Eliecer en los últimos dos años, contradicen esta primera impresión del autor.

Acosta relata su encuentro con el “peligroso joven” en su “pequeña, modesta y pulcra vivienda de un interior en el Cerro”. Tal parece que el avispado observador evitó cuestionarse cómo, en solo dos años, sin un trabajo oficial y siendo de Las Tunas, Eliecer pudo comprarse una casa en La Habana, cuando las casas “pequeñas y modestas” en el Cerro no bajan de 10 mil cuc, y un apartamento de un cuarto cuesta, mínimo, 7 mil 500. Lo digo por experiencia que llevo siete años viviendo alquilada en la capital y todavía no me he podido comprar algo.

El visitante quedó sorprendido con la “muy austera celebración” en casa de Ávila: cerveza Brahama percápita de 1cuc, refresco de 1.50 y otros accesorios que en la foto del artículo no se definen bien. Tendremos que repensarnos el término austeridad quienes celebramos con refresco piñata y hacemos “ponina” para comprar un cake. Según la instantánea había varías personas allí, así que el monto de la actividad debe haber sido discretamente de unos 50 cuc, que no es mucho dinero, pero en Cuba sí es una cifra significativa para el ciudadano promedio.

El artículo continúa con la descripción del momento: “En el brindis por el aniversario de Somos+ se abogó por la paz, la libertad, de una Cuba con todos y para el bien de todos, por una vida digna y decorosa para el pueblo, por rescatar los valores perdidos. Nadie alzó la voz, lanzó un improperio ni denostó contra el régimen y sus dirigentes. Nadie exaltó a los antes enemigos ni su modo de vida. No se habló de riquezas ni de bienes materiales”.

Quizás realmente sucedió así, pero no sería la primera vez que se calumnie a los dirigentes cubanos, a sus familias o a cualquier otro revolucionario, lo hizo el propio Eliecer en su respuesta al artículo publicado por Percy Francisco Alvarado en su blog “Descubriendo Verdades”: (…) lo hacemos porque ése es el modelo de política, de partido y de país que queremos, en donde tú y tu Club de amigos que se lucran de exprimir a Cuba tengan que declarar a hacienda de dónde sacan sus fortunas, sus casas, sus negocios, sus yates, sus vacaciones en Turquía, sus andanzas por NY… etc… etc…” o en su discurso en la convención internacional en 2015: (…) el extinto ICRT más que un instituto de radio y televisión pública, es un altavoz permanente del Partido Comunista y de su propaganda mentirosa y aburrida. Entonces ¿es acaso paranoia?

No obstante, desconocer los esfuerzos de la Revolución Cubana por lograr una vida “digna y decorosa para el pueblo” es un ultraje a su esencia. Por eso se le llama contrarrevolución “blanda”, y por eso es más peligrosa, porque muerde callada. Ese es el actuar recomendado por sus padrinos norteños, es incluso el que utiliza la Casa Blanca al cambiar los métodos pero no los objetivos, una vez reconocido el fracaso de su política hostil hacia Cuba durante más de 50 años.

A “Somos+ no lo financia ningún régimen u organización extranjera” sin embargo la gira de Eliecer en el 2013 fue costeada y planificada por los creadores de La Cubanada, red social sobre Cuba, con sede en Suecia (www.lacubanada.com). Barato no debe haber salido pues el periplo incluyó Suecia, Bélgica, Alemania, República Checa, España, Francia, Holanda, Polonia y EE.UU.

Resultaría interesante saber de qué habló el líder de Somos+ con Omar López Montenegro, director de Derechos Humanos de la Fundación Nacional Cubano Americana en Polonia, pues “coincidentemente” una semana después anunció la creación del movimiento.

¿Por qué Somos+ encontró eco en Radio Martí, una emisora al servicio de la mafia anticubana de Miami archiconocida por su enfrentamiento crudo y directo a la Revolución?

¿Cómo llegó Eliecer, y porqué precisamente él, a dar un conversatorio sobre la “realidad nacional” auspiciado por el Departamento de Filosofía y Artes del Miami Dade Collage?

Si su proyecto es tan genuino y autónomo ¿qué hace Ávila reunido con senadores norteamericanos en la sede de la SINA en La Habana? 2+2=4

Según consta en el informe de trasparencia de Somos+, en el año 2015 el movimiento recaudó 4 mil 475.56 dólares, de ellos se gastaron 3 mil 4. Pero si de transparencia se trata, dónde están las partidas, en qué se gastó el dinero, quiénes son los contribuyentes y cuánto aportó cada uno. Faltan datos esclarecedores, las cuentas están un poco turbias.

Solo en pasajes para las paradas de Eliecer allende de los mares [3 veces a EEUU (1071E), 4 a España (3344 E), Costa Rica (362 E), Perú (473 E), Panamá (324 E), Argentina (778 E), Honduras (363 E) y México (350 E)], se deben haber gastado más de 7 mil dólares una vez que hacemos la conversión desde el euro. Es válido aclarar que estos datos son especulaciones pues me ceñí a los precios más baratos disponibles en los sitios online consultados. La cifra aumenta si le añadimos hospedaje y dieta. Aunque siempre existe la posibilidad de que haya sido invitado con todos los gastos pagos. En ese caso, ¿no sería una forma de financiamiento extranjero?

Unámosle a los egresos el costo en la transportación y hospedaje de los miembros de Somos+ que participaron en los tres consejos del 2015 y los “cerca de veinte encuentros de distinto tipo y propósito, con la participación de representantes de varias provincias”; las 160 horas de Internet ( 320 cuc), las recargas en “cinco de las ofertas de Etecsa” a dos teléfonos celulares (1500 cuc), y el mejoramiento “considerable” de las condiciones del local donde se reúnen “adquiriendo 20 sillas y una mesa grande”, en palabras del propio Eliecer. Como puede apreciarse, la matemática no da, y la doble moral no ayuda, menos aun cuando se exige reciprocidad.

Al final Pedro Acosta pecó de ingenuo en su observación, o peor, no quiso ver. La supuesta humildad o la austeridad de un individuo no es sinónimo de seriedad o de verdadero compromiso social; humilde y sencilla es mi abuela, lo soy yo, y no compartimos las “convicciones” de Eliecer, no por ello nuestra ideología es más débil o menos humana que la suya. Nuestro respaldo no es económico, quien sustenta nuestra ideología es nuestra conciencia política, nuestro deber con la historia, nuestro día a día.

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