XVII edizione delle Giornate contro l’Omofobia e la Transfobia

In questo 2024, la XVII edizione delle Giornate contro l’Omofobia e la Transfobia, che s’estenderanno sino al 18 maggio a L’Avana e a Mayabeque, mette a fuoco le sua attività con la premessa d’educare nel rispetto e la non discriminazione.

L’ attenzione con protocollo, specifica nei distinti servizi pubblici e specialmente negli ambito delle infanzie e le adolescenze  trans e le loro famiglie, è oggi uno degli obiettivi centrali del lavoro del Centro Nazionale d’Educazione  Sessuale (CENESEX).

La sua direttrice, Mariela Castro Espín, ha spiegato in una recente emissione del programma televisivo Mesa Redonda che: «Anche se a livello generale c’è già una copertura nella protezione delle persone trans», le infanzie e le adolescenze soffrono «perché non hanno una controparte che le accolga le incammini e le appoggi nella mancanza di conoscenza  che hanno con quello che gli passa».

Mariela Castro Espín ha segnalato l’importanza in Cuba dell’approvazione del Codice delle Famiglie di Cuba nel 2022 e l’ha definita di gran valore perché in quasi nessun luogo del mondo si ottiene questo: che si presenti  al popolo una norma superiore di tanta importanza rispetto al diritto familiare», ha dichiarato.

In questo 2024, con il proposito di consolidare quanto realizzato nella promozione dell’esercizio effettivo dei diritti  delle persone LGBTQ+, la XVII edizione delle Giornate contro l’Omofobia e la Transfobia, che si estenderanno sino al 18 maggio, a L’Avana e a Mayabeque, mette a fuoco le sue attività nelle premesse d’ educare nel rispetto e la non discriminazione.

«Siamo soddisfatti di quello che stiamo ottenendo in questa occasione, dando, inoltre,  continuità agli impegni presentati nel Colloquio Internazionale Trans-Identità, Genere e Cultura», ha segnalato l’esperta.

In quest’occasione è stata selezionata Mayabeque anche come sede, perché in questa provincia c’è stata una maggior resistenza e un maggior numero di voti negativi al Codice delle Famiglie, ha precisato  Castro Espín, che ha condiviso la sua visione che «dobbiamo lavorare di più proprio in questi luoghi dove le persone tuttavia non hanno inteso i benefici di un Codice che  difende i diritti di tutte le persone nei distinti tipi di famiglie.

Inoltre ha sottolineato  l’importanza di combinare la scienza e l’attivismo, intendendo che «L’attivismo rivoluzionario LGBTIQ+ cubano esce da  questa  combinazione di scienza e attivismo, scienza e impegno…», ha detto.

Ha poi aggiunto che «si cerca la maniera di partecipare, apportare e collaborare con questo processo di trasformazione culturale, che è giustamente l’obiettivo principale del CENESEX: contribuire ai processi di trasformazione  culturale della transizione socialista in Cuba».

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