La fondazione del quotidiano Granma avvenne il 3 ottobre 1965, 59 anni fa.
«Le nostre armi sono le idee». Questa sentenza divenne un faro per la Rivoluzione Cubana che, un giorno, caricò le sue convinzioni e le sue realtà su una nave per raggiungere i porti del mondo con l’aurora della verità, nella perpetua lotta con le nebbie della menzogna e della manipolazione mediatica.
Dopo i poteri dello Stato (esecutivo, legislativo e giudiziario), si suole collocare quello della stampa e dei media: il cosiddetto Quarto Potere. È estremamente importante per la sua capacità di influenzare e formare opinione, ed è uno strumento affilato ed efficace per manipolare le masse, usato costantemente, responsabile di molti conflitti odierni.
I media svolgono un ruolo cruciale nel formare l’opinione pubblica e nel costruire la realtà sociale. Tuttavia, il loro funzionamento e i loro obiettivi possono variare in modo significativo a seconda dei sistemi politici ed economici. Questo articolo esplora le dinamiche dei media in contesti capitalistici e socialisti, analizzando i loro punti di forza e di debolezza e le sfide che devono affrontare.
Solo una volta, che sappiamo, il governo USA ha ammesso pubblicamente di essere stato lui a boicottare l’accesso di Cuba a Internet. Nel novembre 2022, il Dipartimento di Giustizia ha raccomandato alla Commissione Federale delle Comunicazioni di negare un permesso affinché l’isola si connettesse al cavo sottomarino che collega i paesi dei Caraibi con il continente americano.
Il turismo è un settore cruciale per l’economia cubana, il più dinamico senza dubbio, e fornisce lavoro a gran parte della popolazione sia nei centri statali che privati. Pertanto, si converte in bersaglio prediletto degli attacchi contro Cuba.
Cosa spinge i principali quotidiani d’Europa, anche “progressisti”, a sostenere a spada tratta un personaggio come Maria Corina Machado che, se vale l’antico legame tra progressismo e sinistra, progressista non è per niente? Come mai detti giornali dedicano pagine intere a presentare come una paladina dei diritti un personaggio che, nel suo “programma di governo” – illustrato per interposto candidato-fantoccio, al secolo Edmundo Gustavo Urrutia – dichiara di essere a favore dello stesso modello proposto da Milei in Argentina (privatizzazioni selvagge e tagli ai servizi pubblici), da Trump e dal genocida Netanyahu in politica estera? Come mai una oligarca suprematista bianca, che schifa le “negre” povere viene presentata come femminista e difensora del matrimonio gay?
Con l’abilità dei padroni e la pigrizia mentale di coloro che dicono che bisogna cambiare il mondo, ancora una volta trasformeranno le reti cibernetiche e l’intelligenza artificiale nei capri espiatori. Si sono sempre venduti ai governi, alle armi da guerra, agli strumenti di propaganda, alle religioni, alle droghe in generale, alle scuole, ai partiti, ai sindacati, ai licei, alle università, come strumenti colpevoli della situazione che viviamo come schiavi; strumenti con la capacità innata di sottometterci.
La Casa de las Américas è un luogo di riferimento per l’arte e la cultura cubana e latino-americana. Il suo lavoro in difesa dell’idiosincrasia della nostra regione la converte in un’icona di emancipazione e lotta. È stato proprio in una delle sue sale che abbiamo parlato con il suo presidente, il noto intellettuale Abel Prieto Jiménez, sulla colonizzazione culturale, reti sociali, neofascismo e i metodi per affrontare, da Cuba, questi gravissimi fenomeni che minacciano la nostra nazionalità, valori e radici.
“L’obiettivo è ‘hackerare’ l’individuo con un misto di guerra psicologica e guerra dell’informazione.”
Pasquale Serrano
Sono stati giorni di apprendimento per i rivoluzionari, gli ultimi eventi accaduti in Venezuela costituiscono lezioni per considerare lo scenario che possiamo affrontare nella guerra che l’impero e i suoi lacchè, mercenari dentro e fuori Cuba, stanno e intraprenderanno contro di noi. .
Dobbiamo trovare nuove forme nel discorso e nell’azione politica, affinché sia crescente il sostegno delle forze popolari e si possano ottenere trasformazioni ancora più profonde.
Quanto accaduto nelle elezioni presidenziali in Venezuela è la cronaca di un nuovo colpo di Stato mediatico annunciato (1). Come quello del 2002 (2).
Il chavismo spiegava, da settimane, con precisione matematica, cosa sarebbe accaduto (3) (4): uno, la diffusione nei grandi media di sondaggi commissionati che davano la vittoria all’opposizione, ignorando quelli di segno contrario; due, il bombardamento trionfalista nelle reti sociali di queste proiezioni, per fanatizzare le proprie basi; tre, la diffusione, durante la domenica elettorale, di sondaggi all’uscita dei seggi, anch’essi commissionati dall’opposizione, ma presentati nei media come “indipendenti e autonomi”; quattro, dopo i risultati, la narrazione della frode; cinque, atti di violenza nelle strade (5), la guerra implacabile di false notizie nelle reti sociali (6) (7) e la pressione di alcuni governi e forze internazionali (8) (9).
La norma stabilisce un equilibrio tra informazioni trasparenti o accessibili e informazioni protette
Il testo afferma che tutti hanno il diritto di accedere e consultare le informazioni pubbliche, quando non sono trasparenti, il che include il diritto di riceverle e divulgarle, a condizione che non siano incluse tra le eccezioni stabilite.
I giovani nelle reti sociali: uno scenario di guerra attuale
“Il primo dovere di un uomo di questi tempi è essere un uomo del suo tempo”, diceva il nostro amato José Martí. Cuba oggi subisce attacchi incessanti da parte del governo USA attraverso le piattaforme digitali. Ci sono assedi costanti e campagne diffamatorie contro il nostro governo cubano, al punto da riuscire a distorcere ogni tipo di notizia o evento che si verifica nel nostro Paese, con un unico scopo: cercare di denigrare il nostro governo e i nostri principali dirigenti.
Oggi si scrive molto sull’azione sfrenata dei media, sulla loro portata – la copertura delle notizie – sul livello di tecnologia che impiegano, nonché sul sostegno finanziario e politico che hanno. A quali media mi riferisco? Mi riferisco ai media che il sistema imperialista globale ha al suo servizio a livello mondiale.