Un annuncio contro il blocco s’intrufola nella TV USA

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“Non è il momento di cambiare?»  con questa domanda conclude uno spot televisivo che ricorda agli statunitensi,  in 30 secondi,  il loro divieto di viaggio a Cuba e i circa sei miliardi di dollari di business che le aziende USA perdono per il blocco.

Con il titolo “Indovina che cosa?”,  la propaganda ha iniziato ad essere trasmessa  il 16 giugno scorso sui canali Fox News, MSNBC e CNBC, che hanno decine di milioni di telespettatori.

L’iniziativa fa parte del lancio ufficiale di Engage Cuba, una coalizione bipartisan che cerca di muovere forze all’interno della società e del Congresso USA per promuovere l’avvicinamento tra l’Avana e Washington

“L’idea è di catturare l’attenzione del pubblico e che la gente sia costretta a cercare   più informazione sul perché non possono viaggiare né commercializzare con Cuba”, assicurò, per via elettronica  a  Granma, James  Williams, presidente della nuova coalizione.

“Abbiamo deciso in particolare per la televisione via cavo per raggiungere il nordamericano medio, che siamo sicuri sosterrà il cambiamento nella politica USA nei confronti di Cuba una volta che sappia i fatti veri dietro l’affare”, ha aggiunto Williams.

L’incursione nella televisioni nordamericane è stata accompagnata, lo stesso 16 giugno, da un’attività sociale in un locale nel  centro di Washington, dove hanno assistito personalità come la Segretaria di Stato Roberta Jacobson, il senatore repubblicano Jeff Flake, il capo della Sezione di Interessi di Cuba a Washington, José Ramón Cabañas, tra altri politici ed imprenditori locali.

Il giovane presidente di Engage Cuba ricorda che gli annunci dello scorso  17 dicembre sono stati un importante passo verso la normalizzazione dei rapporti tra i due paesi,  ma gli USA trascinano 54 anni di politiche fallimentari nei confronti di Cuba. “Ora abbiamo bisogno di approfittare di questo contesto, per esortare ai nostri rappresentanti al Congresso ad agire a favore del cambiamento”.

Gli aderenti di Engage Cuba comprendono  organizzazioni ed imprese in tutti i settori e grandi gruppi commerciali,  come l’influente Consiglio Nazionale del Commercio Estero, l’Associazione  Nazionale di  Produttori , il Consiglio delle Americhe e la Società Americana di Agenti di Viaggi.

engageCome registrato nel loro sito ufficiale, il gruppo sta lavorando direttamente con aziende leader che condividono i suoi obiettivi di eliminare  il divieto di viaggio e il commercio con Cuba, come Procter & Gamble, Cargill, Caterpillar,  Choice Hotels, il Gruppo Havana, tra gli altri .

Ma una delle sfide principali della coalizione è quello di unire le posizioni all’interno dello spettro politico USA, soprattutto in uno scenario in cui i repubblicani dominano entrambe le Camere del Campidoglio ed hanno lanciato una guerra aperta contro le politiche del presidente democratico.

Williams ha deciso di dare il buon esempio e ha nominato come suoi due principali consiglieri Luke Albee, un veterano democratico nei corridoi del Congresso, e a Steven Law, il capo esecutivo di una grande organizzazione repubblicana  di  raccolta fondi ed ‘ex capo dell’ufficio della ex leader della maggioranza al Senato, Mitch McConnell.

“Non è facile  raggiungere  consenso e  buona volontà in questioni difficili, ma questo è ciò che la maggior parte degli statunitensi si aspettano del loro governo. Mentre ci sono ancora grandi battaglie da combattere, si continua ad  avanzare  su un tema inaspettato: la politica verso Cuba”, dice un articolo firmato da loro  tre e pubblicato sull’influente quotidiano  The Hill, che è specializzato nella copertura di notizie del Congresso.

Il testo raccoglie  la loro  preoccupazione per i tentativi che sono stati fatti di recente alla Camera dei Rappresentanti (Camera Bassa del Congresso) per includere le modifiche all’interno delle leggi di bilancio dell’Esecutivo per bloccare le modifiche introdotte da Obama per quanto riguarda la concessione di licenze di viaggio, alcuni esportazioni e anche l’apertura della futura Ambasciata  USA a L’Avana.

Williams ha detto a questo giornale che, purtroppo, ci sono ancora membri del Congresso che per spavalderia  perdono il loro  tempo con progetti che non hanno alcuna possibilità di diventare legge. “Sono esempi di governance inefficace, visto che la Casa Bianca ha chiaramente detto che intende opporsi a qualsiasi progetto di legge alla Camera dei Rappresentanti che vada  contro al cambiamento di  politica nei confronti di Cuba”.

Il presidente di  Engage Cuba, tuttavia, ha espresso il suo entusiasmo per l’accoglienza che hanno ricevuto al Campidoglio nelle iniziative per eliminare le restrizioni sui viaggi e il commercio con Cuba, che sono sostenuti dalla coalizione.

“Le leggi sui viaggi  in entrambe le camere sono state introdotte da membri del partito Repubblicano, che si è storicamente opposto ad incrementare le relazioni tra i due paesi, e queste hanno ottenuto il sostegno di tutto lo spettro politico”.

In ogni caso,  la battaglia si prospetta lunga. Rispetto  a ciò che segue dopo la presentazione ufficiale di Engage Cuba, Williams ha rivelato a questo giornale che, oltre alle attività di lobbyng al Congresso e mobilitare le aziende nel paese, lavoreranno per creare Consigli d’imprenditori  e leader civici locali, con l’obbiettivo di  inviare un forte messaggio di sostegno e di attirare l’attenzione dei media negli Stati  e distretti congressuali chiavi.

