Cosa sta facendo Trump con il denaro rubato al Venezuela?

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Lo andiamo ripetendo dall’anno scorso: il governo USA ha rubato beni e denaro dallo stato venezuelano per usarlo a sua convenienza e non al fine di aiutare la popolazione venezuelana, come afferma. Un nuovo reportage di Univision lo conferma, sebbene tenti di ripulire le informazioni a favore dell’establishment USA.

Il media USA in spagnolo afferma che il “governo provvisorio” di Juan Guaidó ha richiesto l’accesso al denaro che Washington ha illegalmente confiscato “ma le autorità USA hanno altri piani”.

Sia il Dipartimento di Giustizia come il Tesoro stanno bloccando il trasferimento di risorse venezuelane rubate da queste ed altre istituzioni nel mondo che loro stessi riconoscono come il “governo legittimo del Venezuela”, il falso interinato guidato da Voluntad Popular, ciò che significa un conflitto di interessi nello stesso cuore dell’anti-chavismo golpista.

Sebbene Univisión riferisca che Guaidó sta cercando di “recuperare quei soldi per aiutare la sua impoverita popolazione per combattere la pandemia di coronavirus”, la verità è che i suoi capi della Casa Bianca non lasceranno che il deputato di VP tocchi nemmeno una minima quantità senza la loro autorizzazione, applicando la teoria del chorreo (briciole ndt) ai suoi propri delfini.

L’accumulazione di quel denaro da parte del governo USA ha altre funzioni a breve e medio termine. Citano Michael Camilleri, di Dialogo Inter-Americano, che calcola che ci saranno almeno, negli USA, più di 1 miliardo di $ trattenuti, oltre a circa 24 miliardi di $ in conti congelati e fondi confiscati illegalmente in Europa ed in altri angoli del mondo.

Questi importi rappresentano molto più di ciò che l’amministrazione di Donald Trump ha fornito negli ultimi anni per “assistenza umanitaria di emergenza” nei confronti del Venezuela, poco più di 610 milioni di $. Misión Verdad insieme ad altri media, giornalisti e personalità, chavisti e oppositori, hanno denunciato l’uso di questo importo con fini destabilizzanti, tentativi di omicidio e colpi di stato, nonché l’appropriazione indebita di questi fondi da parte della cricca che sostiene e circonda Juan Guaidó.

Forse Washington vuole recuperare quel denaro investito e chiaramente malversato rubando direttamente ai venezuelani e, inoltre, ingannando quelli che indica proprio come pedine affini alla sua agenda di politica estera, ingannando coloro che fanno parte del progetto Guaidó? O ha altri fini?

Dove è il denaro?

 

Il denaro raccolto dai Dipartimenti della Giustizia e dal Tesoro “si mantiene in fondi speciali di confisca che si utilizzano principalmente per finanziare le investigazioni di polizia”, dice Univision.

Ed il media prosegue: “Una piccola parte del denaro si condivide con governi stranieri nei casi in cui possono dimostrare di aver fornito assistenza e di meritare una parte delle entrate. Ma, fino ad ora il Venezuela non ha ricevuto nulla”.

In particolare, del fondo gestito dal Dipartimento di Giustizia, 73 milioni di $ “sono stati condivisi con paesi stranieri, quasi 53 milioni di $ che si sono destinati alla Malesia, nonché piccoli importi inviati ad altre nazioni, tra cui Panama, la Repubblica Dominicana, Bahamas, Ghana ed Islanda”.

Da parte sua, il Dipartimento del Tesoro utilizza i fondi confiscati illegalmente “per pagare indagini e spese come denaro per ricompense, appaltatori esterni ed immagazzinamento di beni sequestrati, come droga, nonché al pagamento di stipendi straordinari, viaggi, carburante, formazione ed attrezzatura”.

E aggiunge Univision: “Le entrate si condividono anche con altre agenzie federali, agenzie statali e locali e paesi stranieri, in base al loro livello di partecipazione alle indagini”.

Le autorità USA usano a discrezione il denaro del Venezuela ed affermano che lo fanno per “aiutare a ripulire le cose”, incanalando vari importi ai “costi delle controversie e di mantenerli tutti in prigione”, ha dichiarato l’avvocato che vive in Florida, Russell Dallen.

Si riferisce, soprattutto, ad Alejandro Andrade, che fu un alto funzionario del governo Hugo Chávez e che fu processato e incarcerato negli USA per corruzione.

Il Tribunale Supremo di Giustizia venezuelano ha richiesto, a Washington, l’estradizione di Andrade nel 2018, che è stata negata. Inoltre, il Ministero Pubblico venezuelano ha lavorato su casi di malversazione di fondi e contratti illeciti di PDVSA nel tentativo di sanare le lesioni dell’industria petrolifera venezuelana.

Se di ciò si tratta, il Venezuela non ha bisogno che gli USA lo “aiuti” quando ciò che fa è causare un danno maggiore alla sua popolazione ed alle sue istituzioni.

Il Venezuela paga il muro di Trump

 

Ma la vera notizia del reportage si trova alla fine: “L’anno scorso, circa 601 milioni di $ del Fondo di Confisca del Dipartimento del Tesoro sono stati destinati alla costruzione del muro di confine del presidente Donald Trump”.

