Category Archives: – prigionieri

Cubainformacion: PP e le carceri USA

Lavoro nelle carceri USA a beneficio delle multinazionali: dov’è Prisoners Defenders?

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación

L’organizzazione Prisoners Defenders è un’appendice del Dipartimento di Stato USA. Sebbene mantenga occulto il proprio schema di finanziamento, per presentarsi come una “ONG indipendente”, numerose fonti offrono prove della sua connessione organica con la Casa Bianca (1). Nel 2022, il suo presidente Javier Larrondo arrivò persino a redigere un rapporto ufficiale di quel governo sulla “libertà religiosa a Cuba” (2).

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«Vi dico solo una cosa: Torneranno!»

Lo scorso 12 settembre si sono compiuti  27 anni dall’ingiusta reclusione dei Cinque Eroi cubani

Quando  Ignacio Ramonet chiese a Fidel: Quali sono le principali preoccupazioni che, come Capo di Stato ha lei attualmente? lui elencò chiaramente molte cose, ma tra le prime citate disse:  «Oggi la nostra attenzione si concentra (…) nella lotta per la liberazione dei Cinque Eroi che sono detenuti negli Stati Uniti».  [1]

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5 ore con i 5

Il documentario Cinco horas con Los 5 è un viaggio al 28 febbraio 2015, quando Gerardo, Antonio, Ramón, René e Fernando hanno incontrato il Comandante in Capo. Torniamo a quel momento perché proprio oggi sono 99 anni che Birán si svegliò con la felice notizia della nascita di Fidel, il terzo figlio di Ángel e Lina, del peso di 12 libbre, che sarebbe stato, come disse una volta Miguel Barnet, uno di quegli esseri che di tanto in tanto passano sulla Terra. Un uomo che avrebbe avuto una vita lunga e segnata dai trionfi. E uno di questi trionfi sarebbe stato il ritorno in patria dei Cinque eroi, che si è consumato il 17 dicembre 2014 con l’arrivo di Antonio, Gerardo e Ramón, preceduti nel tempo da René e Fernando.

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Cubainformacion: Cuba e Salvador

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Deportazioni punitive confermano che a Trump non interessano i diritti umani

Secondo dati dello stesso Dipartimento di Stato

Nick Turse

La Casa Bianca sta cercando soci per i suoi campi di concentramento globali e ne ha trovati in 64 nazioni. La maggior parte di questi paesi sono noti violatori dei diritti umani.

Gli USA stanno costruendo una rete senza precedenti di destinazioni per le persone deportate e stanno negoziando accordi con circa un terzo dei paesi del mondo per espellere immigrati verso nazioni dove non hanno cittadinanza. Una volta esiliati, questi cittadini di paesi terzi vengono talvolta detenuti, incarcerati o rischiano di essere rimpatriati nel paese d’origine, da cui potrebbero essere fuggiti per scampare a violenza, tortura o persecuzioni politiche.

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Caos migratorio di Trump: dal panico all’abbandono

Dal panico e dal dolore per la separazione forzata dalle famiglie e dalla propria casa, migliaia di migranti passano all’abbandono totale, in paesi sconosciuti, senza parenti né la minima idea di dove andare.

Francisco Arias Fernández

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Il cosiddetto paese della libertà

La popolazione carceraria USA è la più grande del mondo

Kevin M. Navia

È ironico che, pur autodefinendosi «il paese della libertà», gli USA detengano la popolazione carceraria più numerosa a livello mondiale. Secondo il Rapporto sui prigionieri nel mondo -World Prison Brief- pubblicato dall’Istituto di Ricerca sulle Politiche di Crimine e Giustizia, nel 2021 gli USA contavano 2094000 persone private della libertà, pari a un tasso di incarcerazione di 639 detenuti ogni 100000 abitanti.

