È l’agosto del 1958, e il ragazzo di 27 anni comanda già un fronte guerrigliero. Ha visto morire molti dei suoi compagni, ha posto lui stesso la sua vita in pericolo nel difficile cammino per salvare l’onore della Patria.
Dopo la visita alla tomba di un combattente, scrive nel suo diario di campagna :«Ho giurato di non riposare per tutta la ma vita nella lotta contro i nemici che appariranno davanti a noi durante il difficile impegno di onorati rivoluzionari, e ho giurato di presentarmi pulito e allegro d’aver realizzato in modo assoluto il mio dovere»