In altre parole, le promesse della campagna del magnate presidente USA si stanno spudoratamente finanziando con denaro dei venezuelani ed, inoltre, Trump ed i suoi funzionari si sentono nel diritto di usare il denaro che il Venezuela ha chiesto con tanta insistenza. per la sua devoluzione per affrontare la crisi generata dal Covid-19 nel bacino dei Caraibi.

Un ex procuratore federale a Miami, David Weinstein, così argomenta le prerogative mafiose del governo USA: “Perché gli USA dovrebbe condividere qualcosa con Maduro se non coopera ed il denaro viene rubato, in primo luogo, dai suoi funzionari governativi?”

E poi aggiunge: “Per quanto riguarda il nuovo governo (sic), sarebbe bene aiutarli, ma perché ricompensarli se non hanno partecipato a nessuna di queste indagini o non hanno fatto nulla per aiutarci?”.

Il messaggio del Nord è chiaro: voi venezuelani/e, non importa quale sia il colore o l’obiettivo politico, sono stati rubati da noi e non c’è niente che possiate fare. E ci sono ancora persone capaci di negare il carattere criminale del governo USA.

Agli occhi di vari esperti ed in base al diritto internazionale, tra cui la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione del 2003, il governo USA non ha diritto ai fondi monetari venezuelani.

Gli avvocati del progetto Guaidó affermano che questo denaro è prodotto della corruzione in PDVSA e, quindi, la compagnia statale è “vittima” dell’ “avidità dei funzionari del governo venezuelano”. Ma i procuratori federali di Miami adducono che PDVSA “non si qualifica come vittima” a causa della sua “complicità nelle trame di corruzione e riciclaggio di denaro” e perché un’entità sovrana non può essere considerata vittima di un crimine, per cui non si applica la legge d’indennizzione perché non ci sono persone direttamente pregiudicate.

È così nessuno con nazionalità venezuelana vedrà quel denaro. Piuttosto, viene rilocalizzato nei “progetti di barriera frontaliera nel settore della Valle del Rio Grande” ed in altre contee USA al confine con il Messico.

Non per nulla il Venezuela ha insistito tanto nel chiedere la devoluzione del denaro rubato, poiché, conoscendo le viscere finanziarie degli USA, i beni statali possono finire per essere motivo di discussione della politica USA e delle tasche dei suoi magnati.

Ed in quest’ultimo caso, la responsabilità è condivisa sia dalla Casa Bianca che dall’opposizione venezuelana promotrice delle misure coercitive unilaterali e del cambio di regime a danno della popolazione che affermano di voler salvare.


¿Qué está haciendo Trump con el dinero robado a Venezuela?

 

Lo venimos repitiendo desde el año pasado: el gobierno de los Estados Unidos robó bienes y dinero del estado venezolano para usarlo a conveniencia y no con el fin de ayudar a la población venezolana, como mienta. Un nuevo reporte de Univisión lo confirma, aunque trate de blanquear la información a favor del establishment norteamericano.

El medio estadounidense en español dice que el “gobierno interino” de Juan Guaidó ha requerido el acceso al dinero que Washington ha confiscado ilegalmente “pero las autoridades estadounidenses tienen otros planes”.

Tanto el Departamento de Justicia como el del Tesoro están bloqueando la transferencia de los recursos venezolanos robados por estas y otras instituciones en el mundo a quienes ellos mismos reconocen como el “gobierno legítimo de Venezuela”, el interinato fake protagonizado por Voluntad Popular, lo que significa un conflicto de intereses en el mismo corazón del antichavismo golpista.

Aunque Univisión refiera que Guaidó está intentando “recuperar ese dinero con el fin de ayudar a su empobrecida población a combatir la pandemia de coronavirus”, la verdad es que sus jefes de la Casa Blanca no van a dejar que el diputado de VP toque siquiera una mínima cantidad sin su autorización, aplicando la teoría del chorreo a sus propios delfines.

El atesoramiento de ese dinero por parte del gobierno estadounidense tiene otras funciones a corto y mediano plazo. Citan a Michael Camilleri, de Diálogo Interamericano, quien calcula que debe haber nada más en Estados Unidos más de 1 mil millones de dólares retenidos, además de unos 24 mil millones de dólares en cuentas congeladas y fondos confiscados ilegalmente en Europa y otros rincones del mundo.

Estas cantidades representan muchos más de lo que la administración de Donald Trump ha aportado en los últimos años para “asistencia humanitaria de emergencia” respecto a Venezuela, poco más de 610 millones de dólares. Misión Verdad junto a otros medios, periodistas y personalidades, chavistas y opositores, han denunciado el uso de ese monto con fines desestabilizadores, intentos de magnicidio y golpes de estado, así como la malversación de esos fondos por parte de la camarilla que apoya y rodea a Juan Guaidó.

¿Acaso Washington quiere recuperar ese dinero invertido y claramente malversado robando directamente a los venezolanos y, además, embaucando a quienes señala precisamente como fichas afines a su agenda de política exterior, engañando a los que forman parte del proyecto Guaidó? ¿O tiene otros fines?

