La NED contro la Bolivia

Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com

fuera gringos de boliviaSotto gli effetti dell’euforia per la vittoria ottenuta in Venezuela e Argentina, il governo USA affila i denti per inchiodarli, prossimamente, in Bolivia contro il suo presidente Evo Morales, e per questo non lesina denaro né mezzi.

Si ascoltano già i tamburi della guerra sporca attraverso i media dominati dalla destra pro-yankee, con l’obiettivo di confondere e spaventare il popolo, qualcosa di molto complesso in Bolivia, dove l’attuale presidente gode della più alta popolarità, come risultato di opere e programmi sociali che non ha mai avuto la sua popolazione.

Evo, pochi giorni fa, ha messo in guardia i suoi cittadini, informandoli in completa trasparenza, dei piani USA contro il referendum che si terrà in febbraio, affinché sia il suo popolo a decidere la sua permanenza a capo del paese.

Per evitarlo gli USA inonderanno di denaro la destra boliviana, tra cui la stampa radiofonica, televisiva e la carta stampata.

I giovani saranno una priorità e daranno loro le risorse necessarie affinché si oppongano pubblicamente contro la rielezione di Evo, così come fecero in Venezuela, dove si afferma che le organizzazioni USA distribuirono circa 20 milioni di dollari.

La tattica imperiale è vecchia e molto nota, ma bisogna denunciarla con molta forza affinché il popolo non si lasci confondere, poiché poi avrà gli stessi risultati che si osservano oggi in Argentina e Venezuela, senza la possibilità di fare marcia indietro.

Gli USA eseguiranno tutti i piani necessari per invertire il processo rivoluzionario in America Latina e il loro prossimo obiettivo è la Bolivia, con cui chiuderebbero il cerchio intorno a Brasile, dove le azioni contro la presidentessa Dilma e il Partito dei Lavoratori sono varie e molto aggressive.

Recentemente l’avvocatessa, scrittrice e ricercatrice del Venezuela, Eva Golinger, ha denunciato che gli USA avevano trasferito più di 120 milioni di dollari all’opposizione boliviana, da quando il presidente Morales è entrato in carica, e mostrò una parte della sua ricerca in cui dimostra che la Casa Bianca usa apertamente la NED e l’USAID.

Come affermato dalla nota ricercatrice, gli USA hanno lavorato per impedire l’elezione di Evo Morales, promuovendo il separatismo e i conflitti interni in Bolivia.

contra NEDLa Fondazione Nazionale per la Democrazia, NED, è stata creata nel 1983 sotto il mandato di Ronald Reagan, e divenne parte del meccanismo che, sotto il cosiddetto Progetto Democrazia, è stato una pietra angolare dei piani sovversivi contro il campo socialista europeo e tutti i movimenti di sinistra su scala mondiale.

Sia la nascente NED, come la sperimentata Agenzia d’Informazione USA, USIA, hanno portato avanti i compiti approvati dalle agenzie di intelligence, e anche diedero continuità a misure segrete che sviluppava la CIA, in particolare quelle classificate come Operazioni di Azione Politica.

Su questo punto, nel 1991, Allen Weinstein, storico e primo presidente della NED, disse: “Molto di ciò che facciamo oggi, lo faceva già la CIA 25 anni fa, ma in maniera segreta”.

Queste Operazioni di Azione Politica della CIA, includevano il finanziamento a partiti ed istituzioni politiche opposte alle forze di sinistra, l’influenza sui loro leader, la corruzione, la manipolazione delle elezioni democratiche, la creazione di organizzazioni per contrapporle ai governi socialisti, il lavoro di zappa nei sindacati e nei gruppi studenteschi.

Oggi tali Operazioni si ripetono contro il Venezuela, Brasile, Argentina, Ecuador e Bolivia, senza cambiare per nulla i loro obiettivi.

La NED, come affermò nel 2007 l’argentina Stella Calloni, è diventata la “faccia sociale della CIA, sotto maschera di una fondazione democratica”.

Per non lasciare dubbi, ricordiamo che la NED è stata approvata tramite una legge del Congresso USA il 18 novembre 1983, e contò su un budget iniziale di 31,3 milioni di dollari, anche se quello stesso anno glielo ridussero a 18 milioni, sulla base del fatto che la sua attività, in quel periodo, sarebbe stata ancora limitata.