Un anuncio contra el bloqueo se cuela en la televisión estadounidense

“¿No es hora de un cambio?”. Con esa pregunta concluye un anuncio de televisión que les recuerda a los estadounidenses en 30 segundos su prohibición para viajar a Cuba y los cerca de seis mil millones de dólares en negocios que se pierden las empresas norteamericanas por el bloqueo.

Con el título “¿Adivina qué?”, la propaganda comenzó a transmitirse el 16 de junio pasado en los canales Fox News, MSNBC y CNBC, que cuentan con varias decenas de millones de televidentes.

La iniciativa forma parte del lanzamiento oficial de Engage Cuba, una coalición bipartidista que busca mover fuerzas al interior de la sociedad y el Congreso estadounidense para favorecer el acercamiento entre La Habana y Washington.

“La idea es captar la atención de la audiencia y que las personas se vean compulsadas a buscar más información sobre por qué no pueden viajar y comerciar con Cuba”, le aseguró a Granma vía electrónica James Williams, presidente de la nueva coalición.

“Nos decidimos específicamente por la televisión por cable para llegar al norteamericano promedio, quien estamos seguros apoyará el cambio de política de Estados Unidos hacia Cuba una vez que conozca los hechos reales detrás del asunto”, añadió Williams.

La incursión en los televisores norteamericanos fue acompañada el mismo 16 de junio por una actividad social en un céntrico local de Washington, al que asistieron personalidades como la subsecretaria de Estado Roberta Jacobson, el senador republicano Jeff Flake, el jefe de la Sección de Intereses de Cuba en Washington, José Ramón Cabañas, entre otros políticos y empresarios locales.

El joven presidente de Engage Cuba recuerda que los anuncios del pasado 17 de diciembre fueron un paso importante hacia la normalización de las relaciones entre los dos países, pero EE.UU. arrastra 54 años de políticas fallidas respecto a Cuba. “Ahora necesitamos aprovechar ese contexto para urgir a nuestros representantes en el Congreso que actúen a favor del cambio”.

La membresía de Engage Cuba incluye organizaciones y empresas en todos los sectores y principales grupos comerciales, co­mo el influyente Consejo Nacional de Co­mercio Exterior, la Asociación Nacional de Manu­fac­turadores, el Consejo de las Amé­ricas y la Sociedad Americana de Agentes de Viajes.

Según recoge su página web oficial, el grupo ya está trabajando directamente con las empresas líderes que comparten sus objetivos de levantar las prohibiciones de viaje y comerciales con Cuba, como Procter & Gamble, Cargill, Caterpillar, Choice Hotels, el Havana Group, entre otros.

Pero uno de los principales retos de la coalición es unir posiciones dentro del espectro político estadounidense, especialmente en un escenario donde los republicanos dominan los dos hemiciclos del Capitolio y han emprendido una guerra abierta contra las políticas del presidente demócrata.

Williams decidió predicar con el ejemplo y nombró como sus dos principales asesores a Luke Albee, un veterano demócrata en los pasillos del Congreso, y Steven Law, jefe ejecutivo de una importante organización recaudadora de fondos republicana y antiguo jefe de la oficina del exlíder de la mayoría en el Senado, Mitch McConnell.

“No es fácil lograr consenso y buena voluntad en asuntos difíciles, pero eso es lo que la mayoría de los estadounidenses esperan de su gobierno. Mientras todavía quedan grandes ba­tallas por pelear, se están dando progresos bi­partidistas en un tema inesperado: la política hacia Cuba”, asegura un artículo firmado por los tres y publicado en el influyente diario The Hill, que se especializa en la cobertura noticiosa del Congreso.

El texto recoge su preocupación por los intentos que se han dado recientemente en la Cámara de Representantes (Cámara Baja del Congreso) para incluir enmiendas dentro de las leyes de presupuestos del Ejecutivo para bloquear los cambios introducidos por Oba­ma en cuanto a las licencias para los viajes, algunas exportaciones e incluso la apertura de la futura Embajada norteamericana en La Habana.

Williams le comentó a este diario que, de­sa­fortunadamente, todavía hay congresistas que por fanfarronería pierden el tiempo con proyectos que no tienen oportunidad de convertirse en ley. “Son ejemplos de gobernanza ineficaz, si consideramos que la Casa Blanca ha dicho claramente que pretende vetar cualquier proyecto de ley en la Cámara de Re­pre­sentantes que vaya en contra del cambio de política hacia Cuba”.

El presidente de Engage Cuba, por el contrario, mostró su entusiasmo por la acogida que han tenido en el Capitolio las iniciativas para el levantamiento de las restricciones a los viajes y el comercio con la Isla, que cuentan con el respaldo de la coalición.

“Las leyes sobre los viajes en ambas cámaras fueron introducidas por miembros del partido Republicano, que históricamente se ha opuesto a incrementar las relaciones entre los dos países, y estas han ganado apoyos en todo el espectro político”.

De cualquier manera, la batalla se vislumbra larga. Respecto a lo que sigue después de la presentación oficial de Engage Cuba, Wi­lliams le reveló a este diario que, además de hacer lobby en el Congreso y movilizar a las compañías del país, trabajarán para crear Consejos de empresarios y líderes cívicos lo­cales, con el objetivo de enviar un contundente mensaje de apoyo y llamar la atención de los medios en Estados y distritos congresionales claves.

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