Il 19 aprile 1961, gli USA subirono una grande sconfitta sulle sabbie di Playa Girón, in seguito alla loro invasione di Cuba per la Baia dei Porci, con una brigata mercenaria organizzata dalla CIA e composta da circa 1500 uomini ben armati.
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Mike Hammer: un remake del Cabo Cason?
Marco Velázquez Cristo – Razones de Cuba
Fin dal suo arrivo, questo personaggio ha assunto un atteggiamento provocatorio e ingerente, nello stile più puro di James Cason, che fu capo della SINA (Sezione di Interessi Nordamericani) nel periodo 2002-2005, battezzato da Fidel come “Cabo Cason” per il carattere ridicolo e grossolano del suo agire provocatore.
L’invasione di Playa Girón
Il 17 aprile di quest’anno si è commemorato il 64° anniversario della vittoria del popolo cubano contro l’invasione mercenaria di Playa Giron, un’operazione approvata, organizzata e pianificata dal presidente statunitense uscente Eisenhower e che doveva essere portata a termine dal nuovo presidente John F. Kennedy. Questa invasione fu molto ben pianificata e attentamente supervisionata dalla CIA, dal Pentagono e dal governo USA, poiché si trattava della più grande operazione segreta condotta da quel Paese dopo la II Guerra Mondiale, e fu pianificata per: creare una forza sufficientemente preparata e ben armata che permettesse di portare a termine la missione in tempi molto brevi, rendendo possibile lo scatenamento di una rivolta armata nel Paese, che avrebbe contribuito al rovesciamento della Rivoluzione.
I panni sporchi di Marco Rubio
Con il suo peculiare linguaggio da “statista”, l’8 marzo scorso il volgare inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, ha dichiarato che in modo “servile” diversi dirigenti stranieri lo avevano cercato per “baciargli il didietro”, nel tentativo di negoziare un’esenzione dai dazi che sarebbero entrati in vigore il giorno successivo. Prototipo del narcisista maligno, dopo il suo ritorno allo Studio Ovale, in soli tre mesi Trump ha superato gli standard mafiosi del suo primo mandato.
Il NYT sostiene, senza prove, la persecuzione dei servizi medici cubani
Di seguito, le vere risposte inviate dal viceministro Carlos Fernández de Cossío alla giornalista Frances Robles del quotidiano The New York Times (NYT).
La maggior parte del contenuto delle risposte del viceministro Carlos Fernández de Cossío alla giornalista Frances Robles, del New York Times, è stata omessa dall’articolo pubblicato che, con evidente parzialità, si fa eco dell’operazione sporca di disinformazione contro la cooperazione medica cubana promossa dal Dipartimento di Stato USA.
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Mario Díaz-Balart: l’odio verso Cuba, un affare di famiglia
Nel pantheon dei nemici di Cuba, pochi cognomi risuonano tanto come quello dei Díaz-Balart. Questa dinastia, nata nelle cloache della dittatura di Fulgencio Batista e riciclata nei corridoi del potere del Congresso di Washington, ha convertito l’odio viscerale verso la Rivoluzione cubana in un’impresa familiare, tanto redditizia quanto tossica. Da Rafael, il patriarca batistiano, ai figli Lincoln e Mario, i Díaz-Balart hanno tessuto una rete di intrighi, sanzioni e terrorismo che, sotto la facciata della libertà, ha servito più i loro interessi e i loro ego che qualsiasi ideale democratico.
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Chi paga?
La recente proposta di un senatore USA di eliminare i viaggi e le rimesse verso Cuba non è altro che un altro mattone nel muro di una politica anticubana che, lungi dal cercare soluzioni, perpetua sofferenza e divisione. Questo senatore, il cui nome poco importa perché è solo un ingranaggio in più nella macchina del disprezzo, invoca misure che non solo ignorano la realtà del popolo cubano, bensì disprezzano anche il legame umano che unisce le famiglie sulle due sponde dello Stretto della Florida.
Marco Rubio e il suo giro caraibico
lo squalo che s’incagliò in acque poco profonde
In un nuovo capitolo della diplomazia USA che sembra uscito da una commedia degli equivoci, il segretario di Stato Marco Rubio ha intrapreso il suo più recente giro nei Caraibi con l’ambizione di un conquistatore ed è tornato con la coda tra le gambe, come uno squalo che, invece di divorare la preda, si è impigliato nelle reti della resistenza caraibica. La sua missione: allontanare i Paesi caraibici da Cuba e dal Venezuela. Il risultato: un sonoro rifiuto che lo ha lasciato più esposto di un turista yankee senza crema solare a Montego Bay.
Smontando le menzogne del New York Times sui medici cubani:
una risposta necessaria
In un recente articolo, The New York Times cerca di delegittimare la collaborazione medica cubana in America Latina attraverso accuse infondate, che mirano a screditare una delle più grandi espressioni di solidarietà internazionale di Cuba. Si torna alla retorica di catalogarla come “tratta di persone e lavoro forzato”, agendo, ancora una volta, come punta di lancia dell’ostilità del governo USA contro l’Isola.
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Interrogativi senza risposta in una strana intervista a un poliziotto di Miami
Come si spiega che il capo della polizia di Miami, Manuel Morales, conceda una cordiale intervista ad un noto terrorista della Florida, su un canale digitale finanziato dal Dipartimento di Stato?
Perché vantarsi della sua “brillante” e rapida carriera militare che lo ha coinvolto nelle invasioni USA di Panama ed Iraq?
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Lo stesso cane con lo stesso collare
Gli USA di nuovo non rispettano il movimento sportivo mondiale, e non compiono gli obblighi di una sede, impedendo che tutti gli atleti partecipino con uguaglianza di diritti
L’impero di nuovo va contro quanto disposto dal movimento sportivo internazionale e si ripete – nella sua lunga storia di odio – nel suo ruolo per non garantire tutte le condizioni ai partecipanti essendo sede di una competizione.
Il fiorente affare degli odiatori abituali
José Luis Méndez Méndez / Resumen Latinoamericano.
Il ritorno alla Casa Bianca, per un secondo mandato, del repubblicano Donald J. Trump, figlio di immigrati, e la sua spropositata politica anti-immigrazione, che ha finito per colpire anche i, fino ad ora, coccolati cubani, ha scoperchiato ed esasperato l’odio di centinaia di isolani emigrati, i quali invocano con passione viscerale e odio endemico le misure più dure contro i propri connazionali, sia negli USA che a Cuba.
L’odio verso Cuba li consuma
Per quanto da Miami si dichiari, a parole, di desiderare il meglio per il popolo cubano, la realtà dimostra esattamente il contrario. In 67 anni non è stata approvata una sola misura contro Cuba che avesse come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita delle cubane/i residenti sull’Isola; tutte mirano invece a creare privazioni, affinché si incolpi il socialismo dei problemi del paese.
Tradimento a Miami: il caso Rubio e la strategia anti-immigrati
Accusati di abbandonare i loro compatrioti e tutti i migranti latinoamericani
Diversi membri del Congresso USA di origine cubana sono stati accusati a Miami di tradimento, non solo per aver fallito, ingannato e abbandonato i loro compatrioti, ma anche tutti i migranti latinoamericani.
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Conoscere il nemico: Mario Díaz-Balart
In un reportage pubblicato da Axios è stato rivelato il ruolo chiave svolto dai congressisti repubblicani del sud della Florida — Mario Díaz-Balart, Carlos Giménez e María Elvira Salazar — nel processo che ha portato alla cancellazione della Licenza Generale 41, che permetteva a Chevron di operare in Venezuela sotto determinate condizioni.