Una prova del fatto che risponde pienamente al Governo, è che i suoi fondi sono inseriti nella legge di bilancio del Dipartimento di Stato, anche se per darle una facciata d’indipendenza riceve alcune “donazioni” di associazioni indirettamente finanziate da contratti federali, tra cui la Smith Richardson Fondation, la John M. Olin Foundation e la Lynde and Harry Bradley Foundation.

Un altro elemento che rafforza il loro pieno rapporto con la CIA, è che la maggior parte dei personaggi storici incaricati di dirigere le azioni clandestine dell’agenzia, sono stati anche membri del Consiglio di Amministrazione o della Direzione della NED, tra cui Otto Reich, John Negroponte, Henry Cisneros ed Elliot Abrams.

Costa lavoro nascondere la dipendenza della NED ai compiti della CIA e la prova di ciò fu che, quando fecero il bilancio delle sue azioni durante il ventesimo anniversario della sua creazione, rivelarono che finanziano e dirigono più di seimila organizzazioni politiche e sociali di destra nel mondo.

Tra le organizzazioni che costruirono nella loro lotta contro i partiti e movimenti di sinistra figurano il “Sindacato Solidarietà” in Polonia, “Carta 77” in Cecoslovacchia e “Otpor” in Serbia.

Nel 2007 la rivista Le Monde Diplomatique, divulgò che nei primi dieci anni di esistenza, la NED distribuì almeno 200 milioni di $, attraverso 1500 progetti per sostenere gli “amici del Nordamerica”.

Si sostiene che tra il 1990 e il 1999, l’ammontare distribuito fu pari a 267 milioni di $.

Di fronte a questa valanga di denaro distribuito a piene mani per ottenere la sostituzione dei partiti di sinistra, i popoli dell’America Latina dovrebbero stare molto attenti per evitare di cadere in trappole che li portino alla perdita dei benefici che, in materia sociale, raggiunsero sotto i governi rivoluzionari; come è successo a venezuelani ed argentini.

La Bolivia potrebbe essere la prossima vittima, se non si trae profitto dalla brutta esperienza dei loro vicini sudamericani, perché come espresse José Martí: “… vicino a chi sbaglia, si è più predisposti a correggere l’errore”.

La NED contra Bolivia

Por Arthur González

Bajo los efectos de la euforia por la victoria alcanzada en Venezuela y Argentina, el gobierno de Estados Unidos se afila los dientes para clavarlos próximamente en Bolivia contra su presidente Evo Morales, y para ello no escatima dinero ni medios.

Ya se escuchan los tambores de la guerra sucia a través de los medios de prensa dominados por la derecha pro yanqui, con el propósito de confundir y atemorizar al pueblo, algo bien complejo en Bolivia donde su actual presidente goza de la más alta popularidad, como resultado de las obras y programas sociales que jamás tuvo su población.

Evo alertó hace unos días a sus ciudadanos, informándoles con toda transparencia de los planes de Estados Unidos contra el referendo que se efectuará en este mes de febrero, para que sea su pueblo quien decida su permanencia al frente del país.

Para evitarlo EE.UU. inundará de dinero a la derecha boliviana, incluida la prensa radial, televisiva y escrita.

Los jóvenes serán una prioridad y les entregarán los recursos que sean necesarios para que se opongan públicamente contra le reelección de Evo, tal y como hicieron en Venezuela, donde se afirma que organizaciones estadounidenses repartieron cerca de 20 millones de dólares.

La táctica imperial es vieja y altamente conocida, pero hay que denunciarla con mucha fuerza para que el pueblo no se deje confundir, porque después tendrán los mismos resultados que se observan hoy en Argentina y Venezuela, sin posibilidades de dar marcha atrás.

Estados Unidos ejecutará cuantos planes sean necesarios para revertir el proceso revolucionario en América latina y su próximo blanco es Bolivia, con lo cual cerrarían el cerco sobre Brasil, donde las acciones contra la presidenta Dilma y el Partido de los Trabajadores son variadas y muy agresivas.

Recientemente la abogada, escritora e investigadora venezolana, Eva Golinger, denunció que los Estados Unidos habían transferido más de 120 millones de dólares a la oposición boliviana, desde que el presidente Morales asumió el poder, y mostró parte de su investigación en la cual prueba que la Casa Blanca utiliza abiertamente a la NED y a la USAID.

