Gli USA mostrano la loro falsità e doppia faccia nella battaglia contro TikTok

Il  membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba e ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, ha denunciato che gli USA mascherano la  maniera i cui le imprese tecnologiche del loro stesso paese controllano l’80% dei dati dei navigatori d’internet.

«L’atteggiamento degli USA /contro/ TikTok mostra la falsità e la doppia faccia del governo di questo paese, che utilizza le piattaforme tecnologiche statunitensi con fini di censura, disinformazione, raccolta e vendita di dati», ha denunciato in Twitter il membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba e ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla.

Il Cancelliere cubano ha segnalato che invece d’accusare altri governi, l’amministrazione di Biden «potrebbe invece  spiegare  agli stessi  statunitensi e al resto del mondo le sue violazioni alla libertà d’espressione e la sua lotta smisurata per l’egemonia tecnologica».

«Il governo USA  sa che la soluzione non è proibire un’impresa individuale, ma proteggere i cittadini dalle atroci pratiche delle piattaforme digitali, particolarmente quelle statunitensi, che controllano l’80 % dei dati dei navigatori d’internet», ha aggiunto il diplomatico cubano.

Il litigio degli  USA contro TikTok risale al 2020,il cui uso è proibito nei  dispositivi del governo, principalmente per le Forze Armate degli USA, il Governo federale e più della metà degli Stati del paese. In  quel momento, TikTok era già installato in circa 800 milioni di dispositivi di tutto il mondo.

Recentemente, Russia Today ha pubblicato dichiarazioni del segretario di Stato USA, Antony Blinken, durante un’udienza del comitato dei Temi Esteri della Camera dei Rappresentanti, dove assicurò che TikTok rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale al quale si deve porre fine in una o altra forma.

Blinken ha rilasciato queste dichiarazioni nella stessa giornata in cui è stato realizzato un interrogatorio al direttore generale di TikTok, Shou Zi Chew, interrogato sula sicurezza, i rischi e i danni che può rappresentare la piattaforma per Washington.

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