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Denuncio l’abuso e la violazione dei diritti umani contro i migranti cubani negli USA

Alligator Alcatraz: nuovo strumento del terrorismo di Stato del governo fascista USA contro la nazione cubana

Felipe de J. Pérez Cruz (1)  Cubainformación

Ciò che accade ai cubani incarcerati per essere migranti negli USA, e in particolare nel campo di concentramento di Alligator Alcatraz, situato nelle Everglades della Florida, offende tutti noi cubani/e. I figli di questa terra portiamo profondamente dentro di noi il senso della dignità umana. Esprimo la mia solidarietà anche al dolore dei loro familiari e dei loro cari, sia nel Nord che nell’arcipelago che li ha visti nascere e crescere.

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Alcatraz dei caimani: la naturalizzazione della barbarie

La prigione può accogliere 5000 emigranti

È realmente commovente osservare come gli auto proclamati guardiani dei «diritti umani» amministrano l’ingiustizia con una precisione chirurgica.

La gioia di questa tragi-commedia è la politica d’ammazzare di fame e malattie un paese intero per «difendere i suoi diritti», con la scusa di promuovere la democrazia in Cuba.

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Trump estende il suo campo di concentramento globale a 53 paesi

Misión Verdad

La Corte Suprema USA ha stabilito lunedì che l’amministrazione Trump può riprendere la deportazione di immigrati verso paesi terzi, anche se ciò comporta il rischio che siano torturati. Questo potrebbe aprire la strada legale per trasferire uomini detenuti in una base militare USA a Gibuti nella devastata nazione del Sud Sudan, dove li attende un futuro incerto e la possibilità di una detenzione a tempo indeterminato. In un parere dissenziente, tre giudici hanno affermato che la sentenza espone “migliaia di persone al rischio di tortura o morte”.

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Campi di concentramento statunitensi

Chris Hedges

Quando un regime comincia a inviare persone in campi di concentramento — compresi quelli in El Salvador —, crea un sistema di detenzione che aggira il giusto processo e fa scomparire i cittadini in buchi neri.

I nostri campi di concentramento all’estero, per ora, si trovano in El Salvador e nella baia di Guantánamo, a Cuba. Ma non aspettatevi che restino lì. Una volta normalizzati — non solo per immigrati e residenti espulsi dagli USA ma anche per cittadini USA —, arriveranno anche in patria. Il salto dalle nostre prigioni — già infestate da abusi e maltrattamenti — ai campi di concentramento, dove i detenuti sono isolati dal mondo esterno, “scomparsi”, privati dell’assistenza legale e stipati in celle fetide e sovraffollate, è molto breve.

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Venezuela: comunicato 10 giugno

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Segnale di soccorso lanciato da migranti cubani

Il silenzio dei congressisti cubano-americani

Cubaporsiempre

Un gruppo di migranti cubani detenuti nel Centro di Immigrazione di Krome, nel sud-ovest della contea di Miami-Dade, ha lanciato un segnale di soccorso che si è diffuso attraverso le reti sociali. I detenuti hanno formato con i propri corpi e vestiti le parole “S.O.S.”, “CUBA” e “LIBRE” su un campo da basket del centro. Questo “grido di aiuto” ha reso visibili le difficili condizioni in cui versano questi migranti, in attesa di una decisione sui loro casi. La protesta non solo mette in luce una crisi umanitaria, ma denuncia anche l’abbandono da parte dei congressisti cubano-americani che si autoproclamano rappresentanti dell’esilio, e l’uso storico della migrazione cubana come arma politica da parte degli USA.

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Perché la base militare USA di Guantanamo è illegale?

Per oltre 120 anni, gli USA hanno occupato illegalmente la più grande baia nella parte meridionale dell’isola. La Baia di Guantánamo ospita un centro di detenzione tristemente noto per le violazioni dei diritti umani commesse da Washington.

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Leonard Peltier, giustizia negata

Lorenzo Poli

Il suo caso è uno dei più grandi simboli di repressione della lotta per i diritti dei nativi nordamericani degli anni Settanta, sfociata in uno scandalo giudiziario. Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel Dakota del Nord, il 12 settembre 1944. E’ figlio di Leo Peltier, di origini per un quarto francesi e per tre quarti Chippewa, e di Alvina Robideau, di origini per metà Chippewa e per metà Lakota, e cresce in una famiglia di 13 fratelli e sorelle, nella “Anishinabe (Chippewa) Turtle Mountain Indian Reservation”.

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