¿Dónde está el dinero?

El dinero recaudado por los Departamentos de Justicia y del Tesoro “se mantiene en fondos especiales de confiscación que se utilizan principalmente para financiar investigaciones policiales”, dice Univisión.

Y sigue el medio: “Una pequeña porción del dinero se comparte con gobiernos extranjeros en casos en los que pueden demostrar que brindaron asistencia y merecen una parte de los ingresos. Pero, hasta ahora, Venezuela no ha recibido nada”.

En específico, del fondo que maneja el Departamento de Justicia, 73 millones de dólares “se compartieron con países extranjeros, casi 53 millones de dólares que se destinaron a Malasia, así como pequeñas cantidades que se enviaron a otras naciones, entre ellas Panamá, República Dominicana, Bahamas, Ghana e Islandia”.

Por su lado, el Departamento del Tesoro utiliza los fondos confiscados ilegalmente “para pagar investigaciones y gastos como dinero para recompensas, contratistas externos y almacenamiento de bienes incautados, como drogas, así como el pago de salarios de horas extras, viajes, combustible, capacitación y equipo”.

Y agrega Univisión: “Los ingresos también se comparten con otras agencias federales, agencias estatales y locales y países extranjeros, según su nivel de participación en la investigación”.

Las autoridades estadounidenses usan a discreción el dinero de Venezuela y dicen que lo hacen para “ayudar a limpiar las cosas”, canalizando diversas cantidades a “los costos del litigio y de mantenerlos todos en la cárcel”, dijo el abogado radicado en Florida, Russell Dallen.

Se refiere, sobre todo, a Alejandro Andrade, quien fuera un alto funcionario del gobierno de Hugo Chávez y quien fue enjuiciado y encarcelado en Estados Unidos por corrupción.

El Tribunal Supremo de Justicia de Venezuela solicitó a Washington la extradición de Andrade en 2018, la que fue denegada. Además, el Ministerio Público venezolano ha venido trabajando en casos de malversación de fondos y contratos ilícitos de PDVSA en un intento de sanar las lesiones de la industria petrolera venezolana.

Si de ello se trata, Venezuela no necesita que Estados Unidos la “ayude” cuando lo que hace es ocasionar un daño mayor a su población y sus instituciones.

Venezuela paga el muro de Trump

Pero la verdadera noticia del reporte se encuentra al final: “El año pasado, se destinaron unos $601 millones de dólares del Fondo de Confiscación del Departamento del Tesoro a la construcción del muro fronterizo del presidente Donald Trump”.

Es decir, que las promesas de campaña del magnate presidente de los Estados Unidos se están financiando con dinero de los venezolanos de manera descarada y, además, Trump y sus funcionarios se sienten con el derecho de usar el dinero que con tanta insistencia ha pedido Venezuela para su devolución para afrontar la crisis generada por el Covid-19 en la cuenca del Caribe.

Un ex fiscal federal en Miami, David Weinstein, así argumenta las prerrogativas mafiosas del gobierno norteamericano: “¿Por qué Estados Unidos querría compartir algo con Maduro si él no coopera y el dinero lo robaron sus funcionarios gubernamentales en primer lugar?”.

Y añade luego: “En cuanto al nuevo gobierno (sic), sería bueno ayudarlos, pero ¿por qué recompensarlos si no han participado en ninguna de estas investigaciones o no han hecho nada para ayudarnos?”.

El mensaje del Norte es claro: ustedes venezolanas y venezolanos, no importa el tinte u objetivo político, han sido robados por nosotros y no hay nada que puedan hacer. Y aún hay personas capaces de negar el carácter criminal del gobierno estadounidense.

A ojo de varios expertos, y en virtud del derecho internacional, incluyendo la Convención de la ONU contra la corrupción de 2003, el gobierno de los Estados Unidos no tiene derecho a los fondos de dinero venezolano.

Los abogados del proyecto Guaidó alegan que ese dinero es producto de la corrupción en PDVSA y, por lo tanto, la empresa estatal es “víctima” de la “codicia de los funcionarios del gobierno” venezolano. Pero los fiscales federales de Miami aducen que PDVSA “no califica como víctima” debido a su “complicidad en las tramas de soborno y lavado de dinero” y porque una entidad soberana no se puede considerar víctima de delito, por lo que no aplica la ley de indemnizaciones porque no hay personas directamente perjudicadas.

Es así como ninguno con nacionalidad venezolana verá ese dinero. Más bien está siendo relocalizado en los “proyectos de barrera fronteriza en el sector del Valle del Río Grande” y otros condados estadounidenses en la frontera con México.

No en balde Venezuela ha insistido tanto en pedir la devolución del dinero robado, puesto que, conociendo las entrañas financieras de Estados Unidos, los activos estatales pueden terminar siendo comidilla de la política estadounidense y los bolsillos de sus magnates.

Y en esto último, la responsabilidad es compartida tanto por la Casa Blanca como por la oposición venezolana promotora de las medidas coercitivas unilaterales y el cambio de régimen en detrimento de la población a la que dicen querer salvar.

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