Tag Archives: media
OpenAI apre un nuovo capitolo nella nuova guerra fredda tecnologica
Verso una corsa agli armamenti in stile MAGA
Sotto il mandato di Donald Trump, gli USA hanno ridefinito il proprio approccio all’intelligenza artificiale (IA), trasformandola in uno strumento centrale del potere geopolitico. In questo contesto, le grandi corporazioni tecnologiche (Big Tech) come OpenAI, proprietaria di ChatGPT e guidata da Sam Altman, hanno abbandonato la retorica iniziale del “beneficio per l’umanità” per allinearsi a un discorso nazionalista che privilegia gli interessi economici e strategici del Paese.
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Cuba, la battaglia dei mega. Una realtà costruita
È in corso una nuova offensiva mediatica contro Cuba, che cerca di replicare, su scala ridotta, il copione destabilizzatore dell’11 luglio 2021. Titoli sensazionalistici come “Storico sciopero all’Università dell’Avana” (El Mundo), “Gli studenti hanno prolungato la loro protesta” (Infobae), “Universitari in sciopero” (Diario de las Américas), “Il malcontento a Cuba esplode nelle università” (El País), “Studenti cubani protagonisti di una protesta insolita” (Los Angeles Times) e “La scintilla di un aumento delle tariffe accende a Cuba il disincanto politico” (EFE) hanno invaso la stampa internazionale, proiettando un’immagine di caos e crisi che non corrisponde alla realtà. Mentre le università cubane hanno optato per il dialogo tra studenti e autorità, questi media, insieme a pseudomedia finanziati dalla NED (National Endowment for Democracy) da Miami, hanno fabbricato una narrazione di proteste di massa e destabilizzazione, costruendo una realtà parallela.
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L’ingiustizia si ripete
le pagine delle reti sociali del sito web Razones de Cuba vengono censurate
Recentemente è stata intrapresa una nuova azione restrittiva nei confronti della piattaforma digitale Razones de Cuba. Non è possibile visualizzare il nostro account o i nostri contenuti sul social network Facebook, mentre il nostro account Instagram è stato chiuso. Questi eventi sono avvenuti senza preavviso, per presunte “violazioni degli standard comunitari”, il che riflette la natura arbitraria della misura.
Cuba – Cina
Perché Reuters porta avanti una campagna di diffamazione contro PDVSA?
Per rispondere alla domanda che dà titolo a questo articolo, è necessario esaminare la natura corporativa di Reuters e i suoi legami, diretti e indiretti, con gli interessi economico-finanziari occidentali. È lì che risiede il potere che influenza ciò che può essere pubblicato o meno, non solo in questa agenzia di origine britannica, ma anche nei media mainstream in generale in Nord America e in Europa.
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I media “indipendenti” erano quelli finanziati dall’USAID
La decisione di Trump di chiudere l’Agenzia USA per lo Sviluppo Internazionale (USAID) ha generato un terremoto globale. A molti sembrerà che la sua decisione sia in linea con la linea neoliberista di sospendere il sostegno alla cooperazione o ai progetti umanitari, ma la sinistra internazionale sa che l’USAID era fondamentalmente un’agenzia di intervento e destabilizzazione contro i governi e i Paesi che non erano di gradimento degli USA. Infatti, il bilancio dell’USAID per quella che chiamano governance è stato di 16,8 miliardi contro i 10,5 miliardi della spesa umanitaria.
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Perché piangono i «mantenuti» di Washington?
Quando si è saputo del taglio ai miliardari fondi di «aiuto estero», soprattutto quelli dell’USAID, il panico si è diffuso tra la controrivoluzione
Quando si sono conosciuti i dettagli della politica che avrebbe seguito il presidente Donald Trump, ovvero il taglio ai miliardari fondi di «aiuto estero», in particolare a quelli dell’USAID, il panico si è diffuso tra la controrivoluzione.
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Ecuador e Venezuela a confronto: le differenze nella narrazione elettorale
Doppi standard e narrazioni distorte dei media mainstream
Denuncia pública ante el Ecuador y el mundo. #FraudeEcuador @moeUEecuador25 @NIORE @alitomorenoc @PARLASUR @AlfredoJuncaW@MayMacaulay @TransparenciaAL @FabyGMartin @HeraldoMunoz@Europarl_ES @europarl_en @NachoSAmor @Socialistas_PE @gonzalezpons@PacoMillanMon @EPPGroup… pic.twitter.com/TJk42mvT0B
— Revolución Ciudadana (@RC5Oficial) April 14, 2025
Le elezioni in Ecuador hanno consegnato una vittoria al presidente uscente Daniel Noboa, esponente neoliberista e alleato degli Stati Uniti, ma il processo elettorale è stato segnato da gravi irregolarità e accuse di brogli sistematici per garantire la vittoria del candidato filo-USA. Eppure, mentre il Venezuela bolivariano – per restare nella stessa regione geografica – viene regolarmente bersagliato da campagne mediatiche volte a metterne in dubbio la legittimità democratica, il caso ecuadoriano è stato trattato con un silenzio assordante o con superficialità dai grandi circuiti dell’informazione mainstream. Quegli stessi che invece attaccano a testa bassa il Venezuela con la stessa foga di un toro a cui hanno sventolato un drappo rosso davanti agli occhi.
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Cubainformacion: stampa (in)dipendente
La stampa indipendente era dipendente: il caso di Cuba
Il fatto che, per prevenire la “propaganda di guerra”, l’Unione Europea abbia vietato sia l’accesso ai media russi (1) sia qualsiasi finanziamento russo ai media europei (2) non è qualcosa che viola la “libertà di stampa”, vero?
Cubainformacion: inondazioni e censure
Cuba: vite salvate dal “sistema”
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
Se in una città di Cuba fossero morte centinaia di persone a causa di una grande tempesta, leggeremmo titoli apocalittici su uno “stato fallito” (1), una “rivoluzione fallita” (2) o un “regime obsoleto” (3), a cui è necessario porre fine una volta per tutte.
Cubainformacion: Granma e l’intervento
Vi immaginate se il giornale Granma chiedesse un intervento militare negli USA?
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
Vi immaginate cosa accadrebbe se, sulle pagine di un giornale cubano o venezuelano, si pubblicasse un articolo invocando un colpo di Stato e un intervento militare negli USA?
Un’altra truffa in arrivo da parte della stampa “indipendente”
Gli USA pagheranno sempre qualcuno per fare il lavoro di creare e amplificare i pretesti della guerra economica contro Cuba.
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I media cubani finanziati dagli USA e la chiusura di USAID: un’analisi necessaria
In un ironico scherzo del destino, i lavoratori “dipendenti” dei media si trovano oggi a dover affrontare una crisi di finanziamenti in seguito alla decisione dell’ex presidente Trump di smantellare l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID).
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Odiano il paese che resiste all’odio
Storici partitari dell’invasione militare, della «intervenzione umanitaria», esemplari annessionisti che applaudono ogni misura di soffocamento del governo USA contro il popolo cubano, formano un coro che disprezza le proprie vittime e i propri finanziatori.