Según afirmó la destacada investigadora, Estados Unidos trabajó para impedir la elección de Evo Morales, promoviendo el separatismo y los conflictos internos en Bolivia.

La Fundación Nacional para la Democracia, NED, fue fabricada en 1983 bajo la presidencia de Ronald Reagan, y pasó a formar parte del mecanismo que, bajo el llamado Proyecto Democracia, constituyó una pieza fundamental de los planes subversivos, contra el campo socialista europeo y todos los movimientos de izquierda a escala mundial.

Tanto la naciente NED, como la experimentada Agencia de Información de los Estados Unidos, USIA, llevaron adelante las tareas aprobadas por las agencias de inteligencia, e incluso dieron continuidad a medidas secretas que desarrollaba la CIA, especialmente las clasificadas como Operaciones de Acción Política.

Sobre el particular, en 1991 Allen Weinstein, historiador y primer presidente de la NED, expresó: “Mucho de lo que hoy hacemos, ya lo hacía hace 25 años la CIA, pero de manera encubierta”.

Esas Operaciones de Acción Política de la CIA, incluían el financiamiento a partidos e instituciones políticas opuestas a las fuerzas de izquierda, la influencia sobre sus líderes, el soborno, la manipulación de elecciones democráticas, la fabricación de organizaciones para contraponerlas a los gobiernos socialistas, la labor de zapa en los sindicatos y en los grupos estudiantiles.

Hoy tales Operaciones se repiten contra Venezuela, Brasil, Argentina, Ecuador y Bolivia, sin cambiar en nada sus objetivos.

La NED, como aseguró en el 2007 la argentina Stella Calloni, devino en la “cara social de la CIA, bajo disfraz de una fundación democrática”.

Para no dejar dudas, recordemos que la NED fue aprobada por mediante una ley del Congreso estadounidense el 18 de noviembre de 1983, y contó con un presupuesto inicial de 31,3 millones de dólares, aunque ese mismo año se lo redujeron a 18 millones, por considerarse que su actividad en ese período sería aún limitada.

Una prueba de que responde íntegramente al Gobierno, es que sus fondos están insertados en la ley presupuestaria del Departamento de Estado, aunque para darle una fachada de independencia recibe algunas “donaciones” de asociaciones financiadas indirectamente por contratos federales, entre ellas la Smith Richardson Foundation, la John M. Olin Foundation y la Lynde and Harry Bradley Foundation.

Otro elemento que refuerza su plena vinculación con la CIA, es que la mayoría de los personajes históricos encargados de dirigir las acciones clandestinas de la agencia, fueron también miembros del Consejo Administrativo o de la dirección de la NED, entre ellos Otto Reich, John Negroponte, Henry Cisneros y Elliot Abrams.

Cuesta trabajo encubrir la dependencia de la NED a las tareas de la CIA y prueba de ello fue que, cuando hicieron el balance de sus acciones durante el vigésimo aniversario de su creación, revelaron que financian y dirigen a más de seis mil organizaciones políticas y sociales de derecha en el mundo.

Entre las organizaciones que construyeron en su lucha contra los partidos y movimientos de izquierda, figuran el “Sindicato Solidaridad” en Polonia, la “Carta de los 77” en Checoslovaquia y “Otpor” en Serbia.

En el 2007 la revista Le Monde Diplomatique, divulgó que, en los primeros diez años de existencia, la NED distribuyó no menos de 200 millones de dólares, a través de mil quinientos proyectos para sostener a los “amigos de Norteamérica”.

Se afirma que entre 1990 y 1999, la suma distribuida ascendió a 267 millones de dólares.

Ante esa avalancha de dinero repartido a manos llenas para lograr la sustitución de los partidos de izquierda, los pueblos de Latinoamérica deberán estar bien alertas para no caer en trampas que los lleven a la pérdida de los beneficios que, en materia social, alcanzaron bajo gobiernos revolucionarios, como les sucedió a los venezolanos y argentinos.

Bolivia pudiera ser la próxima víctima si no saca provecho a la mala experiencia de sus vecinos suramericanos, pues como expresara José Martí: “…al pie del que yerra, se está más a mano para corregir el error”.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.