Concluso il XII Congresso Unione dei Giovani Comunisti (UJC)

Con la certezza che la grande sfida è costruire un futuro simile a se stessi, si conclude il XII Congresso dell’UJC.

I delegati del XII Congresso dell’Unione dei Giovani Comunisti (UJC) hanno celebrato il 4 aprile il 62° anniversario dell’organizzazione, riconoscendosi come partecipanti alla costruzione del socialismo e assumendo con dedizione i nuovi compiti per la nazione.

Alla giornata conclusiva del conclave hanno partecipato Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica di Cuba, Manuel Marrero Cruz, Primo Ministro, ed Esteban Lazo Hernández, membro dell’Ufficio Politico e Presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare.

In questo austero congresso, dedicato al Comandante in Capo Fidel Castro Ruz e forgiato in mezzo alla durezza di un Paese assediato, è stata riconosciuta l’attenzione che i dirigenti devono ricevere dai comitati di base per un migliore funzionamento e per tornare ad attuare ciascuna delle proposte.

È stata anche sottolineata la necessità di sviluppare processi di formazione, perché la politica dei quadri deve essere assunta con responsabilità, in modo integrale, sistematico e in corrispondenza dei processi in corso.

Con la certezza che, se la continuità è nella gioventù, ci saranno socialismo e rivoluzione ancora per un po’, tra le conclusioni dei dibattiti delle commissioni di lavoro è emersa l’urgenza di creare spazi di presentazione e scambio di idee per i giovani e di includere vari settori in questo processo.

I delegati hanno sottolineato l’importanza della sovranità tecnologica per informatizzare il funzionamento organico dell’organizzazione, così come per trasmettere le strategie e gli statuti dell’UJC in una forma potabile, e in questo modo raggiungere una somiglianza con la gioventù cubana.

È stata inoltre sottolineata l’utilità di incorporare bambini e adolescenti nei processi del gruppo giovanile e di renderli complici delle strategie. È stata inoltre proposta la sistematizzazione di incontri di innovazione giovanile per affrontare problemi specifici.

A questo proposito, Díaz Canel ha esortato a rafforzare la comunicazione sociale, la trasformazione e la scienza e l’innovazione, tre pilastri della gestione del governo, e a cercare soluzioni basate sulla conoscenza, soprattutto in questi tempi di pressione economica.

Ha sottolineato che nella misura in cui i giovani partecipano al processo di costruzione del socialismo, il cammino verso l’unità sarà rafforzato.

Ha affermato che “i nostri giovani meritano la prosperità che il Paese ha sognato. Molti di loro sono fermati o rallentati dalla politica ostile del blocco, perché uno dei suoi obiettivi è scoraggiare i giovani.

Con la convinzione che questo congresso dell’UJC sia un momento per ripensare e guardare avanti, i giovani cubani sono certi che la grande sfida sia quella di costruire un futuro simile al loro.

All’incontro hanno partecipato anche Roberto Morales Ojeda, membro dell’Ufficio Politico del Partito e Segretario di Organizzazione, il Comandante della Rivoluzione Ramiro Valdés Menéndez, Vice Primo Ministro, e il Comandante dell’Esercito Ribelle José Ramón Machado Ventura.

Fonte: https://www.granma.cu/…/concluyo-el-xii-congreso-de-la…

Traduzione: www.italiacuba.it

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